Coloro che hanno provato a “dare il ciak”  o a trascrivere le varie scene, ci raccontano che cosa devono fare? A che cosa devono fare attenzione?foto 4

3 Commenti a “Che cosa fa la persona che dà il ciak?”

  • Francesca scrive:

    Io faccio molto spesso l’editore, cioè la persona che trascrive le scene su un modulo (quando inizia e finisce una scena, il numero di scena, i primi piani, l’immagine, il piano d’ascolto, ecc.).
    Il mio ruolo non è molto difficile, anche se devo prestare molta attenzione.
    Svolgendo il ruolo da editore ci si diverte molto e io credo di compierlo al meglio ogni volta!!  
    Io però non faccio solo l’editore, ma anche l’assistente aiutando Valerio (il regista) ed Enrico (il tecnico che tiene la telecamera).
    Io, a dir la verità, pensavo che per girare un film servissero solo gli attori, il regista e il tecnico della telecamera; invece vivendo questa esperienza mi sono resa conto che sbagliavo!!
    Il ciak non lo ho mai fatto, ma vedendo Gloria, Alessia e Ilham ho capito di che cosa si tratta; penso che fare il ciak sia molto facile ma finché non lo provo non posso assicurarvi nulla. 😉

  • Glo01 scrive:

    Fra …..
    Cara Fra , te lo assicuro non è affatto semplice:
    se non capisci e stai attento a quello che succede sei fregato.
    Valerio ti da una lavagnetta ,un gessetto e un fazzolettino di stoffa.
    Nella lavagnetta devi scrivere:
    Scena
    Le diverse inquadrature. Quante volte che si fa
    Es. Scena:5
    1 2
    Se non segui ,non capisci .
    A volte i cameramem devono dirti i Cambi di inquadratura.
    Ve lo assicuro non é semplice

  • Alessia scrive:

    All’inizio del cortometraggio il ciak ce lo contendavamo io e Gloria ma alla fine quella lavagnetta è passata per le mani di tutti.
    Come ha detto Gloria, fare il ciak non è da sottovalutare perchè c’è bisogno di stare attenti a tutto quello che accade per ogni singolo secondo e se non stai attento, ti perdi e non sai che scrivere sulla lavagna. Per fare il ciakkista c’è bisogno di molta memoria, infatti dopo un po’ io sono andata in pallone e non riuscivo a ricordarmi tutti i numeri quindi ero “costretta” a guardare la lavagnetta.

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