Archivio di gennaio 2012
Dal Corriere della Sera, un articolo sul mondo del calcio che, nel giorno della memoria ricorda l’allenatore ebreo che vinse lo scudetto del 1929-30
L’allenatore che scoprì Giuseppe Meazza
e morì ad Auschwitz: una targa allo stadio
Giorno della Memoria, il ricordo di Árpád Weisz
Il mister che vinse lo scudetto on l’«Ambrosiana»
MILANO – Una targa nello stadio in cui lanciò Giuseppe Meazza e che porta proprio il nome del campione interista. Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, è stata affissa nel foyer della sala Tribuna rossa, una scritta commemorativa in onore di Árpád Weisz. Ovvero l’allenatore ebreo che vinse lo scudetto del 1929-30 con l’allora Ambrosiana e che, quattordici anni dopo, divenne una delle sei milioni di vittime dell’Olocausto.
LA MORTE AD AUSCHWITZ– Figlio di ebrei ungheresi, Weisz fu egli stesso calciatore di buon livello e allenatore innovativo, tra i primi a scendere in campo in tuta insieme con i giocatori durante gli allenamenti, mister dell’Ambrosiana e quindi del Bologna. Poi, come recita la targa affissa dal Comune di Milano, «in seguito alle leggi razziali del 1938 dovette lasciare l’Italia. Fu catturato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz dove trovò la morte assieme alla moglie e ai suoi due figli». Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Comunità ebraica di Milano Roberto Jarach, il consigliere dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Riccardo Hoffmann, il presidente dell’Inter Massimo Moratti con la moglie Milly e il capitano nerazzurro Javier Zanetti. Oltre agli alunni del Liceo artistico Boccioni di Milano, che indossavano ognuno la sciarpa della propria squadra del cuore.
“Destinatario sconosciuto” è un libro di Kressmann Taylor, una scrittrice americana di origine tedesca.
Racconta la storia di due amici, Martin, tedesco, e Max, un ebreo americano. Martin e Max sono soci in affari in una galleria di arte ma Martin ad un certo punto torna in Germania.
Siamo nel 1938 e la Germaniacerca di risollevarsi sia economicamente che socialmente dopo la Prima Guerra; si prepara l’ascesa di Hitler e quando Hitler prenderà il potere anche l’amicizia tra Max e Martin si trasformerà.
Martin inizialmente esprime i suoi dubbi su Hitler; tuttavia, in seguito sembra invaghirsene e riferisce che in tutta la Germania la gente ha ricominciato a sperare
Le leggi raziali che trasformano gli ebrei in “razza” da emarginare e poi da eliminare modificano anche la relazione tra i due amici.
Lo leggeremo in classe…
Qui potrete man mano postare i vostri commenti.
Come tutti gli anni ricordiamo il giorno della Memoria, dedicato alle vittime dell’olocausto con l’obiettivo di non dimenticare che cosa è accaduto e, come ci siamo detti in classe, vogliamo anche rimanere vigili su eventuali comportamenti che oggi ci portano a “discriminare” e ad avere atteggiamenti violenti o aggressivi nei confronti di persone considerate “diverse” o “non socialmente utili”.
Vi invito ad andare a vedere il video con la testimonianza di Goti Bauer sul sito del Sole e 24 Ore. Conservatorio di Milano, 28 gennaio 2012. Alla testimonianza segue un concerto dei ragazzi del conservatorio perché la musica accompagna il ricordo degli eventi.
Parite pure dal minuto 13, dopo un’introduzione e un brano musicale inizierà il racconto.
Goti Bauer dice che è faticoso ripetere la sua storia ma che lo fa per i ragazzi, per voi e per evitare che si ripetano i pregiudizi, l’odio.
Volete esercitarvi nella scrittura oltre i soliti compiti?
Ecco qua qualche regola da tenere a mente: le stesse che ci diciamo in classe
Regole:
1) Leggere bene il titolo prima di iniziare.
2) Munirsi di un foglio di brutta o di un blocco su cui per PRIMA COSA buttare giù le idee. Le idee possono essere messe giù in forma di scaletta oppure di mappa. Vi basta scrivere delle parole forti o parole chiave, i famosi “tag”; oppure delle brevi frasi che vi facciano subito capire di che si tratta.
3) Una volta scritto di che cosa vorrete parlare, definite un ordine. Ricordatevi che un testo ha in genere: a) un’introduzione; b) uno svolgimento; c) una conclusione.
