Archivio di febbraio 2011
Cari ragazzi e cara ragazze vi segnalo questo concorso. Mi piacerebbe se voleste partecipare!
In occasione della settimana della lettura in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, l’USRL indice il Concorso: “Ti regalo un libro perché: 50 parole per una dedica”.
Gli studenti sono invitati a concorrere elaborando un breve testo di massimo 400 caratteri – spazi inclusi – per un libro che hanno amato e che proprio per questo vorrebbero regalare o almeno dedicare ai propri amici o a una persona particolarmente cara.
Verranno selezionate da una giuria altamente qualificata le 10 dediche più efficaci (di cui 5 per le scuole primarie e secondarie di primo grado).
La premiazione avverrà in un’occasione pubblica nel prossimo mese di maggio.
Si tratta di compilare un modulo ma questo lo potremmo fare insieme.
Voi iniziate intanto a pensare quale libro vorreste regalare o suggerire, a chi e iniziate a scrivere la vostra dedica. Potete fare delle prove commentando questo articolo
Attenzione! Non più di 400 caratteri spazi inclusi!
Dopo aver letto il libro, ricostruito la storia di Enaiat trovate qui sotto un’intervista fatta a Fabio Geda e ad Enaiatollah.
Guardate i video se volete ascoltare le voci dell’autore e del protagonista che ci dicono perché il titolo o dell’emozione di rileggere ogni volta il passato, il messaggio trasmesso…
Intervista 1 parte
Intervista 2 parte
Enaiat e il messaggio che ha voluto dare
Mercoledì 16 febbraio c’è stato il secondo Stop Day dell’anno.
Ci sono state le elezioni del Parlamento e sono state consegnate le pagelle.
Sara e Giorgia hanno intervistato alcuni candidati e Lara che ha avuto il compito di verbalizzare quanto accaduto per la sua classe. Oltre a fare domande sui loro partiti le nostre inviate hanno chiesto anche come è andata con i voti. Ascoltiamole!
Sara e Fabiola si sono recate al centro commerciale Bonola e hanno cercato di intervistare i passanti e alcuni negozianti a proposito del giorno della memoria.
Come è stato difficile! Per fortuna che almeno qualcuno ha accettato di rispondere alle loro domande.
Sembra proprio che gli adulti a volte temano le domande e che abbiano paura di rispondere.
Voi che ne dite?
Sempre per “rinfrescarci la memoria” ascoltate l’intervista fatta da Sara e Milena alla Prof.ssa di spagnolo originaria della Polonia che oggi ha tenuto una lezione sui campi di concentramento in Polonia.
Il nonno della nostra Prof.ssa ha vissuto in prima persona l’esperienza della guerra.
Sentite cosa ci dice la Proff!
Oggi in classe abbiamo cominciato a dirci alcuni titoli di romanzi gialli e di film e a fare il nome di autori importanti e di investigatori speciali…
Molti di voi hanno citato “Dieci piccoli indiani“, scritto da Agatha Christie.
Guardatevi il video qui sotto che invita con immagini tratte dal film alla lettura, avvolgendoci nel mistero dell’intrigo.
E se avete qualcosa da commentare o da aggiungere scrivete qui sotto i vostri commenti
Ecco qua il gruppo che sta realizzando il videoclip.
Guardate le foto e vedrete come se la ridono ma anche come sono concentrati!
Ecco la mappa con le caratteristiche principali del genere “avventura”.
Clicca qui per vedere il pdf.
In molte situazioni di giallo e di mistero coloro che vogliono comunicare senza però farsi capire dagli altri adottano dei linguaggi e dei codici cifrati.
Sapresti dire cosa c’è scritto qui sotto?
1) ISETDMNSR – TAPTOOAIEA
2) HAFAICOM ITPITOTI
3)
M I A C A M I C
P I E L U S A
Tu hai mai utilizzato un codice segreto per non farti scoprire? Se si come facevi?
Lo scrittore americano Van Dine, appassionato di romanzi gialli, ha scritto alcune regole che, a suo parere, lo aiutano a scrivere.
“Brevi regole dello scrittore di gialli”
Ø Ci deve essere almeno un morto in un romanzo poliziesco e più è morto e meglio è.
Ø La soluzione del problema deve essere sempre evidente, se la nascondete troppo non si vede.
Ø Ci deve essere un solo colpevole e uno soltanto, niente crimini di gruppo, o scambi di delitti: “tu dovresti ammazzare lui ma se te lo ammazzo io poi facciamo come se fossi stato tu e in cambio però tu fai fuori il mio!”
Ø Un romanzo poliziesco non deve contenere slanci poetici, pezzi di bravura, intrepide avventure, analisi psicologiche e tutte quelle cose che non hanno vitale importanza per la risoluzione del caso, se no cambiate genere.
Ø Non ci deve essere una storia d’amore troppo interessante. Dobbiamo portare un colpevole in galera non due piccioni all’altare.
Ø Ci deve essere un solo investigatore, un solo “genio degli indizi”, un solo deus ex machina. Niente squadre investigative, o compagni troppo intelligenti, il lettore deve confrontarsi sempre con uno solo, non con mille.
Ø I servitori come è ben noto non devono mai essere scelti come colpevoli, sarebbe troppo ovvio. E poi si sa che il colpevole è sempre il maggiordomo.
Ø I delitti devono essere provocati da motivi puramente personali, lo spionaggio internazionale non è pertinente a un poliziesco. Niente motivazioni complicate, quelle tradizionali vanno benissimo.
Ø Il colpevole deve essere scoperto attraverso deduzioni logiche, non per caso o per coincidenza, e meno che mai perché reo confesso. Se lo scopri per sbaglio o è lui che viene a raccontartelo che gusto c’è?
Ø Il problema deve essere risolto con mezzi naturali, sono vietate sedute spiritiche e magie. Mi dispiace per voi ma dovete inventarvi qualcosa di meglio di una “profonda” intuizione. Il “me lo sentivo” come il “l’ho sognato sta notte”, alludendo a “incredibili rivelazioni”, non sono validi!
Ø Il lettore deve avere le stesse possibilità dell’investigatore di arrivare alla soluzione dell’enigma. Insomma è proibito barare, se uno rilegge e torna indietro tutto deve apparire limpido e chiaro, niente trucchi e niente inganni, voi non siete il mago Silvan.
Ø Il colpevole non può e non dovrebbe essere un delinquente di professione, sarebbe troppo facilitato. E poi al lettore interessa la persona media che uccide per amore, o per odio o per denaro, non sa che farsene di criminali professionisti, non sono come lui e pertanto non gli interessano.
Riadattamento da un testo tratto da “Guida al giallo” di R. Di Vanni – F. Fossati, Ed. Gammalibri 1980