Spesso le persone con bisogni speciali o con disabilità vengono lasciate ai margini della nostra società senza sapere che molti fra loro hanno raggiunto successi importanti e notorietà, o hanno anche solo affrontato situazioni complesse da cui sono usciti vincitori.

Hai mai sentito parlare delle paraolimpiadi, per esempio? Si tratta di olimpiadi a cui partecipano atleti con disabilità e sono seguite da un vastissimo pubblico.

Ma ci sono anche altre situazioni…tu ne conosci qualcuna? Conosci qualche personaggio che è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nonostante le difficoltà e la sua diversità? Ricerca e racconta.

 

19 Commenti a “Campioni!”

  • Francesca scrive:

    Mia mamma qualche giorno ci ha letto un articolo di una rivista :
    Riccardo, 35 anni, è un alteta speciale, scivola veloce sulla neve, ma con la metà dei punti di appoggio degli altri sciatori di snowboard, e con il doppio della volontà.
    Perchè Riccardo, la sera del 10 aprile 2011, con la sua moto Triumph 675, è slittato in curva sulla ruota di dietro.
    Ha sentito l’asfalto bruciare mentre rotolava.
    Senza mai perdere i sensi ha provato a rialzarsi, stordito com’ era.
    E all’improvviso gli ha accellerato il cuore quando si é accorto che il suo piede sinistro non c’era più.
    Quando arriva l’ambulanza Riccardo ha perso molto sangue, è stato operato ma ha perso il suo piede.
    Dopo due mesi per Riccardo inizia la fisioterapia.
    A luglio si tira su con le stampelle e ad agosto infila la prima protesi.
    Un giorno decide di tornare sulla neve, infilando di nuovo lo snowboard, con la protesi agganciata allo scarpone.
    Oggi Riccardo è stato selezionato Nazionale Italiana di snowboard delle prossime Paraolimpiadi.

    Bene Francesca! La storia è interessante e scritta bene :-)

  • Gloria Casula scrive:

    Oscar Pistorius a Varsavia nel 2011.
    Il suo primo appuntamento agonistico di rilievo sono le Paralimpiadi di Atene del 2004. A diciassette anni vince il bronzo sui 100 metri e l’oro sui 200,[4] battendo anche atleti amputati singoli più quotati di lui, come gli statunitensi Marlon Shirley e Brian Frasure.

    Fin dal 2005 Pistorius esprime il desiderio di poter correre coi normodotati in occasione dei Giochi olimpici di Pechino 2008.[5]

    Un parziale successo lo ottiene nel giugno del 2007, quando gli organizzatori del Golden Gala di Roma gli consentono di competere coi normodotati sui 400 metri. Il 13 luglio quindi gareggia nello Stadio Olimpico di Roma in occasione del Golden Gala, prendendo parte, assieme ad atleti normodotati, alla gara B dei 400 metri ottenendo la seconda posizione.

    2008: l’ammissione a gareggiare con i normodotati [modifica sorgente]

    Il 13 gennaio 2008 la IAAF respinge la richiesta di Pistorius di gareggiare con i normodotati, sostenendo che “un atleta che utilizzi queste protesi ha un vantaggio meccanico dimostrabile (più del 30%) se confrontato con qualcuno che non usi le protesi”.[6] Il 16 maggio dello stesso anno Pistorius è riabilitato dal tribunale sportivo alla partecipazione delle Olimpiadi 2008. Nelle motivazioni che hanno portato alla riabilitazione, si legge che “al momento non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall’uso delle protesi”. Tuttavia non riesce a realizzare il tempo minimo che gli permetterebbe di partecipare alla manifestazione olimpica.[7]

    Il 9 settembre vince la medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Pechino nei 100 m chiudendo in 11″18 per poi ripetersi il 13 settembre nei 200 m (con il tempo di 21″67, record paralimpico) e il 16 settembre nei 400 m (con il tempo di 47″49, record del mondo).

    2011: l’argento mondiale con la staffetta a Daegu [modifica sorgente]

    Oscar Pistorius ai Mondiali di Daegu 2011.
    Dal 2011 inizia ad allenarsi stabilmente a Gemona del Friuli, insieme ad altri atleti sudafricani.

