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Abbiamo visto Assassinio sull’Orient Express, tratto da un giallo di Agatha Christie.
- Vi è piaciuto? Rispondete spiegando bene perchè vi è piaciuto o no e facendo qualche esempio.
- Quali elementi del genere giallo avete ritrovato nel film?
Nelle ultime settimane ci siamo concentrati sulla scrittura di un racconto giallo.
Per farlo abbiamo prima letto diversi racconti che ci hanno permesso di capire quali sono gli “ingredienti” di un buon giallo. Abbiamo visto scene del delitto diverse, imparato a conoscere detectives con caratteristiche differenti (dall’elegante Sherlock Holmes al tipo “hard boiled”), e visto come si conducono le indagini e come si formulano le ipotesi e poi le deduzioni.
Per scrivere abbiamo quindi letto, analizzato, preso appunti e discusso. Solo dopo abbiamo cominciato a inventare il nostro racconto, seguendo un percorso definito (una specie di schema/scaletta) che ci ha fatto scegliere man mano come organizzare la storia: giallo suspense o giallo enigma? Il protagonista chi è? ecc.
- Che cosa pensate del lavoro fatto? Vi è piaciuto? E’ stato divertente anche se un po’ faticoso?
- Vi sembra che scrivere un racconto dopo averne analizzati altri e procedendo passo a passo vi aiuti ad organizzare meglio le idee e quindi il contenuto del testo?
- Pensate che non serva a nulla?
- Siete soddisfatti del vostro racconto? Sì molto, abbastanza, per niente.
Via ai commenti.
Ripercorrete con la memoria i vari passi fatti e scrivete sinceramente il vostro parere, rispondendo alle domande e spiegandone il perché delle vostre risposte.
Vediamo insieme come affrontare il compito di scrivere un racconto giallo. Da dove partiamo?
Proviamo rispondendo alle domande.
1) Occorre scegliereche tipo di giallo vogliamo scrivere: un giallo a enigma o un giallo suspense.
2) Il protagonista, quello che è al centro della storia, è il colpevole o l’investigatore? Su chi va la maggiore attenzione?
3) Dove si svolgono i fatti?
4) E quando?
5) Qual è struttura del racconto giallo e che cosa voglio che accada in ciascun momento?
Vediamo le risposte
1) Se scegliete il giallo ad enigma, l’attenzione è sull’indagine e quindi sui passi che compie l’investigatore per arrivare alla soluzione del caso. Ci vorranno informazioni sugli indizi che trova, su come procede e momenti in cui l’investigatore osservando alcuni dettagli fa delle deduzioni, o interrogando alcuni testimoni formula le sue ipotesi. Il lettore deve poter seguire un ragionamento che si basa su osservazioni, dettagli, rivelazioni.
Se scegliete il giallo suspense, dovrete prevedere molti colpi di scena, fatti improvvisi che accadono, situazioni d
i grande emozione.
2) Se il protagonista è il detective è di lui che dovete fornire molte informazioni (come si comporta, come si veste, se è elegante, se è serio, se ha delle abitudini particolari, come fa le sue indagini, ecc.) e mettere in risalto la sua bravura, la sua astuzia o le sue
conoscenze. Al contrario se volete che il protagonista sia il colpevole, dovrete far vedere come è capace di sfuggire alle indagini, di mescolare le prove, di trovare il modo per non farsi scoprire.
3) L’ambientazione è importante: qualunque luogo può essere una scena del crimine se però viene ben descritto e se riuscite a mettere in evidenza quegli elementi utili o a far scoprire la soluzione o a far paura e creare suspense.
4) Pensate bene a quando si svolgono i fatti. Se decidete di ambientare la storia nel passato non ci potranno essere oggetti o riferimenti al presente! Meglio non scegliere un’epoca futura perchè dovreste perdere tempo a immaginarla!
5) La struttura del racconto giallo segue in genere questi punti:
- situazione iniziale
- evento che rompe l’equilibrio (accade qualcosa, si trova la vittima, si sente uno sparo, ecc.)
