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Oggi voglio parlarvi della storia del simbolo della Pace più conosciuto nel mondo.
Il simbolo della Pace è inizialmente il simbolo della campagna inglese per il disarmo nucleare (essa è una campagna britannica che lotta contro l’uso delle armi atomiche, chimiche e biologiche). Questo simbolo è stato creato da Gerald Holtom, nel 1958, e in realtà questo simbolo è formato dalle lettere N e D nel codice dei segnali con bandier
Questo simbolo, quindi, fu utilizzato per la prima volta nella marcia di Aldermaston nel 1958 (in questa marcia i manifestanti bloccano l’accesso allo stabilimento delle armi nucleari).
Solo dopo 10 anni questo simbolo fu utilizzato come simbolo di pace.
Negli Stati Uniti, negli anni ’80 questo simbolo veniva anche utilizzato per rappresentare l’ambientalismo, in particolare nella forma di imitazione della bandiera statunitense in veste blu e verde con il simbolo della pace al posto delle stelle.
Esistono interpretazioni diverse di questo simbolo:
- Alcuni sostengono che le due linee inclinate corrispondono alla D che sta per “disarmo”, la linea verticale corrisponde alla lettera N che sta per “nucleare”, mentre il cerchio rappresenta la parola “globale”. Dunque il significato è Disarmo Nucleare Globale.
- Deriva da due simboli storici cristiani: il cerchio esterno indica la terra mentre il disegno interno “piede della strega/zampa di corvo”, indica “DIO discende”:
Ho trovato alcune canzoni, che ne pensate?
Quest’ultima secondo me è anche un po’ una canzone d’amore ma mi piace il fatto che la cantante usa delle emozioni e dei momenti per far vedere che la pace sistema sempre tutto.
Vittoria
E oggi qualcosa di più leggero che ci aiuta però a credere che se vogliamo imparare qualcosa possiamo…anche quando penseremmo che è impossibile!
Guardatevi il video! E voi che cosa vorreste imparare ma pensate di non poterci riuscire? :-))
Carissimi…sto seguendo il corteo di oggi, 1 maggio e sono sconcertata, rattristata, arrabbiata perché non ci sono parole per quello che sta accadendo nelle vie della nostra città. Non c’è ragione per accettare queste violenze e questa distruzione che rovina il corteo di chi pacificamente ha scelto di ricordare il 1 maggio, le difficoltà del lavoro, i diritti, le questioni sociali che stanno a cuore di molti oggi. Non sono le persone che sfilavano in corteo a essere colpevoli, ma solo quelli, “gli incappucciati”, che sono entrati nel corteo con l’intenzione chiara di distruggere e portare scompiglio.
Non ci sono parole per questo e penso a voi e a quante volte abbiamo discusso insieme e visto come non si difende il proprio punto di vista, le proprie idee con la violenza.
Informatevi, leggete, trovate le informazioni e costruitevi la vostra idea ma non lasciate che le azioni di un gruppo violento e inaccettabili oscurino il diritto degli altri di portare in piazza le loro idee a difesa del lavoro o di altri diritti, o quanto di buono porta EXPO nella nostra città.
Forse ancora di più ha senso il lavoro sulla nonviolenza che stiamo facendo.
Il consiglio di zona dei ragazzi e delle ragazze è stato invitato dall’ANPI a celebrare i 70 anni della Liberazione.
A tutti i consiglieri è stato chiesto di leggere alcune righe tratte dal romanzo di Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, o di portare qualche pensiero personale.
Mettendo insieme alcune pagine del libro e alcune foto scattate ne è nato un breve video per ricordare la mattinata del 25 aprile.
Volete capire meglio quali sono le difficoltà che incontrano spesso i migranti che hanno deciso di vivere nel nostro paese? Provate a giocare a “Gioca nei miei panni“, cliccando qui! Si impara sempre qualcosa, provando a mettersi nei panni di qualcun’altro.
Avete mai visto un albero che germogliasse libri? Siamo abituati a vedere spuntare sugli alberi fiori o frutti, rami sempre verdi e foglie cangianti ma a Berlino sta accadendo dell’incredibile: alcuni alberi lungo Prenzlauer Berg sono diventati dei distributori gratuiti di libri. Il progetto, intitolato Book Forest, è stato ideato da BauFachFrau e fa parte del programma BookCrossing Club che realizza librerie gratuite in tutto il mondo. Lo scopo è portare libri usati da condividere in luoghi pubblici in modo da rendere sempre accessibile la lettura a tutti. “Benvenuto nella biblioteca del mondo! É facile trovare libri, condividerli e incontrare altri amanti della lettura”, si trova scritto sul sito.
Il bookcrossing è ormai un movimento mondiale diffuso, organizzato in un database centrale (www.bookcrossing.com), per la circolazione libera dei libri che, opportunamente registrati, sul sito consente di seguire i loro viaggi attraverso il mondo. A Berlino l’iniziativa ha visto il singolare progetto di trasformazione di alcuni alberi abbattuti in vere e proprie foreste di libri: i tronchi degli alberi sono stati trasformati in apposite teche dove il passante può depositare il suo libro usato per una condivisione libera e gratuita della cultura. Ogni blocco di legno inutilizzato viene opportunamente scavato, dotato di tante finestrelle in cui prendere e lasciare i libri, e ogni finestra viene protetta da tendine di plastica in modo da proteggere i libri dalle intemperie.
Ogni ‘foresta di libri’ può contenere fino a 100 libri che chiunque può prendere o lasciare. “Forest Books contribuisce a uno sviluppo sostenibile dell’istruzione professionale e si occupa di dare valore alla catena foresta-legno-libro”, spiega l’associazione BauFachFrau, “È stato sviluppato e realizzato come un approccio interdisciplinare, nato dalla cooperazione di esperti di foreste, carpenteria, falegnameria, media design, stampa e libri”. La parole d’ordine è semplice: condivisione.