4) Cominciate a scrivere partendo dai vostri appunti. Capirete presto che è meglio avere un foglio con la scaletta o la mappa da tenere ben visibile e uno diverso su cui scrivere.
5) Rileggete chiedendovi: “Si capisce? Ho scritto proprio tutto? E’ chiaro il mio punto di vista? La storia ha senso?”
6) Rileggete ancora, facendo attenzione a:
a) ortografia: accenti, apostrofi, doppie, maiuscole, consonanti, ecc.
b) sintassi:
*tempi dei verbi, ad es. indicativo/congiuntivo/condizionale: “Io credo che tu sia…” e non “Io credo che tu sei”;
*pronomi: es “gli ho parlato” = ho parlato a lui, “le ho scritto” = ho scritto a lei; “li ho messi sul banco”;
*c’è il soggetto? E’ chiaro chi è? Il verbo concorda in numero e genere con il soggetto?
*punteggiatura. Per capire meglio potete rileggere e dove avete la necessità di tirare un respiro probabilmente andrà una virgola o, per una pausa più lunga, un punto e virgola o un punto. Ricordate che tra soggetto e verbo e c.ogg non vanno virgole a meno che non ci siano degli incisi. Es. E’ sbagliato scrivere: “Io voglio, un gelato”. Mentre è corretto: “Lucia, mia sorella, vuole un gelato”.
*vocabolario e sinonimi. Non usate sempre le stesse parole; non usate parole che non vogliono dire nulla e che sono imprecise (grande, carino, strano, bello, brutto, praticamente, ecc.), ma cercate sempre l’aggettivo che renda al meglio ciò che volete scrivere (enorme, di proporzioni esagerate, particolare curioso, strabiliante, affascinante, orripilante, disgustoso, riprovevole, ecc.)
*controllate il reale significato di alcuni vocaboli che vi suonano giusti ma non lo sono. Una risata è fragorosa ma non è fragrante. Il pane è fragrante e non è fragoroso!
7) Copiate nella più bella calligrafia che avete, rispettando margini, spazi, ecc.
8) Verificate di aver messo il vostro nome, altrimenti chiunque potrebbe dire che il testo per il quale vi siete così tanto e lungamente impegnati è suo!
E ora ditemi: quante di queste regole rispettate realmente quando scrivete?
Scegliete uno di questi titoli, scrivete seguendo le regole che ci siamo dati e consegnatemi il vostro testo.
Lo correggerò volentieri e voi potrete anche migliorarlo.
1) Scegliete un articolo di giornale e dopo averlo letto:
- riassumete la notizia: di cosa si parla? Cosa è accaduto? Dove? Quando? Che posizioni ci sono rispetto al fatto?, ecc.
- esprimete il vostro commento, facendo riferiemento anche ad altri fatti o letture o esperienze che conoscete
Consegnatemi anche l’articolo oltre al testo.
2) Oggi è stata una giornata in cui…
- raccontate cosa è accaduto e perché ritenete che sia importante raccontarlo
- soffermatevi sulla descrizione dei fatti, delle persone, dei luoghi della vostra giornata e provate ad associarli al vostro stato d’animo, alle vostre emozioni, a quello che avete fatto, imparato, scoperto, ecc. Es: ero in classe, faceva molto caldo perché anche se siamo in inverno e fuori fa freddo i caloriferi in classe sono al massimo e quasi non si respira. E’ stato un attimo appisolarsi e perdersi tutta la lezione di scienze; certo che ora non capisco più nulla e ho pure un 4 sul registro: mi sono risvegliato solo con l’urlo assordante della proff che mi scandiva il mio nome, accompagnando ogni sillaba con un colpo secco sul tavolo!. Ecc.
3) Un bambino particolare: storia di un bambino che più di tutto voleva studiare.
- Può essere un racconto
- Può essere un racconto in cui però utilizzate anche tutte le informazioni che avete ad es sui bambini lavoratori, sui bambini stranieri che emigrano, sui bambini ebrei vittime delle leggi raziali, ecc.
4) ….e scoprì un luogo che…
- scegliete un personaggio (reale o immaginario); scegliete un luogo che conoscete abbastanza bene (anche solo per averne letto da qualche parte) e descrivetelo attentamente, mettendo in relazione ciò che fa e che pensa il personaggio con il luogo stesso e viceversa. Potete partire da caratteristiche del luogo che producono effetti sul personaggio o da aspetti del personaggio che man mano svelano elementi del luogo.