- avvio delle indagini della polizia e/o dell’investigatore (l’investigatore arriva sul luogo del delitto e comincia ad osservare, a fare deduzioni, a interrogare)
- il detective formula ipotesi, cerca prove e indizi
- il detective mette insieme quanto scoperto e arriva alla soluzione del caso
Per ognuno di questi punti fatevi una scaletta di quello che volete raccontare. Cosa succede in ogni momento?
Attrezzi dello scrittore da utilizzare:
1) Inserire descrizioni e dettagli per far capire bene a chi legge dove si svolgono i fatti, o come sono i personaggi. E’ importante scegliere bene le parole e non pensare che chi legge possa capire facilmente. Dovete dare voi tutte le informazioni!
2) Inserire colpi di scena: potete inserire ogni tanto un fatto imprevisto che movimenta la narrazione per arrivare, ad esempio, ad un finale a sorpresa.
3) Usare un flashback: interrompete la successione degli eventi per raccontare qualcosa avvenuto prima.
4) Cambiare il ritmo del racconto rendendolo in certi momenti più rapido (accadono diverse cose in poco tempo), ora più lento (ci sono paragrafi più descrittivi) che accresce la suspense.
5) Scrivere frasi brevi che aiutano a dare il ritmo. Evitate di scrivere frasi in cui ci si perde. Usare “parole che uniscono” le frasi e i fatti: ad un tratto, subito dopo, all’improvviso, immediatamente, dopo che, dopo aver…ecc.
Sandrone Dazieri è uno scrittore di gialli italiano dei giorni nostri. Oltre ad essere scrittore si è occupato anche di dirigere collane di libri (ad esempio proprio la collana Il giallo di Mondadori) e si è occupato di libri per ragazzi.
Ascoltate l’intervista e quello che dice a proposito della sua passione per la scrittura, ma anche quando parla del giallo.
- Che ve ne pare?
- C’è qualcosa di ciò che dice del genere giallo che ci può tornare utile?
Guardate il video e concentratevi sui dettagli. Quali elementi accrescono il mistero, creano suspense o mettono ansia?
Pensate ai suoni, ai dettagli, ai luoghi e alle luci; pensate ai personaggi. Osservate tutto bene e prendete ispirazione per il vostro racconto.
Lo scrittore americano Van Dine, appassionato di romanzi gialli, ha scritto alcune regole che, a suo parere, lo aiutano a scrivere.
“Brevi regole dello scrittore di gialli”
1) Ci deve essere almeno un morto in un romanzo poliziesco e più è morto e meglio è.
La soluzione del problema deve essere sempre evidente, se la nascondete troppo non si vede.
2) Ci deve essere un solo colpevole e uno soltanto, niente crimini di gruppo, o scambi di delitti: “tu dovresti ammazzare lui ma se te lo ammazzo io poi facciamo come se fossi stato tu e in cambio però tu fai fuori il mio!”
3) Un romanzo poliziesco non deve contenere slanci poetici, pezzi di bravura, intrepide avventure, analisi psicologiche e tutte quelle cose che non hanno vitale importanza per la risoluzione del caso, se no cambiate genere.
4) Non ci deve essere una storia d’amore troppo interessante. Dobbiamo portare un colpevole in galera non due piccioni all’altare.
5) Ci deve essere un solo investigatore, un solo “genio degli indizi”, un solo deus ex machina. Niente squadre investigative, o compagni troppo intelligenti, il lettore deve confrontarsi sempre con uno solo, non con mille.
6) I servitori come è ben noto non devono mai essere scelti come colpevoli, sarebbe troppo ovvio. E poi si sa che il colpevole è sempre il maggiordomo.
7) I delitti devono essere provocati da motivi puramente personali, lo spionaggio internazionale non è pertinente a un poliziesco. Niente motivazioni complicate, quelle tradizionali vanno benissimo.
8) Il colpevole deve essere scoperto attraverso deduzioni logiche, non per caso o per coincidenza, e meno che mai perché reo confesso. Se lo scopri per sbaglio o è lui che viene a raccontartelo che gusto c’è?
