Archivio di maggio 2012
Portami il girasole
Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
Ascoltate l’audio.
“Meriggiare” è la prima poesia che Montale decide di far pubblicare e fa parte della collezione “Ossi di seppia“. E’ una poesia che ben esprime la visione critica e negativa che il poeta ha della vita contemporanea.
Nel video è Montale stesso a recitarla!
Il linguaggio poetico è qualcosa che solo apparentemente è comune, ma che invece deve avere qualcosa in più! La parola che dice qualcosa di profondo e che non sempre si riesce a capire direttamente e che ha bisogno di uno spazio diverso da quello del racconto in prosa.
La poesia “I fiumi” (1916) compare nella raccolta L’Allegria; l’autore rievoca, con i propri ricordi personali, i fiumi che lo hanno accompagnato nella sua vita.
Scaricate qui il testo per seguire meglio la lettura.
Cosa vi colpisce di questa poesia? Ungaretti dice che la poesia contiene un segreto…quale segreto compare qui?
Ci sono figure retoriche particolari? Il ritmo, il suono sono importanti secondo voi?
Giuseppe Ungaretti viene intervistato nel 1961 da alcuni giornalisti; ascoltandolo possiamo cominciare a capire chi era e che cosa pensava della Poesia e di alcuni poeti suoi maestri, tra i quali anche Leopardi.
Ma come scriveva le sue poesie?
Giovanni Falcone nacque a Palermo il 18 Maggio 1939.
Si laureò nel 1961 e successivamente iniziò a lavorare in magistratura, dove nacque in lui la passione per il diritto penale.
Nel 1978 si trasferì a Palermo, andando a lavorare all’Ufficio istruzione, dove diventò amico di Paolo Borsellino, un suo collega.
In quello stesso periodo iniziò a indagare sulle associazioni mafiose, soprattutto sui traffici di denaro mafiosi, che lo aiutarono ad individuare il quadro di una gigantesca organizzazione criminale.
I pochi, che lo aiutarono diventarono vittime della mafia, un esempio, è Chinnici l’uomo per
cui Falcone lavorava e che venne successivamente succeduto da Caponnetto.
Caponnetto si insidia, concependo la creazione di un “pool” di pochi magistrati, che avevano il compito di occuparsi del terrorismo e dei processi di mafia, così da avere il vantaggio della condivisione di informazioni e una visione più ampia del fenomeno mafioso.
La prima svolta contro la lotta mafiosa avvenne con l’arresto di Tommaso Buscetta, il q
Le inchieste avviate da Chinnici e portate avanti dalle indagini di Falcone e di tutto il pool portarono così a costituire il primo grande processo contro la mafia.uale decise di collaborare con la Giustizia.
Essa però reagì uccidendo due stretti collaboratori di Falcone e Borsellino, si incominciò così a temere per l’incolumità dei due magistrati, i quali iniziarono a prendere alcune precauzioni.
Il 16 Novembre 1987 fu un giorno molto importante per il Paese, perché per la prima volta la mafia venne inchiodata attraverso un Maxiprocesso, che sentenziò 360 condanne e miliardi di lire di multe.
Caponnetto dopo aver lasciato l’incarico venne succeduto da Meli nel 1988, che finisce con lo smantellare il metodo di lavoro intrapreso, cosa che procurò grandi ostacoli all’attività di Falcone.
Ma la mafia non si era ancora arresa, fu così che il 21 Giugno 1989, Falcone divenne obiettivo di un attentato mafioso chiamato anche: attentato dell’Addaura. Su cui però non si è ancora a conoscenza, delle cause del suo fallimento.
Successivamente avvennero molti omicidi tra cui quelli dei colleghi di Falcone e dei suoi informatori.
Nel Gennaio del 1990, Falcone coordina un’altra importante inchiesta, che porta all’arresto di traffic
anti di droga colombiani e siciliani.
Negli ultimi due anni dalla morte di Falcone ci furono diverse polemiche, le quali sancirono la rottura del fronte antimafia, cosa che avvantaggiò molto la mafia, isolando sempre di più Falcone.
