Immagina di essere Buck, il cane protagonista del racconto tratto dal celebre libro “Il richiamo della foresta” e descrivi la vicenda letta sull’antologia dal suo punto di vista.
Ricordati di inserire nella descrizione anche le emozioni, le sensazioni date dalla corsa, gli stadi d’animo, gli odori e i suoni sentiti dal bosco.
Se hai dubbi vai a rivedere sul libro che cosa si intende per descrizione soggettiva!
Il richiamo ancora riecheggiava del profondo della foresta, riempiendomi di una grande inquietudine e di strani desideri.
Questo richiamo mi faceva provare una vaga, dolce gioia e impulsi e smanie selvagge per qualcosa che non conoscevo.
A volte lo inseguivo dentro la foresta abbaiando.
Ficcavo il naso nel muschio fresco che copriva il legno e sentivo il suo profumo o nel terriccio nero dove cresceva l’erba alta e sbuffavo di gioia, annusando i grassi odori della terra.
Amavo risalire i letti asciutti dei torrenti e strisciare spiando la vita degli uccelli nel bosco.
Per giornate intere rimanevo accucciato tra i cespugli, dove potevo stare a guardare le pernici che sbattevano le ali e si pavoneggiavano.
Ma soprattutto amavo correre nel tenue crepuscolo delle notti estive.
Una notte mi svegliai all’improvviso,dalla foresta giungeva il richiamo.
Attraversai il campo addormentato, a mano a mano che mi avvicinavo il grido avanzava più lento, finché arrivai in una radura tra gli alberi.
Vidi un lupo magro e lungo accucciato sulle zampe posteriori: smise di ululare.
Non lo attaccai ma inizia a girargli attorno con mosse amichevoli, il lupo mi sembrò molto spaventato (io ero anche tre volte lui).
Dopo un po’ il lupo capì che io non volevo fargli del male,cominciammo allora a fare amicizia.
Iniziammo a giocare, corremmo uno di fianco all’altro nel grigio crepuscolo; scendemmo per il versante e continuammo a correre per ore e ore attraversando foreste.
Provai una gioia immensa, avevo capito che lui era il mio fratello dei boschi.
All’improvviso molti ricordi mi passarono per la testa.
Ci fermammo a bere da un ruscello e mi ricordò di John Thornton: mi fermai.
Il lupo volle proseguire ma io mi voltai e ripresi lentamente la strada del ritorno.
John stava cenando quando sfrecciai nel campo e mi lanciai addosso con grande affetto.
Non mi allontanai dal campo per due giorni e due notti, ne persi di vista John.
Ma dopo due giorni il richiamo cominciò a riecheggiare nella foresta: era troppo forte.
Rincominciai a vagare nella foresta ma questa volta non trovai più il lupo.
“fiuuuuuuuuu” che cos’è, c’e di nuovo il richiamo, vado subito a vedere questa volta ce la faccio sono sicuro. però ho un po’ di paura ed inquietudine ad andare di notte in una foresta buia come il nero e freddo come il ghiaccio; mi alzai e andai a controllare, mi nascosi dietro il primo cespugli anche se, non riuscii del tutto perchè con i miei 50k e il mio 1,5 metro di lunghezza è un po’ difficile,ma non era importante perché forse avevo trovato la fonte del richiamo; era un lupo quasi la metà di me, sia per lunghezza e sia per peso, che ululava al chiaror della luna. appena mi fiutò smise di ululare e incominciò a correre il mio istinto mi disse di inseguirlo, con intento amorevole e per trovare amico in più oltre al mio padrone a cui io voglio un mondo di bene, morirei per lui e lui per me,mi dissi di non mettere paura al mio nuovo amico e magari di farli capire che volevo essere suo amico.Ad un certo punto cadde perchè si face male alla caviglia e io lo aiutai ad alzarsi a quel punto egli capì che doveva fidarsi di me. Io ero di un contento mostruoso perchè finalmente avevo trovato il mio “fratello dei boschi”; in quel momento mi ritornarono a mente tutti i miei ricordi d’infanzia e ad un certo punto mi ricordai del mio padrone, a cui volevo un sacco di bene, il signor John che in quel momento stava mangiando all’ora in quel momento mi fermai e corsi subito dal mio padrone, gli saltai addosso e incominciai a leccarlo tutto, ero felicissimo.Il giorno dopo sentii di nuovo il richiamo e andai, magari c’era il mio amico lupo, ma per mia sfortuna non c’era.