    Il 19 luglio proprio in Friuli, a Lignano Sabbiadoro, corre i 400 metri in 45″07 realizzando il minimo A valido per la partecipazione ai Mondiali di Daegu 2011 e ai Giochi olimpici di Londra 2012.[8] Ai mondiali prende parte ai 400 metri, venendo eliminato in semifinale con il tempo di 46″19, mentre il 1º settembre, insieme ai compagni di staffetta, realizza il primato nazionale sudafricano della 4×400 metri in occasione delle batterie di qualificazione con il tempo di 2’59″21.[9]

    Non corre poi la finale, in cui il Sudafrica conquisterà il secondo posto, venendo comunque ugualmente premiato con la medaglia d’argento per il contributo fornito in semifinale. È da sottolineare come il tempo ottenuto in semifinale, con Pistorius, sia stato migliore del tempo fatto registrare dal quartetto sudafricano in occasione della finale.

    2012: La partecipazione alle Olimpiadi [modifica sorgente]

    Nel 2012 ottiene sui 400 metri piani il minimo valido per la partecipazione ai Giochi olimpici di Londra, venendo convocato sia per la prova individuale sia per la staffetta 4×400 metri. Con la partecipazione olimpica Pistorius diventa il primo atleta amputato capace di gareggiare ai Giochi olimpici nell’atletica leggera.[10][11]

    Il 4 agosto supera agevolmente la sua batteria dei 400 m, correndo in 45″44, suo primato stagionale.[12] Il giorno dopo prende parte alla semifinale, classificandosi 8º della propria serie con il tempo di 46″44 e venendo eliminato.[13] In quest’occasione il campione del mondo Kirani James chiede e ottiene di scambiare con lui le pettorine con i rispettivi cognomi.

    Cara Gloria, non devi “copiare” e “incollare” da un testo che trovi in internet ma riscrivere con parole tue le informazioni che ti sembrano più importanti. Guarda: nel tuo testo ci sono persino i numeri di nota e i commenti che erano nel testo originale.
    Riprova a scrivere con parole tue!!! Altrimenti non ti puoi neppure ricordare nulla
    . .-(

  • Alessia scrive:

    Simona Atzori , 26 anni , è senza braccia ed è anche una delle più famose danzatrici al mondo!!
    Il palcoscenico è il suo regno, la sua danza è un trionfo di armonia ! Ma anche una sfida alle leggi fisiche.
    Simona è nata senza braccia , a 26 anni è una delle danzatrici più famose al mondo!
    Si potrebbe pensare che il fatto che Simona non abbia le braccia sia una grave mancanza , e invece no! È una ricchezza (afferma la danzatrice monte volte nelle sue interviste!)
    La danza è vita per Simona! Infatti ha una lunga lista di successi nel percorso di essa!
    Il 5 aprile scorso , nella giornata della gioventù la giovane ha danzato davanti al papa!

    Bene Alessia. Non hai bisogno di tanti punti esclamativi! :-)

  • Vittoria scrive:

    Ce ne sono molti di campioni ma tra questi c’è Martina Caironi, Alessia Dozinetti e Paolo Barbera!!
    Io voglio raccontarvi di Martina Caironi.
    Lei e molti altri atleti hanno trovato la forza di reagire solo grazie all’atletica. Vinse molte medaglie e disse :” Sei anni fa a causa di un tragico incidente in moto ho perso l’uso della gamba sinistra, mi è stata amputata al femore e temevo che il mondo mi fosse crollato addosso. Poi ho capito che ero stata comunque fortunata e che dovevo fare qualcosa per chi si trovava nelle mie stesse condizioni “.
    Però anche Alessia Dozinetti ha avuto una storia simile.

  • Vittoria scrive:

    E questo é quello che so sui campioni paraolimpici!!!!!!! Non ne so molto ma la storia di Martina è particolare ed emozionante, secondo me!!

  • Nicolo Sibillino scrive:

    Ciao a tutti io vi parlo di Pistorius, è un corridore velocissimo, ha partecipato alle Paraolimpiadi .E nato il 22 novembre 1986 nelle para olimpiadi ha vinto piu di una medaglia di oro . Partecipa questi Olimpiadi per disabili perchè non ha le gambe, riesci a correre grazie a due protesi che li danno addirittura la spinta iniziale

  • Nicolo Sibillino scrive:

    Non ne so tanto neppure io

  • Daniel Brigida scrive:

    Ciao oggi vi parlerò. Di zanardi.
    Il povero zanardi durante una gara di auto fece un testa coda e un auto si scontro a 200 kilometri orari contro l’auto di zanardi . Zanardi purtroppo. Perse le gambe ,ma lui non si arresere e incominció a usare le bici per persone disabili ,ma la cosa meravigliosa che a fatto la maratona di NEWYORCH ed e capitano della squadra paraolimpica Italia di ciclismo ed è andato anche in visita a Giorgio Napolitano

    • admin scrive:

      Daniel ti copio qui sotto il tuo commento corretto. Guarda gli errori e cerca la prossima volta di ricordartene per non ripeterli.

