Archivi per la categoria ‘Sui diritti’
Qui trovate la presentazione della legge Bossi Fini che abbiamo visto in classe. Potete andarla a rivedere nel caso dovessimo averne bisogno per qualche altra attività ed è comunque un materiale importante per capire meglio la complessa questione dei migranti e degli sbarchi. Legge Bossi Fini per scuola
- C’è qualcosa che vi ha colpito in particolare quando ne abbiamo parlato?
- Vi ricordate che abbiamo parlato anche della contraddizione esistente tra questa legge che punisce chi dà soccorso ai migranti e la legge del mare e quella del primo soccorso? Andate alla slide 12 a rivedere.
Il 3 ottobre a Lampedusa si è tenuta una giornata in ricordo dei migranti morti un anno fa dopo un “lungo viaggio della speranza” grazie al quale i cittadini di diversi paesi africani speravano di riuscire a raggiungere l’Europa, lasciandosi alle spalle territori spesso tormentati da conflitti interni o dalla povertà.
Vediamo il servizio della Stampa.
Quanto conoscete questo fenomeno?
Che cosa pensate del fatto che sempre più persone accettino di affrontare situazioni dure e pericolose pur di tentare la sorte di un futuro migliore?
Martedì mattina incontreremo Adil, che sta realizzando il suo primo film..tutto a partire dalla sua storia. Una storia che ha ancora tanti elementi che richiamano argomenti e storie affrontate a scuola: le scelte, il desiderio di andare a scuola, la relazione con la famiglia, la migrazione…
Ecco qui due parole sul film…
“Basato su una storia vera, il film racconta la vita di Adil, un bambino che vive nella campagna del Marocco con la madre e i fratelli:le responsabilità dellavoro nei pascoli, i giochi con gli amici ei preziosi insegnamenti del nonno capo-famiglia. Agli occhi dei grandi Adil è testardo e cocciuto, come un “piccolo montone che punta”. E’ questa determinazione che lo porta ad iscriversi a scuola,all’insaputa degli adulti. Il suo sogno è diventare elettricista e raggiungere il padre, El Mati, emigrato da anni in Italia per lavorare e mantenere la famiglia. …”
E qui un video che inizia a raccontare un po’ dell’origine del film
Preparate le domande!!! Se volete scrivetele anche qui.
E ora che lo avete incontrato e ascoltato scrivete che cosa vi ha colpito, incuriosito, interessato, stupito…
Francesca ha partecipato al concorso”Rigira la tua città” promosso dalla Cascina Bellaria e da altre associazioni sul tema della città capace di includere tutti e tutte.
Potete vedere il suo lavoro cliccando qui.
Che cosa ne pensate?
Da una conversazione con il regista di Vado a scuola di PASCAL LISSON
L’IDEA
Vado a scuola nasce da un incontro straordinario che mi ha commosso profondamente. Ero nel Nord del Kenya alla ricerca di luoghi per un film sulla natura. Ho intravisto alcune strane forme in lontananza. Camminavano dritti verso di noi e quando si sono avvicinati mi sono accorto che erano tre giovani guerrieri Masai. Mi hanno spiegato che avevano lasciato la casa prima dell’alba e che avevano corso due ore per raggiungere la scuola. Questi giovani Masai hanno rinunciato ad esser guerrieri pur di studiare. Volevo fare un film su questi bambini.
LA RICERCA
Abbiamo ottenuto il sostegno dell’UNESCO e di AIDE ET ACTION, un’organizzazione internazionale che lavora per l’istruzione. Ci siamo informati su chi erano gli alunni che affrontavano i viaggi più difficili per raggiungere la scuola e abbiamo raccolto circa 60 storie provenienti da tutto il mondo.
VITE CATTURATE
Questi bambini non sono attori, volevo che continuassero a vivere la loro vita come al solito. Era importante che rimanessero se stessi nonostante la Cosa pensate dell’ultima frase del regista?nostra presenza. Ho anche fatto il viaggio a scuola con ciascuno di loro diverse volte, così ho potuto veramente capire com’era, cosa succedeva durante il cammino. I bambini non avevano mai visto una macchina fotografica o una troupe cinematografica. L’unica cosa che ho chiesto loro è stata di non guardare nella fotocamera. Ho voluto che si comportassero con naturalezza, li lasciavo percorrere il loro cammino verso la scuola liberamente e mi posizionavo sulla strada per filmarli.
OGGI
Non è possibile immergersi in questo tipo di progetto e poi lasciare le persone che hai incontrato dove le hai trovate come se niente fosse. Sono ancora in contatto con i bambini. Abbiamo acquistato una sedia a rotelle per Samuel più adatta alle sue esigenze. I bisogni di Carlito e Zahira sono diversi e abbiamo lavorato con le scuole e con le organizzazioni che li supportano.
Ogni bambino deve essere aiutato a sviluppare il proprio potenziale, sia che viva in un angolo sperduto del pianeta, sia nelle nostre città.
Cosa pensate dell’ultima frase del regista?
Oggi abbiamo visto il film “Vado a scuola”. Discutiamone insieme.
- Che cosa vi ha colpito di più del film?
- Tutti i personaggi hanno importanti qualità e dimostrano di avere dei saperi. Che cosa vi piace di loro?
- Che cosa pensi di avere in più o in meno di Jackosn, Zaira, Samuel e Carlito?
- La via che porta a scuola non è facile. Quali sono gli ostacoli che incontrano i vari personaggi? Provate ad elencarli.
Le due ragazze hanno un atteggiamento diverso nei confronti della scuola: descrivetelo in poche parole.
Con quale delle due ragazze vi viene da identificarvi e perché?
Malala è una ragazzina di sedici anni, è pakistana e anche se giovane si è battuta e si batte nel suo paese per difendere il diritto delle ragazze e dei bambini ad andare a scuola.
Ferita alla testa dai talebani, è riuscita a salvarsi e nel giorno del suo compleanno il 12 luglio del 2013 è stata invitata a parlare davanti ai rappresentanti delle Nazioni Unite.
Ecco che cosa ha detto.
- Che cosa vi colpisce di Malala e del suo discorso? Rispondete facendo qualche esempio specifico.
- Provate a pensare per un attimo di essere al suo posto: che cosa direste in un vostro discorso sui diritti da rivolgere alle Nazioni Unite? Preparate una traccia da esporre in classe, come un vero discorso.
Cliccando qui trovate il testo del discorso.
Oggi siamo andati alla marcia per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Come è andata?
Secondo voi è utile sfilare per la città come abbiamo fatto oggi per richiamare l’attenzione sui diritti dei bambini e dei ragazzi?
Quanto ne sanno gli adulti del fatto che il 20 novembre è la festa dei vostri Diritti? Provate a chiederglielo.
Potete trovare qualche immagine e commento sul sito dell’Agenzia dei Ragazzi cliccando qui o leggere cosa hanno scritto sul sito del Comune cliccando qui.
Se cliccate qui trovate la galleria fotografia.