IL tesoro sconosciuto
Mi presento ,sono Valerio ,un archeologo italiano alla ricerca dei cavalieri Templari. Ora vi racconto cosa è successo . mi trovavo in Francia e stavo scavando sotto una cattedrale del 1500 d.c. in una catacomba , quando all’improvviso un terremoto chiuse l’uscita e io rimasi intrappolato all’interno della medesima.
Cosa potevo fare a quel punto? Il panico prese il soppravvento quando una luce rossa mi abbaglio il viso smorzando la mia paura ,un raggio di sole entrava da una piccola fessura colpendo la grossa pietra rossa che si stacco dal muro grazi alla scossa di terremoto. Mi avviai a prendere la gemma rossa fuoco quando mi accorsi che dalla parete dove questa si era staccata vi era riportata una incisione “van as Polvis en li gema”
Io sapendo il latino tradussi l’iscrizione “ vai a Palus con la gemma “ dove si trovava Palus?? Quello non era l’unico dei miei problemi , l’altro era “ come diavolo esco ora da qui ? poche ore dopo una squadra di soccorso riuscì a recuperarmi con mia grande gioia.
Prima di andare a dormire ,andai su internet per cercare quel luogo dal nome strano “palus”amazzonia dove nasce il Rio delle Amazzoni . qualcosa avevo capito , ma non avevo nessuna voglia di andare li senza motivo, dormi tutta la notte tranquillo senza pensarci ,quando all’improvviso la gemma si illumino e comincio a scaldarsi ripetutamente . dovevo fare qualcosa , ma che cosa ?
Mi alzai presto e mi diressi , con il primo volo disponibile , per l’Amazzonia e una volta sceso andai al lago Palus . incontra persone poverissime, che andavano in giro mezze nude ,con il viso gonfio . solo un uomo mi stava aiutando in questa nuova impresa ,si chiamava Mattia, giunto con lui al Lago e non sapendo cosa fare fui d’improvviso aiutato a capire nel modo peggiore , senti un forte dolore alla testa , qualcuno mi aveva improvvisamente colpito alla testa e poi più nulla , persi i sensi non ricordo per quanto . quando riapri gli occhi mi trovai in una grotta sotterranea insieme a Mattia . che strano eravamo legati eppure ci si muoveva ,girai lo sguardo e compresi il perche , degli indigeni con spine e tatuaggi ovunque , ci trasportavano su tronchi , lo sguardo si fermo poi su quello che credo fosse il capo , questi ,impossessatosi della gemma con orgoglio la portava al petto ,inoltre era ricoperto di piume e pieno di oggetti ornamentali.
Questo tunnel sotterraneo era lunghissimo quanto il ponte di New York . ci fermammo di colpo davanti ad un portone immenso alto due piani quando d’improvviso iniziarono a parlare tra di loro, capii che conoscevano la mia lingua , allora chiesi “ perche ci avete catturato ? volevamo solo la gemma , nient’altro “ rispose il capo .presero la gemma e la infilarono in un buco nella porta immensa come se fosse una chiave . la porta fece alzare una marea di polvere nel aprirsi , al di la c’era una immensa fortuna ,tutti sopra ad’una specie di bilancia sostenuta da quattro cavalieri . non ricordo altro . nuovamente colpito alla testa mi ritrovai all’aeroporto di con in mano il biglietto di solo andata per il mio paese . ritrovai tra le mani la foto di Mattia massacrato e ucciso , il messaggio era chiaro se volevo salva la vita non avrei dovuto più rimettere piede in Amazzonia se no avrei fatto la stessa fine .scrivo questo racconto come testamento per chi vorrà un giorno intraprendere questo viaggio suicida .
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spero vi piaccia la mappa che ho fatto 😳
IL tesoro sconosciuto
Mi presento ,sono Valerio ,un archeologo italiano alla ricerca dei cavalieri Templari. Ora vi racconto cosa è successo . mi trovavo in Francia e stavo scavando sotto una cattedrale del 1500 d.c. in una catacomba , quando all’improvviso un terremoto chiuse l’uscita e io rimasi intrappolato all’interno della medesima.
Cosa potevo fare a quel punto? Il panico prese il soppravvento quando una luce rossa mi abbaglio il viso smorzando la mia paura ,un raggio di sole entrava da una piccola fessura colpendo la grossa pietra rossa che si stacco dal muro grazi alla scossa di terremoto. Mi avviai a prendere la gemma rossa fuoco quando mi accorsi che dalla parete dove questa si era staccata vi era riportata una incisione “van as Polvis en li gema”
Io sapendo il latino tradussi l’iscrizione “ vai a Palus con la gemma “ dove si trovava Palus?? Quello non era l’unico dei miei problemi , l’altro era “ come diavolo esco ora da qui ? poche ore dopo una squadra di soccorso riuscì a recuperarmi con mia grande gioia.
Prima di andare a dormire ,andai su internet per cercare quel luogo dal nome strano “palus”amazzonia dove nasce il Rio delle Amazzoni . qualcosa avevo capito , ma non avevo nessuna voglia di andare li senza motivo, dormi tutta la notte tranquillo senza pensarci ,quando all’improvviso la gemma si illumino e comincio a scaldarsi ripetutamente . dovevo fare qualcosa , ma che cosa ?
Mi alzai presto e mi diressi , con il primo volo disponibile , per l’Amazzonia e una volta sceso andai al lago Palus . incontra persone poverissime, che andavano in giro mezze nude ,con il viso gonfio . solo un uomo mi stava aiutando in questa nuova impresa ,si chiamava Mattia, giunto con lui al Lago e non sapendo cosa fare fui d’improvviso aiutato a capire nel modo peggiore , senti un forte dolore alla testa , qualcuno mi aveva improvvisamente colpito alla testa e poi più nulla , persi i sensi non ricordo per quanto . quando riapri gli occhi mi trovai in una grotta sotterranea insieme a Mattia . che strano eravamo legati eppure ci si muoveva ,girai lo sguardo e compresi il perche , degli indigeni con spine e tatuaggi ovunque , ci trasportavano su tronchi , lo sguardo si fermo poi su quello che credo fosse il capo , questi ,impossessatosi della gemma con orgoglio la portava al petto ,inoltre era ricoperto di piume e pieno di oggetti ornamentali.
Questo tunnel sotterraneo era lunghissimo quanto il ponte di New York . ci fermammo di colpo davanti ad un portone immenso alto due piani quando d’improvviso iniziarono a parlare tra di loro, capii che conoscevano la mia lingua , allora chiesi “ perche ci avete catturato ? volevamo solo la gemma , nient’altro “ rispose il capo .presero la gemma e la infilarono in un buco nella porta immensa come se fosse una chiave . la porta fece alzare una marea di polvere nel aprirsi , al di la c’era una immensa fortuna ,tutti sopra ad’una specie di bilancia sostenuta da quattro cavalieri . non ricordo altro . nuovamente colpito alla testa mi ritrovai all’aeroporto di con in mano il biglietto di solo andata per il mio paese . ritrovai tra le mani la foto di Mattia massacrato e ucciso , il messaggio era chiaro se volevo salva la vita non avrei dovuto più rimettere piede in Amazzonia se no avrei fatto la stessa fine .scrivo questo racconto come testamento per chi vorrà un giorno intraprendere questo viaggio suicida .
Però non vale, anch’io ho fatto la mappa ma il computer della scuola non leggeva la chiavetta!!! UFFA!!!
come sono contenta ogni tanto anche io mi rendo utile 😀
come sono contenta ognio tanto anche io mi rendo utile 😀
Prof è da stampare??
Prof. ma è quella che ho fatto io!