      Ciao oggi vi parlerò di Zanardi.
      Il povero Zanardi durante una gara di auto fece un testa coda e un’ auto si scontrò a 200 chilometri orari contro la sua . Zanardi purtroppo perse le gambe, ma lui non si arrese e incominciò a usare le bici per persone disabili. La cosa meravigliosa è che ha fatto la maratona di Newyork ed è capitano della squadra paraolimpica italiana di ciclismo. E’ andato anche in visita a Giorgio Napolitano.

  • Alice scrive:

    Ciao la mia ricerca racconta di Stephen Hawking, della sia malattia e di come combatte tutti i giorni la sua sfida con la vita.

    Stephen William Hawking, nato a Oxford l’8 Gennaio 1942, è un matematico , fisico e cosmologo britannico fra i più importanti e conosciuti del mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri.

    Pur essendo condannato all’immobilità dall’atrofia muscolare progressiva, ha occupato la cattedra di matematica all’Università di Cambridge per trent’anni, dal 1979 al 30 settembre 2009 ed è membro della Royal Society , della Royal Society of Arts , della Ponteficia Accademia di Scienze.

    Si va ormai allontanando l’idea che il fisico britannico Stephen H., il più famoso personaggio affetto da malattia del motoneurone, sia, come creduto per lungo tempo, in quanto la malattia, diagnosticata nel 1963, avrebbe una durata abnormemente lunga, assolutamente inusuale per le sue caratteristiche. Va invece appunto prendendo corpo l’ipotesi che la sua malattia effettiva sia la meno fatale atrofia muscolare progressiva.
    Stephen Hawking nasce, come ama ricordare, a 300 anni esatti dalla morte di Galileo Galilei, avvenuta l’8 gennaio 1642, nello stesso anno della nascita di Isaac Newton, e già durante l’infanzia manifesta l’interesse per l’universo, alimentato dalle discussioni con i compagni e gli amici.

    All’età di tredici anni viene colpito da una serie di febbri ghiandolari , che a parere dei medici rappresentano solo scompensi propri della crescita. Successivamente, durante il periodo universitario, inizia ad avvertire i primi sintomi della malattia che lo affliggerà negli anni a venire, ma ciò non influisce sul corso degli studi, che vede il conseguimento, a vent’anni, della laurea e la prosecuzione dello studio dei buchi neri, della relatività e dell’origine dell’universo.

    Poco dopo il suo arrivo a Cambridge nel 1963, le crescenti difficoltà ad usare le mani lo convincono a sottoporsi ad accertamenti che portano alla diagnosi di una malattia degenerativa dei motoneuroni che ne compromette la funzione di governo della contrazione muscolare. Egli tuttavia prosegue gli studi e successivamente sposa Jane Wilde, dalla quale avrà tre figli.

    Nel 1976 viene nominato titolare della cattedra di matematica a Cambridge e negli anni che seguono resta completamente immobilizzato.

    Nel 1985 viene colpito da una seria polmonite , che richiede il confezionamento di una tracheotomia permanente con la perdita della funzione vocale. Un tecnico di Cambridge costruisce per lui un sintetizzatore vocale , che trasforma in suono ciò che Hawking scrive su un apposito computer. In questo modo riesce a comunicare, sebbene molto lentamente con una frequenza di non più di quindici parole al minuto.

    Infatti , pur essendo completamente paralizzato, non smette mai di analizzare nuove composizioni di chimica e scoprire nuove cose. Stephen H. continua ad avere un grande successo ed essere molto ammirato da tutto il mondo, compresa me.

  • Alessandro Virdis scrive:

    Oscar Leonardo Carl Pistorius è nato senza peroni ed è costretto a farseli amputare.
    A diciassett’anni vince l’argento ai mondiali di atletica leggera.
    Nel 2012 ottiene l’oro sui quattrocento metri piani il minimo valido per la partecipazione ai giochi olimpici di Londra venendo convocato sia per la prova individuale sia per la staffetta quattro per quattrocento metri.
    Con la partecipazione olimpica Pistorius diventa il primo atleta imputato capace di gareggiare ai giochi paraolimpici nell’atletica leggera.

  • Federico S. scrive:

    Oscar de Pelegrin è un atleta che ha partecipato alle paraolimpiadi di lLondra come arciere.
    Il suo problema è quello di non avere sensibilità nelle gambe.,ma a lLondra ha preso vinto l’ oro contro Hasihin Sanawi.
    Quindi anche se si hanno difficoltà non importa ,perchè si può sempre raggiungere un traguardo.