A volte sentivo una specie di richiamo, profondo e inquietante che mi faceva venire voglia di andare nella foresta a cercare da dove
provenivaprovenisseil suono.Un giorno, andando a cercarlo, vidi un lupo. Lo inseguii, sentivo qualcosa, i vecchi ricordi mi ritornavano alla mente
dopo.Mi ricordai di John e tornai al campo da lui; da quel momento non vidi più il lupo.
Sentivo ancora il richiamo, avevo voglia di andare a scoprire chi mi chiamava.
Nella foresta c’era un odore di muschio intenso,
intravediintravidi un lupo che appena mi vide improvvisamente smisefinìdi ululare,masi sentì osservato evenne a cercarmiiniziò a scappare.Ci stavamo scrutando a vicenda
mentrequando il lupo scappò via, era in cattive condizioni e si trovò presto alle strette. Da quel momento capì che ero tenace, si arrese e diventammo amici.IL RICHIAMO DELlA FORESTA:
Questo richiamo mi faceva provare felicità e gioia per qualcosa che non conoscevo . A volte lo inseguivo dentro la foresta abbaiando in tono di sfida.
Ficcavo il naso nel fresco muschio che copriva l’umido tronco di legno oppure nel bagnato terriccio nero dove cresceva l’erba alta , e ero pieno di gioia a annusare i grassi odori della terra.
Impulsi irresistibili si impadronivano di me, a volte mentre sonnecchiavo il pomeriggio, d’improvviso alzavo la testa e drizzavo le orecchie cercando di udire di più. Amavo salire sui letti asciutti dei torrenti e strisciare spiando gli uccelli nel bosco.
Una notte mi svegliai in preda a un rumore, rimasi in ascolto. Dalla foresta giungeva l richiamo chiaro e distinto : Un lungo ululato , lo avevo già sentito . A mano a mano che mi avvicinavo al grido avanzavo più lento, muovendomi con cautela, finchè non arrivai a una raduna tra gli alberi, e li, guardandomi attorno vidi un lupo magro e lungo.
Non avevo fatto rumore ma il lupo smise di ululare e iniziò a fiutare la mia presenza, ero spaventato quindi uscii allo scoperto impaurito e mezzo rannicchiato, ogni mio movimento indicava sia una sfida sia un’offerta di amicizia. Il lupo fuggì e io lo seguii impaziente di raggiungerlo . Il lupo si girò quando era in trappola gringhiando e rizzando il pelo . Io non lo attaccai ma cominciai a girargli intorno con mosse amichevoli, il lupo era spaventato e al momento opportuno scappò via molto rapidamente e la mia caccia ricominciò.
Alla fine la mia costanza fu premiata poichè il lupo iniziò a annusarmi il muso, dopo qualche tempo il lupo si mosse a piccolo trotto invitandomi a seguirlo. Corremmo fianco a fianco, e io provavo una gioia sfrenata, stavo rispondendo al richiamo, stavo correndo al fianco del mio fratello dei boschi , antichi ricordi mi tornarono alla mente, questi ricordi erano ombra.
Ci fermammo a bere in un ruscello e io mi ricordai del mio padrone, John Thornton. Jon Tohorton stava cenando quando mi slanciai addosso a lui facendo lo stupido, e intanto lui mi dondolava avanti e dietro e mi insultava affettuosamente.
Per due giorni e due notti non mi allontanai dal campo, ma dopo due giorni il richiamo cominciò a farsi sentire più forte che mai , iniziai a tormentarmi del ricordo del mio fratello selvaggio . Ricominciai a vagare nella foresta , ma questa volta non ritrovai il lupo, non udii più il triste ululato.