In questo periodo, Falcone fu molto attivo, cercando in ogni modo di rendere più incisiva l’azione della magistratura contro il crimine e preparando nuove leggi che il parlamento avrebbe successivamente approvato.
Giovanni Falcone venne assassinato il 23 Maggio 1992, mentre stava tornando da Roma a causa di un detonatore.
La notizia della morte di Falcone venne rapidamente diffusa in un’Italia sgomenta e piena di tensione.
Per lasciare un messaggio positivo per dire che nulla è vano e non si può distruggere, utilizzerei una frase di falcone: “ Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Voi, lo sapevate?
Cosa pensate di Falcone? Credete che sia giusto quello che ha fatto?
Da Giorgia
Il 23 maggio 1992 a Capaci in Sicilia veniva ucciso dalla mafia Giovanni Falcone. Con lui morirono anche la moglie e gli uomini della scorta che sempre lo accompagnavano. L’attentato lascia i cittadini di Palermo e di tutto il paese sgomenti. Solo 56 giorni dopo muore ancora in un attentato della mafia Paolo Borsellino collega di Falcone nella lotta contro la mafia.
Guardate questo video per farvi un’idea di chi era Giovanni Falcone e quale lo spirito che lo muoveva giorno dopo giorno nella sua lotta contro la mafia.
Come lo giudicano? Voi come lo giudichereste? Un eroe…
Guardate questo video che spiega cosa ne pensa lui…
http://www.youtube.com/watch?v=OXOBWX8SMGM
Cosa diceva Borsellino quando veniva incitato a smettere quel lavoro:
“Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”
Guardate questo video per ascoltare l’ultima intervista rilasciata da Borsellino:
http://www.youtube.com/watch?v=YiVOqDw9l3U&feature=related
Scritto da Saretta98
Ho pensato a lungo se pubblicare un articolo su quanto accaduto a Brindisi sabato perché anche per me adulta è difficile capire bene come affrontare una situazione simile a quella appena vissuta. Al momento, subito sabato mattina quando ho sentito le notizie, non ho saputo trovare le parole neppure per me ma velocemente mi è tornato alla memoria il 23 maggio di 20 anni fa quando appresi dell’uccisione di Falcone e della sua scorta: un tremendo vuoto e un senso di impotenza, la rabbia, la paura.
Sabato mi sono chiesta cosa stavate pensando voi all’idea che una ragazza quasi coetanea fosse stata uccisa in modo così barbaro davanti alla scuola, poco prima di entrare.
Mi sono anche chiesta se i discorsi recentemente fatti in classe su Impastato, sulla mafia, sul sapere dire di no insieme agli altri vi fossero venuti in mente… Noi che abbiamo sempre lavorato sui diritti dei ragazzi e sui modi per stare insieme, per dialogare.
Oggi l’ipotesi dell’attentato mafioso viene meno ma credo che sia comunque importante confrontarsi sull’uso di una simile violenza e soprattutto sul fatto di scegliere come scena di un delitto la scuola, luogo pubblico mai attaccato neppure in tempi peggiori. La scuola è il luogo che si associa al futuro e sabato è stato invece teatro di morte.
Mi piacerebbe che questo fosse uno spazio aperto in cui lasciare commenti, pensieri, dire come vi siete sentiti sabato, come vi sentite oggi.. Melissa e le sue compagne non sono molto diverse da voi.
La scuola resta un importante luogo di confronto e per questo vi scrivo.
Fortunato Depero è un altro esponente del Futurismo. E’ un artista che si dedica sopratutto alla pittura, alla scultura, alla grafica pubblicitaria, ma anche a sperimentazioni che riguardano la poesia, il teatro, ecc.
Guardate ad esempio questo video: una canzone rumorista che mette in musica una poesia futurista.
Per saperne di più sull’autore e sulla sua intensa attività andate su: http://www.archimagazine.com/bdepero.htm
Ascoltate la poesia “Lasciatemi divertire” (1910) tratta dalla raccolta “L’incendiario” che sconvolge letteralmente le regole usuali della poetica tradizionale.
