Addio al mio letto, confortevole e pieno di sogni mai avverati.
Addio al mio palazzo che tra, ristrutturazioni e signori anziani mi ha sempre affascinato.
Addio al mio dialetto milanese, alle canzoni e alle filastrocche che mi cantava mio nonno.
Addio a tutti i miei amici.
ADDIO.
Addio a quella scuola, così imponente e misteriosa, dove volevo entrarci da primina.
Addio a quei sogni lontani ma vicini, che non riuscirò mai a realizzare, nella mia città.
Addio a quell’albero, maestoso, davanti a casa mia, dove ho passato i momenti più belli con la mia migliore amica.
Addio al mio divano, morbido e duro, dove ho passato i momenti più divertenti con la mia famiglia.
Addio al Centro Commerciale Bonola che tra spese noiose e momenti di pura noia, l’ho sempre adorato.
Addio a tutto.
Addio ai monti rosati che si intravedevano dalla finestra della mia cucina.
Addio alle nevicate incredibili di dicembre e addio ai giochi fantastici sulla neve del Monte Stella.
Addio anche a questa penna, tanto durata, che rimarrà qui, mentre varcherò quella porta, tanto difficile da chiudere, per l’ultima volta.
Addio vecchia classe,
Addio scherzi e cori contro il nostro compagno,
Addio alle vecchie prof,
Addio alle solite note delle vecchie prof,
Addio alle litigate con i compagni.
Un po’ breve…non si può aggiungere nulla?!
Addio luogo in cui sono nato di cui ricordo i miei anni.
Addio montagne verdi le quali al solo sguardo suscitavate in me un pensiero profondo.
Addio bosco tanto amato che contiene tutte le mie estati infantili.
Addio ruscello il qualeil cui rumore prestavadestava in me un sentimento colmo di ricordi
Addio ponticello disu cui avevo paura a passarepassarci sopra, pensando che cedesse.
Addio prato infinito dove tutti i giorni si sentiva uno schiamazzo allegro.
Addio casa di cui ricordo mia zia, mia nonna e mio nonno.
Addio fienile straniero di cui ricordo di avere paura.
Bene. Attenzione solo a come usi il pronome relativo. Prova sempre a rileggere e se non suona proprio bene correggiti da solo!
E infine, addio casa natia dove insieme ci divertivamo, dove stavamo in compagnia e dove giocavamo sereni.
Ecco il mio addio:
Addio al canto allegro degli uccellini che mi svegliava alla mattina
Addio alle dormite fino a tarti nel mio fresco e comodo letto
Addio alla fine bianca e bollente sabbia che ci faceva correre subito sotto gli ombrelloni,
Addio all’acqua cristallina e fresca di quel paradiso terrestre
Addio ai sorrisi più sinceri
Addio alle risateche non finivano mai
Addio a Jacopo, Federica, Mattia, Laura e Andrea i ragazzi con cui ho legato di più e che mi mancano tanto
Addio ai fondali blu, che ti facevano sognare
Addio al profumo di pino che girava libero nella fresca aria Toscana
Addio ai Girasoli dei campi che circondavano il Baia Azzura
Addio alla mia roulotte amata
Addio alla Toscana la terra per me migliore
Addio al Baia Azzurra, lo scrigno che costudisce tutti i miei segreti, sorrisi, risate, amicizie,
Addio all’estate, la stagione più amata!
Addio..
Bene! Ricordati che prima della virgola non occorre lo spazio e che dopo non può andarci la lettera maiuscola. Ti ho cancellato tutte le virgole a fine riga, ci andrebbero dei punti.
Addio camera accogliente che mi hai riscaldato e hai attutito gli abbail’abbaiare dei cani fuoristanti (metterei un più semplice lontani, distanti).
Addio lettino mio che con le tue coperte mi hai tenuto compagnia e al caldo per tanto tempo.