9) Il problema deve essere risolto con mezzi naturali, sono vietate sedute spiritiche e magie. Mi dispiace per voi ma dovete inventarvi qualcosa di meglio di una “profonda” intuizione. Il “me lo sentivo” come il “l’ho sognato sta notte”, alludendo a “incredibili rivelazioni”, non sono validi!
10) Il lettore deve avere le stesse possibilità dell’investigatore di arrivare alla soluzione dell’enigma. Insomma è proibito barare, se uno rilegge e torna indietro tutto deve apparire limpido e chiaro, niente trucchi e niente inganni, voi non siete il mago Silvan.
11) Il colpevole non può e non dovrebbe essere un delinquente di professione, sarebbe troppo facilitato. E poi al lettore interessa la persona media che uccide per amore, o per odio o per denaro, non sa che farsene di criminali professionisti, non sono come lui e pertanto non gli interessano.
Riadattamento da un testo tratto da “Guida al giallo” di R. Di Vanni – F. Fossati, Ed. Gammalibri 1980
Abbiamo letto a gruppi alcuni racconti. L’obiettivo era capire come vengono descritti i luoghi: le scene del crimine o i postiin cuiu cercare gli indizi.
Raccontate qui di che cosa parla il racconto che avete letto e quali “trucchi” avete trovato per descrivere i luoghi del racconto giallo!
Ricordatevene per scrivere il vostro!
Rileggi il racconto sull’antologia La prima indagine di Maigret (pag. 285-289).
Immagina di essere Maigret e scrivi alcuni appunti su tutto ciò che hai visto, sentito e pensato.
Prepara poi un resoconto per il tuo capo, il commissario Le Bret.
Che cosa chiede l’esercizio? Vediamolo insieme.
1) Rileggere con attenzione il testo. Se mentre leggete, evidenziate i punti in cui Maigret pensa, vede o sente qualcosa, poi vi sarà più facile trascriverli in forma di appunti.
Un altro modo è leggere il racconto tenendo accanto un foglio su cui annotare man mano ciò che Maigret pensa, vede o sente.
2) Con i vostri appunti, scrivete un testo. Ricordatevi che siete Maigret e state raccontando al vostro capo tutto ciò che avete visto, sentito e pensato.
Il testo è quindi in prima persona e dovete di fatto mettere a posto in buona forma scritta gli appunti raccolti prima.
Es. Quando sono arrivato alla casa mi è venuto ad aprire il padrone che era in pigiama e portava una vestaglia. Entrando ho subito notato le pareti e un profumo che non avevo mai sentito. Ho intravisto un letto disfatto…
Volete provare a mettervi nei panni dell’incredibile Sherlock Holmes?
Ecco qui un’esercitazione per sperimentare il suo invincibile modo di procedere per osservazioni e deduzioni!
1) Scegliete un luogo pubblico in cui poter osservare alcune persone che non conoscete
2) Scegliere un buon punto di osservazione, un punto strategico, insomma!
3) Concentratevi su una persona alla volta e osservate tutti i dettagli. Prendete alcuni appunti; se volete fate anche uno schizzo.
4)Sulla base dei dettagli raccolti, provate a formulare alcune ipotesi sull’identità delle persone osservate: chi sono? Cosa fanno nella vita? Di che umore sono? Cosa stanno facendo? Chi aspettano? Ecc. ecc.
5) Potete scrivere qui o sul quaderno. Preparatevi anche a raccontare ciò che avete scoperto. Avete sentito quanto è soddisfatto Holmes quando spiega le sue teorie a Watson
Poirot, Sherlock Holmes, Maigret, Miss Murple….
Ognuno di loro ha un modo particolare di condurre le indagini. Alcuni li abbiamo già incontrati in classe, altri ancora no.
Partendo dai racconti letti e cercando in internet, facendo alcune domande in giro (come farebbe ad esempio Poirot) , pensando a qualche film che avete visto, descrivete quali sono i modi di investigare dei vari personaggi.
Potete fare così: scrivete il nome dell’investigatore e poi, andando a capo, scrivete le caratteristiche.
Infine, scrivete a quale ispettore vorreste assomigliare di più o quale vi sembra più vicino a voi!