    Federico il tuo commento è fin troppo sintetico. Potevi aggiungere qualche informazione in più. Guarda poi quanti errori in così’ poche righe. Suggerisco più attenzione e più impegno! :-(

  • Christian scrive:

    Oscar leonard è luomo più veloce senza gambe.oscar è un amputatore bilaterare capace di vincere una medaglia in una competizione.È il campione di velocita delle para olimpiadi ,
    Lui da piccolo aveva sempre sognato di farle e i suoi genitori fecero di tutto per renderlo felice.

  • Filippo Mauri scrive:

    ho cono scuto disersi adulti ho bambini deversameti abili che facevano le nostre stesse cose tipo balare,correre,usare il ,usare il pici perche ero muto

  • Matteo scrive:

    Stephen Hawking è nato il 8/1/1942.
    Ha studiato a Oxford fisica realistica, meccanica quantistica, buchi neri e l’origine dell’ iniverso.
    soffre di sla malattia che distrugge le cellule nervose e la paralisi progressiva dei muscoli
    e ora è completamente immobilizzato comunica con un sofisticato computer.
    Le sue ricerche confermano la teoria del BIG-BANG .
    viene considerato l’ erede di Isaac Newton

  • Andrea Gaio scrive:

    Stephen Hawking è un matematico e scienziato che ha studiato alla OXFORD UNIVERSITY e si è laureato in astrofisica,chimica della materia e in biologia.
    Nato nel 1942 all’età di 13 anni comincia ad accusare sintomi della SLA (malattia che colpisce i muscoli e il sistema nervoso).
    Completamente immobilizzato su una sofisticata sedia a rotelle con un computer in grado di essere controllato col mento da lui riesce a produrre vocaboli 15 volte al minuto(problema causato dalla distrofia).
    I suoi studi confermano la teoria del big bang ed è il più famoso scienziato che studia i buchi neri,questo scienziato,all’ età di 71 anni,viene considerato l’erede di ISAAC NEWTON.

  • Lorenzo Lanzarotto scrive:

    ALEX ZANARDI
    TENACIA UMILTA’ E TANTA VOGLIA DI VIVERE !