Ogni volta che lo sentivo era un tormento ma di gioia, ecco cosa provavo, lo sentivo tante volte e non riuscivo a resistere, mi agitavo, le emozioni che provavo erano tante ma non tutte riuscivo a capirle. Mi sembrava di provare ansia, paura, agitazione, gioia, rabbia, non lo so. Comunque ogni volta tornavo nel bosco a cercare quel richiamo che ogni volta mi agitava. Una sera il richiamo divenne più forte e più continuo e si sentiva anche un ululato, decisi di addentrarmi nel bosco, iniziai a correre per seguire l’ululato il più veloce possibile. Dopo un po’ che correvo vidi un lupo con la testa alta che ululava. Lui appena mi vide iniziò a scappare, io corsi per inseguirlo e dopo un po’ il lupo si accorse che io volevo solo fare amicizia con lui e non volevo fargli del male si fermò, giocammo insieme e corremmo per il bosco. Provavo gioia sfrenata e immensa felicità, mentre correvo mi sembrava di volare e mi venivano in mente antichi ricordi che mi agitavano ancora di più. Con tutta quella gioia però mi ero scordato di John Thornton, subito mi misi a correre per tornare da lui, appena arrivai lo abbracciai, gli feci le feste e tutto ed ero felicissimo di averlo visto ma dopo due giorni il richiamo mi agitò di nuovo, sentivo ancora quelle stesse sensazioni della volta prima ma peggio, ero ancora più agitato. Corsi subito verso la foresta, andai nello stesso punti dove la volta prima avevo incontrato il lupo…..ma non c’era e purtroppo non rividi mai più il mio fratello dei boschi.
Vitto <3
é belisimo sto raconto
Il suono stava ancora echeggiando nella foresta.A volte lo sentivo il suono mi metteva ansia .Mi faceva venire voglia di cercare il posto da dove proveniva. Non riuiscivo a trattanermi mi buttai nella foresta per capire cos’ era. Nella foresta, una volta sentii un ululato sembrava l’ ululato di un aski. Mi avvicinai amichevolmente. Ma lui come mi vide iniziò a scappare. Più volte lo misi al muro ma lui riusciva a scappare. dopo quando per l’ ennesimo volta lo misi al muro, il lupo questa volta capì che avevo intenzioni amichevoli.
Giocammo un pò. Dopo finito di giocare il lupo si mise in a correre e pensavo che se l’ avessi seguito mi avrebbe portato al posto da cui proveni9va il suono. Correndo mi tornavano alla mente vecchi ricordi. Mi passo per la mente la mia vita , mi tornò alla mente di John mi voltai e tornai dal mio padrone lasciando solo il mio fratello di bosco. Una volta da John. Non tronaii per due giorni. Ma quando tornaì non lo trovaì più.
IMMAGINA DI ESSERE BUCK …finalmente ho trovato un padrone che mi vuole bene,mi accudiscee mi dà,da mangiare,invece gli altri padronimi trattavano male.A volte mentre sonnecchio,tendo sempre a rizzare le oreccchie per sentire quelllo che succede intorno a me.Una nottte non riuscivoa dormire sentendo un ululato,così mi alzai di colpo e restai di con le orecchie dritte pronte per sentire ogni rumore.Quel richiamocontinua a scombussolarmi la testa,quindi decisi di andare nellla foresta.
Il richiamo mi sembrava come un ulato di un huski che mi continuava a risuonarmi nella testa.
Quando arrivaial centro del bosco vidi su una rocciia un lupo che ululava.Quando mi avvicinai il lupo mi vide e scappo via.
io lo rincorsi e sentivo nel sangue scorrere l’energia,ero libero da tutto e da tutti mi sentivo felice e allo stesso tempo impaurito.Alla fine riuscì a fermarlo e a far capire al lupo che erpo suo amico.
Giocammo per tutta la notte e fino al mattino .
Mi accorsi che il mio padrone mi stava cercando quindi decisi di ritornare da lui ma allo stesso tempo ero addolorato nel lasciare il mio nuovo amico
L’avevo sentito il suono era più forte degli altri giorni e mi riempiva di inquietudine e di strani desideri .
A volte lo inseguivo nella foresta cercandolo come se fosse vero , chiamandolo a seconda dei sentimenti che provavo .