Le immagini del ballo, l’emozione di Natasa
Una versione più recente
Anche con l’aiuto del testo quali sono, secondo voi, gli elementi su cui viene puntata l’attenzione e cosa vuole comunicare la scena?
Quali aggettivi possiamo usare per descrivere il luogo, la situazione, Natasa e le sue emozioni, il ballo?
Quali dei due filmati di epoca diversa vi colpisce di più e perché?
Sabato abbiamo aperto la scuola ai bambini e alle bambine, ai genitori che stanno scegliendo dove iscrivere i loro figli.
E’ stato divertente e a tutti voi che ho incontrato e sentito voglio dire che eravate veramente bravi!
Potete ascoltare anche la diretta radio sul sito di Raga Radio
E a voi come è sembrata la mattinata?
Avete suggerimenti per migliorarci?
Raccontate raccontate..
Il movimento NATs
(..) sulla base delle situazioni e dei diversi tipi di lavori nei quali i minori sono coinvolti, la Banca Mondiale, l’Organizzazione Internazionale sul Lavoro e l’UNICEF stanno realizzando un progetto congiunto internazionale dal titolo “Comprendere il lavoro minorile“.Questo approccio – secondo di suoi sostenitori – permetterebbe anche di garantire delle forme di tutela e una maggiore regolamentazione del fenomeno.
Un esempio di questa visione è l’auto-organizzazione di piccoli lavoratori che difendono il diritto di lavorare ma allo stesso tempo chiedono condizioni degne, sono i Niños y Adolescentes Trabajadores – NATs (Bambini e adolescenti lavoratori). I movimenti NATs sono organizzazioni autogestite dai bambini e dagli adolescenti che le compongono, e sono basate sull’organizzazione e la rappresentazione democratica. Si tratta di organizzazioni a più livelli, nelle quali i bambini, supportati ed accompagnati da educatori adulti che svolgono una funzione di facilitatori, operano direttamente sul territorio in difesa dei loro diritti.
L’esperienza è nata in Perù nel 1976 e successivamente si è estesa a quasi tutti i paesi dell’America Latina, in diversi paesi dell’Africa ed in India ed altri paesi asiatici. I movimenti dei NATs hanno come obiettivo principale la difesa del lavoro minorile dallo sfruttamento, pur essendo contrarie ad un’abolizione del lavoro infantile assoluta ed indifferenziata. L’approccio dei NATs fa riferimento alla cosiddetta valorizzazione critica; secondo tale approccio il lavoro, quando svolto in condizioni di diritto e dignità, con modalità che non ledano lo sviluppo fisico e psicologico e l’integrazione sociale del minore, può essere un mezzo di sviluppo e crescita del soggetto, anche se si tratta di un bambino.
Secondo questa visione l’esperienza del lavoro, per la maggioranza dei bambini e delle bambine dei settori popolari, costituisce un ambito significativo di costruzione di un’identità sociale: il lavoro non è solo guadagno, ma può anche essere esperienza educativa, grazie alla quale rendersi attivi e partecipare, come esseri umani, alla vita della società. Uno degli obiettivi fondamentali dei NATs è diffondere la conoscenza e la promozione dei diritti civili e sociali dei minori, affinché siano in grado di rivendicarli e difenderli, grazie alla pratica collettiva, con esperienze cooperative e di solidarietà.
I movimenti NATs per esempio non riconoscono la Giornata mondiale contro il lavoro minorile istituita dall’ONU perchè secondo loro questa data che non rispetta l’autonomia e la cultura originaria dei paesi latinoamericani del mondo rurale, andino e amazzonico e rifiutano la celebrazione di questa giornata secondo loro “creata da funzionari e tecnici che credono di sapere cosa sia meglio per noi bambini lavoratori”.
Durante l’Incontro Mondiale dei Movimenti dei Bambini e Adolescenti Lavoratori di Asia, Africa e America Latina, che ha avuto luogo nell’ottobre del 2006 a Siena, i delegati presenti hanno votato la decisione di festeggiare nella giornata del 9 dicembre di ogni anno, la “Giornata mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori”. Questa data è particolarmente cara al Movimento perchè il 9 dicembre del 1996, a Kundapur in India, è iniziato il lungo processo che ha portato, le diverse organizzazioni di bambini e adolescenti lavoratori presenti in tutti i continenti, a fondare il Movimento Mondiale del quale fa parta anche l’associazione italiana Italianats”.
