Ho pensato a lungo se pubblicare un articolo su quanto accaduto a Brindisi sabato perché anche per me adulta è difficile capire bene come affrontare una situazione simile a quella appena vissuta. Al momento, subito sabato mattina quando ho sentito le notizie, non ho saputo trovare le parole neppure per me ma velocemente mi è tornato alla memoria il 23 maggio di 20 anni fa quando appresi dell’uccisione di Falcone e della sua scorta: un tremendo vuoto e un senso di impotenza, la rabbia, la paura.
Sabato mi sono chiesta cosa stavate pensando voi all’idea che una ragazza quasi coetanea fosse stata uccisa in modo così barbaro davanti alla scuola, poco prima di entrare.
Mi sono anche chiesta se i discorsi recentemente fatti in classe su Impastato, sulla mafia, sul sapere dire di no insieme agli altri vi fossero venuti in mente… Noi che abbiamo sempre lavorato sui diritti dei ragazzi e sui modi per stare insieme, per dialogare.
Oggi l’ipotesi dell’attentato mafioso viene meno ma credo che sia comunque importante confrontarsi sull’uso di una simile violenza e soprattutto sul fatto di scegliere come scena di un delitto la scuola, luogo pubblico mai attaccato neppure in tempi peggiori. La scuola è il luogo che si associa al futuro e sabato è stato invece teatro di morte.
Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio aperto in cui lasciare commenti, pensieri, dire come vi siete sentiti sabato, come vi sentite oggi.. Melissa e le sue compagne non sono molto diverse da voi.
La scuola resta un importante luogo di confronto e per questo vi scrivo.
Appena ho saputo questa notizia ho avuto un po’ la stesa reazione di Angy, mi chiedevo se ormai neanche la scuola fosse un posto così sicuro come credevo.
Subito dopo pensato che se gli attacchi si fossero ripetuti andare a scuola sarebbe stato impossibile o perlomeno davvero molto spaventoso. Si avrebbe sempre la paura che la propria scuola possa saltare in aria da un momento all’altro. Come ho detto in classe, per noi svegliarsi alle sei e mezza, sette è già un’enorme fatica ma se gli attacchi alla scuola diventassero una “routine” svegliarsi a quell’ora sarebbe una schiocchezza. La vera difficoltà sarebbe attraversare il cancello della scuola ed entrare nella scuola con un’ansia e una paura impressionanti.
Appena ho sentito la notizia sono rimasta sconvolta perchè come dice Angy la scuola uno dei luoghi che ritenevo più sicuro ora non lo è più? Come si può far saltare in aria delle ragazze?
Mi ha toccato molto perchè è una notizia molto vicina a me perchè uno sono ragazze con più o meno la mia età e due ho dei parenti di Brindisi e subito mi sono venuti in mente le mie cugine che vanno a scuola da quelle parti!
Sono dispiaciutissima non ci posso ancora credere.
Subito mia mamma ha collegato questo fatto alla mafia ma dopo ha ragionato. Ha fatto questo collegamento perchè la scuola ha il cognome di Falcone e di sua moglie e anche perchè si avvicinava il 20 “anniversario” della morte del Giudice Falcone.
Io appena saputa la notizia mi sono subito posta un dubbio: ” Adesso non si è più sicuri neanche a scuola?” E’ veramente assurdo quello che è successo a Melissa che ha solo pochi anni in più di noi.
Il fatto è che è davvero squallida l’idea di segliere come scena di un delitto una scuola, perchè potevano uscirne morti anche di più oltre a lei.
Sono davvero piena di rabbia e curiosa di sapere se sia stata o no la mafia, comunque questo non mi importa molto, quello che mi importa è sapere il motivo di tale azione dall’incosciente che ha fatto tutto ciò.