Trovate qui il testo completo mentre qui sotto solo l’inizio.
“Tri, tri tri
Fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu, ihu.
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente…”
“Chi sono?” è tratta dall’opera “Poemi” (1909) di Aldo Palazzeschi
Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’anima mia:
“follia”.
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
“malinconia”.
Un musico, allora?Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
“nostalgia”.
Son dunque… che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.
Molti pensano che i ragazzi possano cadere nel giro della droga perché non ne conoscono gli effetti o perché si lasciano sviare:
Da questa frase sviluppare un testo informativo con le caratteristiche viste in classe: COERENZA DELLA TRACCIA, TERMINI SPECIFICI ecc…
Ecco alcuni video per rinfrescarci la memoria sulle droghe:
LSD: http://www.youtube.com/watch?v=wvYxIus8r6A
CRACK: http://www.youtube.com/watch?v=vp8XHQpQ1mw&feature=relmfu
ECSTASY:http://www.youtube.com/watch?v=s-zcNvBRz4k&feature=relmfu
EROINA: http://www.youtube.com/watch?v=50eTiGJYdzY&feature=relmfu
COCAINA: http://www.youtube.com/watch?v=SjW3SV4E6Vk&feature=relmfu
MARIJUANA: http://www.youtube.com/watch?v=FNpoxcswoJg&feature=relmfu UN SALUTO Il Buon Leo (meno pessimista)
Il futurismo è un movimento culturale fondato in Italia da Tommaso Marinetti nel 1909 che per primo scrive il “Manifesto del Futurismo”. Tra le caratteristiche principali:
il rifiuto della cultura presente e della tradizione e del passato
l’esaltazione del progresso e della tecnica, delle macchine, delle città industrializzata
l’aggressività che porta fino all’esaltazione della guerra (anticipando così i movimenti a favore della 1a guerra mondiale)
la negazione della donna sia idealizzata (come nel passato) sia quella del presente.
Guardate il video in cui Carmelo Bene legge il manifesto.
Qui trovate il testo del “Manifesto tecnico del futurismo” in cui si spiega come scrivere: abbandonare le regole finora seguite!
Come sapete uno degli scritti dell’esame è la prova Invalsi.
Scaricate qui il testo del 2008-2009. Stampatelo, svolgete la prova e riconsegnatemela in modo che la possa correggere.
Scaricate qui il testo del 2009-2010
Ricordate che la prima parte riguarda la comprensione del testo. Potete rispondere:
- cercando le informazioni nel brano
- facendo deduzioni (ricavando cioè informazioni non espresse in modo esplicito ma che si possono ricavare)
- stando al significato letterale di alcune parole
- mettendo insieme le informazioni del testo con quelle date nelle risposte
La seconda parte riguarda invece la grammatica. Ragionate perché a volte anche se non ricordate le “regole” riuscite ad arrivarci partendo dalla frase e dalla sua analisi :-)) In ogni caso vale la pena come già detto di farsi un bel ripasso!
Oggi a scuola abbiamo visto un film sulle radio libere e su Giuseppe Impastato, che dagli amici viene anche chiamato Peppino. Il film si chiama ” 100 passi ” e narra la storia di Giuseppe Impastato , un ragazzo del Paese di Cinisi, in Sicilia. La sua famiglia è mafiosa , tutti in quel paesino lo sanno e li conoscono. Suo zio Tano ne è il capo dopo aver ucciso l’atro zio di Peppino a lui molto caro, Luigi . Per ribellarsi contro la mafia che miete vittime ogni giorno crea una radio insieme ai suoi amici dal nome ” Radio Aut”. Con questo atto decisivo Peppino ha dichiarato che voleva mettersi contro la famiglia. Dopo che la mafia uccise pure il padre di Peppino, lui venne fatto uccidere dai mafiosi di Tano facendolo esplodere su delle rotaie di un treno, facendo pensare al paese che si trattasse di un semplice suicidio. Il 9 maggio si ricorda la morte di Peppino Impastato , cdi Radio Aut e creatore di speranze.
1) Quale ruolo a giocato l’ambiennte nella storia ?