Fonte: Scheda “Sfruttamento minorile” di Unimondo: www.unimondo.org/Guide/Economia/Sfruttamento-minorile.
Ascoltate qui i commenti audio alla novella di Rosso Malpelo di Giovanni Verga.
Se riuscite a produrli anche da soli poi li carichiamo
Inserite qui solo i link ai video che trovate con il titolo e due righe di spiegazione per dire di che cosa parla il video.
Per le altre informazioni aspettate e preparate la vostra scheda sul quaderno o su file; in questo caso però stampate una copia se no non potrete utilizzarla in classe!
Per saperne di più guardate il video della Campagna sugli Obiettivi
R adio USB non si ferma davanti a nulla e dalla redazione della 3G le interviste a Rosso Malpelo e a Giovanni Verga!
Insieme alla Prof.ssa Princigalli abbiamo deciso di coinvolgervi in questo concorso “5 pezzi facili” promosso dall’ Associazione Grossmann
Obiettivo: comporre un elaborato, scegliendo di ispirarsi liberamente e di trasformare
A. in immagini uno dei seguenti testi
1. Alcmane Notturno
2. V. Grossman Le izbe russe (da Vita e destino)
3. D. Thomas Being but men
4. J. Kerouac Lo strano pomeriggio rosso (da On the road)
5. A. Afanasiev L’uccello di fuoco e la principessa Vassilissa
Oppure
B. in testo una delle seguenti immagini.
1. E. Hopper – Stanze verso il mare
2. H. van Aachen – San Giorgio e il drago
3. K. Burns – The war
4. M. Chagall – Il violinist
5. C. Vernet – A shipwreck in a stormy sea by the coast (naufragio)
Per leggere i testi cliccate qui
Guardate qui le immagini
Possono essere usate tutte le forme di testo in versi e in prosa (purché entro i 3000 caratteri spazi inclusi) e tutte le
tecniche visive.
Scadenza: 18 febbraio
Cominciate a pensarci e a farvi un’idea dei testi e delle immagini ma è un lavoro che avvieremo in classe.
Oggi in classe abbiamo discusso della novella di Verga e individuato i temi principali. Ne citiamo alcuni tra quelli che avete detto:
la condizione degli umili, le condizioni di lavoro nelle miniere, il dover subire senza poter scegliere nè ribellarsi, il trovarsi in una condizione fin dalla nascita – si nasce per lavorare in miniera come Malpelo, o per fare il manovale come Ranocchio -, le relazioni tra adulti e bambini, il desiderio di vendetta di Malpelo che nasce dalle sofferenze e dai maltrattamenti che lui per primo subisce e che si accentua dopo la morte del padre, la sensibilità di Malpelo che si occupa di Ranocchio quando sta male, la mancanza di affetto – nessuno ama Malpelo o si cura di lui, neppure la madre, il condizionamento economico: la povertà che costringe in una data situazione mentre chi è più ricco resta indifferente davanti alla morte del padre o di Ranocchio, l’importanza del profitto, la differenza tra ciò che Malpelo può fare (lo zolfataro) e ciò che vorrebbe (stare all’aria aperta, …), il lavoro minorile.
Poi abbiamo letto degli altri brani (articoli o testi informativi), alcuni scritti nella seconda parte del 1800 e del periodo di Verga, altri pubblicati recentemente e abbiamo cercato:
- di trovare le informazioni principali
- di capire come potevano essere messi in relazione con la novella
- di discutere e di dire cosa pensiamo
Qui trovate i brani:
- Rapporto Unicef sul lavoro minorile (da pag 9 a pag 18) del 2007
- La ricerca di Franchetti e Sonnino (1876)
- Articolo di Adolfo Rossi, Pubblicato dal giornale La Tribuna 1893
- Articolo di Marco Trovato “CACCIA AL TESORO Tra i baby-minatori della Tanzania”
- Articolo su “La Stampa” e Informazioni dell’ILO (2011 e 2010)
- “I lavoratori della solfara”
Leggete le frasi, segnate accanto se sono corrette o no. Se non sono corrette, corregete.
Cliccate qui per l’esercizio.
Rosso Malpelo è una novella di Verga che abbiamo letto in classe.