Ma oggi invece corsi e ascoltai la natura; correvo nel bosco e guadai qualche fiume a un certo punto sentii l’ululato di un lupo così ne fui attratto e lo andai a cercare .Dopo qualche minuto di corsa lo trovai accucciato davanti a mè ,appena mi vide scappò io deluso iniziai a rincorrerlo . Ma appena mi avvicinavo lui correva ancora più forte . Così mi arrabbiai e fui tenace presi una scorciatoia e di soppiatto li saltai addosso. Fecimo subito amicizia e giocammo fino a sera corremmo nelle pianure e guadammo dei fiumi , ma mentre bevevamo in un ruscello mi ricordai di John Thornton .Salutai il lupo e tornai a casa dal mio caro padrone ; per due giorni interi lo osservai .Poi pero il richiamo si fece sentire di nuovo e provai un senso di irriquietezza .
Matteo Spiombi e Federico Seveso
La prof ha consigliato a me e a matilda di scrivere questo commento insieme, e io e matilda abbiamo deciso di seguirlo:
Alessia:
IL RICHIAMO DELLA FORESTA:
Il richiamo mi faceva provare felicità e gioia per qualcosa che non conoscevo . A volte lo inseguivo dentro la foresta abbaiando con tono di sfida.
Ficcavo il naso nel fresco muschio che copriva l’umido tronco di legno oppure nel bagnato terriccio nero dove cresceva l’erba alta , e ero pieno di gioia nell’annusare i grassi odori della terra.
Impulsi irresistibili si impadronivano di me, a volte mentre sonnecchiavo nel pomeriggio, d’improvviso alzavo la testa e drizzavo le orecchie cercando di udire di più. Amavo salire sui letti asciutti dei torrenti e strisciare spiando gli uccelli nel bosco.
Una notte mi svegliai in preda a un rumore, rimasi in ascolto. Dalla foresta giungeva il richiamo chiaro e distinto : Un lungo ululato, lo avevo già sentito. A mano a mano che mi avvicinavo all’ululato avanzavo più lento, muovendomi con cautela, finchè non arrivai a una raduna tra gli alberi, e li, guardandomi attorno vidi un lupo magro e lungo.
Non avevo fatto rumore ma il lupo smise di ululare e iniziò a fiutare la mia presenza, ero spaventato quindi uscii allo scoperto impaurito e rannicchiato, ogni mio movimento indicava sia una sfida sia un’offerta di amicizia. Il lupo fuggì e io lo seguii impaziente di raggiungerlo . Il lupo si girò quando era in trappola ringhiando e rizzando il pelo . Io non lo attaccai ma cominciai a girargli intorno con mosse amichevoli, il lupo era spaventato e al momento opportuno scappò via molto rapidamente e la mia caccia ricominciò.
Alla fine la mia costanza fu premiata poichè il lupo iniziò a annusarmi il muso, dopo qualche tempo il lupo si mosse a piccolo trotto invitandomi a seguirlo,ero felicissimo della sua offerta. Corremmo fianco a fianco, e io provavo una gioia sfrenata, stavo rispondendo al richiamo, stavo correndo al fianco del mio fratello dei boschi , antichi ricordi mi tornarono alla mente, questi ricordi erano ombra.
Ci fermammo a bere in un ruscello e io mi ricordai del mio padrone, John Thornton. Jon Tohorton stava cenando quando mi slanciai addosso a lui facendo lo stupido, e intanto lui mi dondolava avanti e dietro e mi insultava affettuosamente.
Per due giorni e due notti non mi allontanai dal campo, ma dopo due giorni il richiamo cominciò a farsi sentire più forte che mai , iniziai a tormentarmi del ricordo del mio fratello selvaggio . Ricominciai a vagare nella foresta , ma questa volta non ritrovai il lupo, non udii più il triste ululato.
Matilda:
Il richiamo ancora rieccheggiava dal profondo della foresta, riempendolo di una grande inquietudine e di strani desideri.
Questo richiamo mi faceva provare una vaga gioia e mi suscitava degli impulsi a volte lo inseguivo dentro la foresta abbagliando sommessamente o come in tono di sfida.
A volte rimanevo accucciato per ore come se volessi nascondermi. A volte avevo degli impulsi irresistibili che prendevano il sopravvento, infatti a volte alzo la testa e drizzo le orecchie tenendole in ascolto del richiamo.
una notte mi svegliai in preda a un sussulto, dalla foresta si udiva il richiamo, chiaro come non era mai stato:un lungo ululato simile a quello di un husky, eppure diverso.