    Alessandro Zanardi nasce a Bologna il 23 ottobre 1966 con la passione per i motori nel sangue. Anche il padre era ottimo pilota dilettante e grande intenditore. Alex frequenta così le corse, inizia a gareggiare sui kart e segue con passione tutti gli avvenimenti legati a questo sport. La sua classe indiscussa pian piano emerge, ottenendo nel tempo ottimi risultati come i 3 Campionati Italiani ed il titolo Europeo di kart: i risultati lo fanno entrare di diritto in Formula 3 dove, come miglior risultato, ottiene un secondo posto nel Campionato Europeo.
    Pur senza possedere grandi possibilità economiche (il padre è idraulico e la madre una camiciaia), Alex Zanardi riesce ad entrare in Formula 3000 nel 1990. Eddie Jordan, grande talent scout, lo segue e nel 1991 lo schiera nel suo Team in Formula 1. Pur confermandosi grande combattente non ottiene però in questo periodo risultati importanti. Fa parte di diverse squadre: Minardi, Lamborghini e Lotus, fino al 1994. In 25 Gran Premi disputati non riesce ad ottenere che un solo punto in Classifica.
    Nel 1995 nonostante i tanti contatti con squadre di Formula 1, nulla va a buon fine e viene avvicinato dal mondo della Formula Kart americana. Chip Ganassi, leggenda della Serie americana lo vuole e, con un’ offerta che non si può rifiutare, lo convince a fare il passo. Si ambienta in fretta e già nel primo anno (1996) ottiene tre vittorie che lo pongono in primo piano per la vittoria dell’anno successivo: un successo che gli fa guadagnare il rispetto (con anche un pizzico di sana invidia) dei piloti americani.
    Le previsioni vengono pienamente confermate e per gli anni 1997 e 1998 il pilota da battere è lui. Con autentiche imprese che fanno impazzire i tifosi Alex si impone nel Campionato in entrambi gli anni, ma il desiderio di rivalsa per una Formula 1 che non lo ha nè capito, nè giustamente valutato, lo chiama. Il Team Williams gli propone un contratto triennale che Alex accetta abbandonando gli Stati Uniti lasciando un grande vuoto fra gli appassionati.
    La Williams, pur sempre squadra di vertice, nel 1999 realizza una vettura mal riuscita e in 16 Gran Premi, Zanardi colleziona ben 10 ritiri. All’interno del Team il suo carattere educato e gentile si scontra con l’animo burbero del Capo progettista Patrick Head che lo scarica letteralmente, incaricando il giovane Ralf Schumacher dello sviluppo della vettura. Il clima diventa impossibile e così, a fine stagione, da gran signore, Alex accetta la risoluzione del contratto dei restanti due anni. Con una bella cifra di liquidazione si ritira a Montecarlo a godersi la sua famiglia.
    Dopo un 2000 di tutto riposo, Mo Nunn, altro grande manager della Kart convince Zanardi a tornare a correre nella Formula Kart americana a bordo delle Reynard Honda e Alex ritorna negli States.
    Ma la vita di Alex Zanardì cambia totalmente il giorno di sabato 15 settembre 2001 .
    Durante una gara in Germania, a pochi giri dal termine, quel giorno ha avuto luogo il terribile incidente fra il nostro Alex Zanardi e il pilota italo canadese Tagliani.
    Zanardi, a undici giri dal termine, era rientrato per un rabbocco precauzionale di benzina e con foga aveva ripreso la pista, ricevendo schizzi di carburante sulla visiera. Ma nell’atto di pulirla perse sfortunatamente il controllo della vettura la quale, dopo un testa e coda, rientrò lentamente ma trasversalmente sulla pista proprio mentre sulla stessa linea arrivava la vettura di Tagliani. Conseguenza di questa tragica fatalità fu un urto perfettamente perpendicolare fra le due vetture, inevitabile e violentissimo, che tagliò letteralmente in due la Reynard Honda di Zanardi, proprio all’altezza delle anche del pilota bolognese.
    Subito le condizioni apparvero disperate e per limitare l’emorragia si dovette intervenire con la soluzione più drastica e radicale: l’amputazione degli arti inferiori. Si riuscì così a salvare la vita del valoroso pilota ma le condizioni di Zanardi rimasero gravissime per lungo tempo, complici altre numerose fratture e il perenne rischio di embolia. Dopo sei settimane di ricovero e una quindicina di operazioni subite Zanardi poté lasciare l’ospedale per cominciare il processo di riabilitazione.
    Nel giro di diversi mesi riuscì nuovamente a camminare grazie a delle speciali protesi e, nel dicembre dello stesso anno, si presentò alla premiazione dei Caschi d’oro promossa dalla rivista Autosprint, in cui si alzò in piedi dalla sedia a rotelle, suscitando una grande emozione tra i presenti. Zanardi decise poi di riavvicinarsi al mondo delle corse. Scherzando sulla sua menomazione ha affermato che, se si dovesse rompere di nuovo le gambe, questa volta basterebbe soltanto una chiave a brugola per rimetterlo in piedi, e che ora non rischia più di buscarsi un raffreddore camminando scalzo.
    Nel 2002 la CART diede al pilota la possibilità di far partire una gara della stagione a Toronto, Canada e nel 2003 Zanardi tornò nel circuito tedesco nel quale due anni prima fu vittima del terribile incidente, per ripercorrere simbolicamente i restanti 13 giri della gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata. I tempi registrati sul giro furono velocissimi e gli avrebbero permesso di partire dalla quinta posizione se il pilota fosse stato iscritto al campionato.
    Il pilota, dotato di un carattere di ferro, non senza fatica si è ripreso, si è adattato a quelle brutte (ma per lui salvifiche) protesi e il suo sorriso è tornato a splendere sulle piste, con grande gioia degli appassionati e di chi lo ha sempre amato. Il ritorno di Alex Zanardi ha commosso l’intero mondo sportivo ancor più del dramma vissuto per l’incidente. Da sempre nobile e gentile nell’animo, Alex non solo ha dimostrato tenacia e determinazione, ma una grande umiltà, voglia di vivere e un immenso amore per il suo sport. Per tutte le sfortunate vittime di incidenti analoghi al suo, per i loro amici e famigliari, e per chiunque ami lo spirito sportivo, Alex Zanardi è un eroe, un esempio e un punto di riferimento.
    Dopo l’incidente del Lausitzring Zanardi ha iniziato a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e dopo il ritiro dalle corse automobilistiche ha intrapreso una nuova carriera sportiva nel paraciclismo, dove corre in handbike nella categoria H4.
    Nel 2012 partecipa alle Paraolimpiadi di Londra gareggiando ora sulle tre ruote dell’handbike: compie un’impresa straordinaria vincendo la medaglia d’oro e salendo sul gradino più alto del podio, per la prima volta nella sua carriera sportiva.

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