La novella, lo ricordiamo, è breve narrazione, un racconto i cui personaggi si possono facilmente ritrovare nella vita quotidiana. Non si sa con precisione dove e quando sia nata ma risale sicuramente alla tradizione della letteratura orale. Secondo alcuni sarebbe sorta in Oriente per poi diffondersi in Occidente verso il XII secolo. La novella non è un genere letterario indipendente, poiché è inglobata all’interno di altri generi e i diversi autori nel tempo ne hanno dato caratteri specifici. Noi abbiamo già visto le novelle del Boccaccio (del Trecento).
Cliccando qui trovate il testo.
Nel video l’intervista al regista Pasquale Scimeca che dalla novella ha prodotto un film con l’obiettivo di parlare anche dello sfruttamento minorile attuale e sostenere un progetto a favore dei bambini lavoratori in Bolivia.
Ecco qui un altro testo per esercitarsi con l’ortografia.
Scaricatelo, stampatelo, non usate ovviamente il correttore ortografico del pc, correggetelo e fatemelo avere.
Da un articolo pubblicato su www.unimondo.org
“Mi chiamo Claudio Silvestri e sono il cuoco della nazionale di calcio. Una gran bella responsabilità. Al mattino non ho dubbi: frutta, latte, pane e Nutella. E poi vedi come corrono a fare colazione”. Quante volte l’abbiamo sentita? Ma la buona prima colazione sponsorizzata dagli azzurri ha un sapore strano: lavoro minorile. Lo attesta Miki Mistrati, un giornalista danese che si occupa di responsabilità sociale d’impresa.
Abbiamo incontrato il videoreporter di ritorno dalla Costa d’Avorio dove ha monitorato la presenza di bambini lavoratori nelle piantagioni di cacao. Mistrati è a Trento per partecipare al festival “Tutti nello stesso piatto” dove ha avuto un sold-out. Gli offriamo una colazione (pane, latte e… miele) e via alle domande.
Come facciamo a sapere se per realizzare una barretta di cioccolato è stato utilizzato lavoro schiavo minorile?
È semplice. Basta verificare la provenienza. Se c’è scritto Ecuador o altri paesi possiamo stare abbastanza tranquilli ma se non è specificato nulla (come è il caso di Nutella) dovremmo preoccuparci.
Perché?
Potrebbe venire dalla Costa d’Avorio che è il maggior produttore di Cacao al mondo: 42% o dal Ghana: 18%. In questi due stati v’è un’alta concentrazione di bambini che lavorano nelle farm di cacao.
Da quali paesi provengono i bambini schiavi e quanto costano?
Provengono dal Mali, Burkina Faso, Niger, Nigeria, Togo e Benin. Costano circa 230 euro ciascuno e vengono sfruttati anche in modo indefinito. In pochi giorni di co-presenza, nel mio film riesco a provare che l’Interpol ha liberato 65 bambini anche di soli 7 anni ed arrestato 8 trafficanti. Figuratevi le dimensioni del fenomeno: un’infinità di ragazzini alle prese con machete e pesticidi in sterminate piantagioni di cacao.
Essere i maggiori produttori di cacao non significa utilizzare “solo” lavoro minorile.
Certo. Ma il problema dello sfruttamento del lavoro minorile c’è ed è di dimensioni enormi. Le stesse multinazionali (ADM, Barry Callebaut, Cargill, Ferrero, The Hershey Company, Kraft Foods, Mars, Incorporated e Nestlé) lo conoscono molto bene anche se non sembran voler affrontarlo in modo definitivo. Dopo la denuncia dei democratici USA Harkin/Hengel sono “state costrette”, in sede ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro – Agenzia delle Nazioni Unite) nel 2001 a trovare un accordo che li avrebbe impegnati a metter fine a questo sfruttamento denunciato da molte Ong (organizzazioni non governative).
Risultato?
Poco niente. Qualche attività con le ong all’interno dell’ICI (International Cocoa Initiative) al fine di sensibilizzare le comunità locali africane sul problema ma il nodo rimane in tutta la sua gravità. Recentemente le holding hanno sottoscritto un nuovo accordo per impiegare un plafond di soli 2 milioni di dollari USA all’anno (200.000 a testa che corrispondono nemmeno a 150.000 euro) per combattere il lavoro minorile e schiavo sia in Ghana che in Costa d’Avorio. Trattasi di un quinto della somma stanziata nel 2001. Figuratevi che la sola Nestlè guadagna 12 miliardi di euro anno.