Mi diressi correndo attraverso il campo, rapido e silenzioso.
Mano a mano che mi facevo più vicino il grido avanzava più lento. Non feci rumore, ma il lupo smise di ululare e cercò di fiutarmi. Uscii allo scoperto con la coda dritta e rigida e i piedi che procedevano con cautela.
Il lupo fuggì dalla mia vista e io lo inseguii animato dalla frenesia di raggiungermi. Scendemmo per il versante opposto in una zona pianeggiante io provavo una gioia sfrenata, sapevo che stavo rispondendo al richiamo. Antichi ricordi mi tornarono alla mente in rapida successione.
Finchè ad un certpo punto non mi ricordai del mio padrone e decisi di tornare da lui. Per due giorni e due notti non mi allontanai dal campo finchè non ricominciò il richiamo , allora ricominciai a vagare nella foresta in cerca del mio amico dei boschi ma questa volta non udii più il triste ululato.
Il richiamo ancora riecheggiava dalla foresta riempiendomi di grande inquietudine e strani desideri.Questo richiamo mi faceva provare una vaga,dolce gioia e impulsi e smanie,a volte lo inseguivo nella foresta come se fosse tangibile.
Ficcavo il naso nel muschio fresco e nel terriccio e annusavo gli odori della terra.Attraversai il campo addormentato, a mano a mano che mi avvicinavo il grido avanzava più lento, finché arrivai in una radura tra gli alberi.
Vidi un lupo magro e lungo accucciato sulle zampe posteriori: smise di ululare.
Non lo attaccai ma inizia a girargli attorno con mosse amichevoli, il lupo mi sembrò molto spaventato.Iniziammo a giocare, corremmo uno di fianco all’altro nel grigio crepuscolo; scendemmo per il versante e continuammo a correre per ore e ore attraversando foreste.Provai una gioia immensa, avevo capito che lui era il mio fratello dei boschi.
All’improvviso molti ricordi mi passarono per la testa.
Ci fermammo a bere da un ruscello e mi ricordò di John Thornton: mi fermai.
Il lupo volle proseguire ma io mi voltai e ripresi lentamente la strada del ritorno.
John stava cenando quando sfrecciai nel campo e mi lanciai addosso con grande affetto.
Non mi allontanai dal campo per due giorni e due notti, ne persi di vista John.
Ma dopo due giorni il richiamo cominciò a riecheggiare nella foresta: era troppo forte.
Rincominciai a vagare nella foresta ma questa volta non trovai più il lupo.
Il mio passato è stato molto triste , non ero per niente libero , ma per fortuna è arrivato Jonh che mi ha preso con se e mi ha curato come nessun’altra persona avesse mai fatto prima di lui . Una volta siamo andati a un campo , vicino a una foresta ; in cui parecchie volte sentivo un richiamo profondo e più volte lo sentivo e più si faceva inquietante . Finché una notte riudì il richiamo ,ma era diverso era un ululato , lo seguì spaventato , ma anche incuriosito e alla fine trovai un lupo che ululava , lui fiutò l’aria e quando stavo uscendo allo scoperto lui scappò via . Io ostinato e tenace a seguirlo lo rincorsi finché lui capii che non intendevo fargli del male e iniziando a correre sentivo vecchi e intensi ricordi che mi tornavano alla mente ; dopo esserci fermati a bere in un ruscello mi ricordai di Jonh e ritornai da lui affettuosamente leccando e saltandogli addosso , abbandonando il lupo che ululava tristemente seguendomi per il sentiero buio . Dopo vari giorni sentì di nuovo in richiamo , ma quando andai a cercare il lupo , sul posto dell’altra volta , egli non c’era più .
Mentre correvo insieme al mio fratello della foresta e intanto i ricordi mi tornarono alla mente come quei momenti passati anni fa da altre parti del mondo.
Ci fermammo a un ruscello a bere e mi ricordai di John.
E tornai da dove sono venuto.
Tornando, il mio compagno mugolò per tutto il tempo del ritorno.
Due giorni dopo il richiamo ritornò e più forte, tornai nella foresta.
Quando tornai nella foresta il lupo non c’era.