2) Che ralazioni ha Peppino nei confronti delle persone del paese ?
3) Per voi è stata giusta l’idea di creare una radio contro la mafia , e spiegate perchè ?
Scritto da Giambyman
Nel video l’intervista al disegnatore del fumetto su Peppino Impastato in cui si racconta la sua vita: “Peppino Impastato – Un giullare contro la mafia”
Perché disegnare un fumetto su una storia così particolare e tragica? Uno degli autori, Lelio Bonaccorsi, racconta come hanno costruito il libro e con quale obiettivo. Un altro linguaggio, un altro modo per denunciare la mafia.
Il 25 marzo 1970 e’ una data che segna un punto di non ritorno nella storia della comunicazione italiana: in quel giorno intorno alle 19.00 circa, per la prima volta, il segnale radiofonico di “Radio Libera Partinico” rompe il monopolio di stato sulle trasmissioni via etere con un forte messaggio di denuncia del potere mafioso e clientelare che aveva attinto a piene mani dai soldi destinati alla ricostruzione della valle del Belice dopo il terremoto del 1968.
Fonte: testo tratto da www. radiomarconi.com
Ci pensate che l’ anno prossimo saremo tutti in classi e in scuole diverse?? Beh, io ci penso molto spesso e penso anche al nostro Blog, chissà che fine farà l’ anno prossimo o anche quest’ estate. Continueremo a tenerlo attivo? Spero di si, può essere un modo per tenerci in contatto tutti quanti, anche chi non ha i Social Network o i cellulari.
Che ne pensate?
Bazzi.
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto :
l’uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono ;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Le tre poesie che vi presento sono tratte dall’opera “Myricae” ; il titolo significa “tamerici” ed è tratto da un verso delle Bucoliche di Virgilio: non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici.
Il tuono
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d’arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rifranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s’udì di madre, e il moto di una culla.
Il lampo
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d’un tratto;
come un occhio, che,largo,esterrefatto,
s’aprì si chiuse, nella notte nera.
Temporale
Un bubbolìo lontano. . .
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.
In questa poesia Leopardi riprende sempre il tema della natura matrigna e maligna, utilizzando la figura della luna, che dice essere privilegiata perché immortale rispetto all’uomo che ha una vita temporanea.
Il pastore simboleggia l’uomo che la notte va a dormire e che si perde nel sonno, non sapendo dove andare. Mentre la luna ha un moto differente: “sorge la sera”, si muove nella notte, ma è presente anche di giorno. Quindi, la luna non interrompendo mai il suo moto sa da dove viene e sa dove va.
La poesia però, riprende anche il tema del pessimismo storico, dicendo che il sonno e la morte sono fratelli e che quindi, anziché gioventù e sonno c’è vecchiaia e morte.
Nella poesia si parla, infatti, della povertà della vita, della sua precarietà e soprattutto della sua tragica conclusione, la quale finisce in un abisso, ossia la morte.
E voi, avete trovato altri temi? Quali?
Ascoltate l’audio della poesia recitata da Arnoldo Foà
Per leggere il testo cliccate qui
Scritto da Gigia
Leopardi raccolse alcune dei suoi testi in prosa nelle “Operette morali“, scritte nel 1824 ma pubblicate definitivamente nel 1835 dopo alcune revisioni. Le “Operette morali” raccolgono i temi cari al poeta quali, ad esempio, quello della relazione tra uomo e Natura, quello relativo al trascorrere del tempo, al contrasto tra i valori antichi e quelli moderni, ecc. Il titolo allude al fatto che i testi siano piuttosto brevi, presentati con una certa umiltà, anche se chiaro è lo scopo, ovvero quello di offrire occasioni di riflessione sui costumi, sui valori.
Trovate qui il testo del “Dialogo della Natura e di un islandese” in cui viene proposta la visione della Natura maligna contro la quale l’uomo non può fare nulla e da cui non è possibile neppure fuggire.
Ascoltate la lettura del testo.
(Fonte mp3: http://www.sebastio.uniba.it/sussidi.html)