Rinnovano nel 2011 l’accordo che era già in essere dal 2001?
Si. Nel 2001 si erano dati come data limite per debellare il lavoro minorile il 2005. Oggi siamo a fine 2011 ed il problema rimane lì nelle sue dimensioni: 250.000 bambini sfruttati. In effetti, come è scritto nel comunicato ILO, in Ghana e Costa d’Avorio sono in atto inaccettabili pratiche di lavoro nelle industrie di cacao che utilizzano un ampio numero di bambini togliendo loro la possibilità di andare a scuola. Il protocollo datato 2001 per l’eliminazione delle “peggiori forme di sfruttamento del lavoro minorile in Ghana e Costa d’Avorio” non ha avuto successo alcuno. Se leggiamo il Protocollo (in .pdf) noteremo (art. 1) come già allora vi fosse carattere d’urgenza.
Come mai questo fallimento?
Le multinazionali non cooperano tra loro. Sono in competizione nel mercato e lo restano anche in sede di trattativa per sconfiggere il lavoro minorile. Si. Certo. L’ILO li fa sedere attorno ad un tavolo e lì le holding interloquiscono con un portavoce unico (Ron Graf, chair of the industry coalition) ma in realtà sono divisi su tutto ed hanno investito poco allora (10 milioni $USD/anno) e stanno investendo meno ora (2 milioni $USD/anno). La volontà di debellare la schiavitù entro il 2005 è stata prorogata al 2008. Il mio film è stato girato nel 2010. E siamo alle soglie del 2012.
Noi pensavamo che questo problema riguardasse solo le big company come Nestlè che fu denunciata per lavoro minorile in Africa.
Ma non è la sola.
Cosa intende dire?
Guardi. Nel protocollo vi sono più di dieci multinazionali. Io ho chiesto appuntamento a tutte. Tutte hanno risposto solo attraverso il loro portavoce ma una sola non mi ha mai risposto.
Chi?
La Ferrero. Non sono mai riuscito ad avere un appuntamento. Le dirò di più. Due delle altre multinazionali stanno tentando la via del “commercio equo”. Sono le americane Kraft foods e la Mars. Non so dirle se v’ è una conversione dell’industria verso il fair trade o, solo, un atto simbolico utile per i media ma c’è. Già il fatto di voler sottoporsi ad un monitoraggio internazionale indipendente è importante. Non c’è, invece, in Ferrero la stessa volontà. In più la Ferrero si gloria di combattere la schiavitù infantile ma non dice quanto investe per combatterla, quali codici di condotta fa sottoscrivere al proprio personale sia in Ghana che in Costa d’Avorio, quali sanzioni prevede per eventuali violazioni e quali politiche mette in atto a prevenzione dell’utilizzo di manodopera minorile straniera.
E la politica che dice?
Riguardo i ministeri africani la corruzione non ha limiti. Il 2011 per la Costa d’Avorio è stato un anno di transizione politica sofferta. Più che nelle polizie locali bisogna confidare nell’interpool – polizia internazionale come narro nel film. I governi africani non vedono di buon occhio né noi giornalisti e né i ricercatori che tentano di “portare alla luce” il lavoro minorile e schiavo in Africa. Dei due politici americani che hanno promosso il protocollo (Senatore Tom Harkin e Deputato Eliot Engel) il più arrabbiato è Hengel perché il lavoro minorile, la detenzione in schiavitù, l’impossibilità di andare a scuola da parte dei piccoli raccoglitori va contro la legge e la Costituzione americana.
V’è ricerca in questo campo?
I due politici hanno chiesto alla Tulena University di monitorare il protocollo con i rapporti su base annuale (in .pdf). Nelle raccomandazioni finali del rapporto si chiede un “cambio di passo” da parte degli stakeholders che sembra non esserci. Se si è passati da 10 a 2 milioni di USD/anno vuol dire che non si vuole affrontare di petto la questione.
Cosa possiamo fare?
Informazione. Le multinazionali non hanno paura delle Nazioni Unite, degli accordi internazionali ma solo dei consumatori. Per questo facciamo un appello responsabile alle comunità d’internet affinché diffondano la nostra denuncia.
Insomma – come dice il cuoco della Nazionale – preparare la colazione è… una gran bella responsabilità. Per tutti.