Fonte: http://design.fanpage.it/berlino-gli-alberi-diventano-distributori-di-libri-gratuiti/
E a voi piacerebbe che spuntassero alberi di libri anche nel giardino della scuola o nelle strade del quartiere?
E quale libro vi attirerebbe di più? Raccontatelo partendo dalla copertina, dalla forma, dallo spessore, da qualche dettaglio che vi incuriosisce…forse dipenderebbe dall’albero in cui si trova?
Venerdì 27 febbraio abbiamo avuto come ospite nella nostra classe il giornalista di tribunale e marciapiede Roberto Rotondo.
Roberto Rotondo scrive sul Corriere della Sera e Varesenews.
Abbiamo avuto l’opportunità di conoscerlo e gli abbiamo fatto un’intervista.
“Io sono l’elemento umano della macchina”
Roberto Rotondo si descrive in questo modo, la macchina è associata al giornale, un giornale che funziona attraverso l’umanità.
Lei voleva fare da sempre il giornalista?
Ho capito che questo era il mio lavoro quando frequentavo la terza media, infatti io facevo un giornalino “clandestino”, un giornalino segreto (che non facevamo vedere ai professori) dove scrivevo articoli riferiti agli episodi che succedevano a scuola o in classe. Questa è la mia passione!
Altre sue passioni…
Il calcetto il giovedì sera, la Juventus, la musica (suono la chitarra) e la domenica mattina corro.
Ci racconti un po’ come svolge il suo lavoro…
Il giornalista per prima cosa trova le notizie: chiedo alle varie fonti cosa è successo…ma non è sempre così facile!
Nel mio lavoro bisogna essere furbi per farsi raccontare le cose però bisogna essere anche rispettosi degli altri.
Quando costruisco l’articolo, sia sul giornale di carta sia sul sito online, scrivo le notizie in modo accattivante e interessante!
Per una buona storia devo scrivere tantissimi dettagli e particolari.
Come costruisce un articolo?
Leggo. Guardo. Scelgo e quando “si accende una scintilla” la racconto perché so che questa spacca!
Per prima cosa penso al titolo: è la cosa che colpisce di più.
Se deve scrivere un articolo su un tema che non le piace, come trova il modo e la voglia di farlo?
Non lo trovo, cioè non riesco ad approfondire la questione, scrivo in modo semplice.
I suoi articoli vengono spesso copiati oppure lei copia da qualche articolo?
Si i miei articoli vengono spesso scopiazzati, invece io non copio e se lo faccio cito sempre la fonte.
Dove trova tutti i contatti?
La polizia ha molti contatti e ci sono delle persone che si occupano di fornire le varie notizie.
Poi succede spesso che mi intrufolo in qualche posto oppure, ad esempio, se è successo un incidente stradale chiamo il bar più vicino al luogo dove è avvenuto il fatto e mi faccio passare al telefono i clienti che mi possano raccontare e mi faccio anche mandare alcune foto.
Le piacerebbe fare carriera?
Si molto, mi piacerebbe fare il direttore del Corriere della Sera!
Ha un suo idolo/modello che prende da esempio?
Si il giornalista Claudio Del Frate.
Lei ha mai scritto un libro?
No… sono troppo pigro!
Ringraziamo Roberto Rotondo per averci dedicato un po’ del suo prezioso tempo!
Francesca.
L’artista britannico Banksy ha pubblicato sul suo canale YouTube e sul suo sito un video con le immagini dal suo ultimo viaggio nella striscia di Gaza, dove ha dipinto quattro nuovi graffiti.
“Gaza è spesso descritta come la più grande prigione del mondo all’aria aperta, perché nessuno è autorizzato a entrare o uscire. Ma definirla così sembra ingiusto nei confronti delle prigioni, visto che qui manca l’elettricità o l’acqua potabile quasi tutti i giorni.
Un uomo mi ha chiesto cosa significasse la mia opera e ho spiegato che volevo mostrare la distruzione di Gaza mettendo foto sul mio sito, ma che la gente su internet guarda solo foto di gattini.”
(Fonte: Internazionale)
Date un occhio al video. Mi pare che in internet possiate trovare anche una versione con i sottotitoli in italiano, ma provate a capire cosa viene scritto anche con l’aiuto delle immagini e di ciò che il video vi mostra. I commenti sono liberi…che cosa vi viene in mente?
Ciao a tutti ragazzi,
ho deciso di rispondere all’articolo di Alice postando questo articolo per farvi vedere tutte le immagini che ho trovato (che secondo me sono straordinarie ) e un video, che dopo vi spiego perché l’ho scelto.
Allora innanzitutto vorrei dire che secondo me lo straordinario è qualcosa che non si vede molto spesso ma anche qualcosa che magari ci fa emozionare. Lo straordinario non è solo qualcosa di astratto, ma può essere anche qualcosa di molto concreto.
Ora vi metto tutte le immagini che ho trovato e il video con la mia spiegazione.
Le immagini sono tante, il video è uno e l’ho scelto perchè parla un po’ della vita, ma ho deciso di mostrarvelo perchè dietro fa vedere alcune immagini sulla Clown terapia, io credo che questo argomento sia straordinario perchè semplicemente quelle persone sono straordinarie, non so cosa ne pensate voi, ma secondo me è molto importante e STRAORDINARIO.
Vittoria
Visto che nel dibattito sulle donne si è parlato anche dell’uso di portare il velo, guardate e commentate il video in cui Shara racconta che cosa ne pensa lei.
Vi stupisce ciò che dice Shara?
Cosa pensate quando Shara dice che quando si è messa il velo alcune persone non le hanno più rivolto la parola?