Addio specchio mio che all’entrata e all’uscio mi facevi vedere la mia immagine nel bene e nel male.
Addio aria profumata e calda che mi hai ossigenato.
Addio granellino di polvere e raggio di sole che, insieme, mi riempivate gli occhi di stupore e la mente di pensieri.
Credi che davvero ti rappresenti questo addio? A me non suona molto da DjGordy. Immagina di dover veramente partire per tanto tempo e prova a pensare e a scrivere di altre cose, persone, emozioni che più intimamente ti dispiacerebbe abbandonare.
Addio, portone giallo, mezzo sgangherato, proprio a causa delle mie forti pallonate; coop, piccola e fortunatamente a due passi da casa, con la tua varietà di merendine, a cui non potevo resistere.
Addio, coinquilini, che anche se non tanto simpatici, ci siamo sempre aiutati e rispettati.
Addio, classe, mezza distrutta, dal clima gelido.
Addio, casa natìa, piccola ma resistente, che mi proteggesti finora.
Addio Infanzia
Addio infanzia che mi ha cresciuto,
solo sapere di te mi rallegra.
I disegni facevo con amore
senza pensare a cosa ne pensavano gli altri.
Addio giocare felice senza motivo
correndo,ridendo ma non pensando.
Ora non gioco,ora io studio;
Ora non scherzo,ora penso bene.
Addio giocate a pallone con gli amici,
scherzando con chi segnava
e ridendo con chi perdeva.
Addio infanzia.
Addio alla scuola.
Addio cara scuola che mi hai tenuto al caldo durante tutti questi bellissimi anni,
Addio cara scuola che hai sopportato tutti i nostri schiamazzi,
Addio caro banco dove abbiamo passato momenti fantastici e brutti, che non dimenticherò mai,
Addio caro bagno dove ci siamo sempre riuniti a parlare di cose importanti e non,
Addio cara aula che hai ospitato dei momenti irresistibili e dei momenti drastici (terrificanti? Drastici non è il termine giusto),
Addio caro secondo piano che ci hai accolto ad ogni intervallo,
Addio cara mensa che hai sopportato tutto il cibo che ci siamo lanciati,
Addio caro giardino che hai ospitato tutte le partite di schiaccia tre,
Addio caro spogliatoio che hai ascoltato tutte le nostre cavolate,
Addio cara palestra dove ci sono state tutte le nostre sfide,
Addio caro cancello che ci hai portato alla spensieratezza, alla felicità, alla crescita e al dovere che abbiamo trovato in questa splendida scuola.
Il mio è un addio alla terra natia dei miei genitori, l’Eritrea.
Addio terra di sole con la tua sabbia rossa e bollente,
addio al vento caldo della mattina che mi risvegliava scompigliandomi tutti i capelli.
Addio a Gioia, l’asina che mi portava in sella per andare a prendere l’acqua,
addio al cibo piccante che mi faceva sempre pizzicare la lingua.
Addio alle passeggiate nei campi in fiore, addio ai fiori variopinti delle passeggiate.
Addio fiori blu di Asmara che con il vostro profumo mi addormentavate tra dolci sogni e vellutate speranze,
addio alla chiccià per colazione e per cena.
Addio agli amici con cui andavo sui tetti delle case bianche,
addio al piccolo negozio di dolciumi dove andavo per comprarmi le caramelle.
Addio alla gente come me, nera e che parlava la mia lingua,
addio alla lingua che con fatica avevo imparato e che ora mi sono già dimenticata.
Addio giardino della vicina, sempre in fiore e colorato dei colori dell’arcobaleno,
addio ai giochi per le strade senza doversi preoccupare delle macchine.
Addio a tutto ciò a cui mi ero affezionata,
addio al vicino che io chiamavo “zio”.
Addio al carrarmato che usavo come scivolo.
Ed infine, addio all’odore di mare della piccola baia vicino a casa.
Non so se ci rivedremo terra a me cara, me cullata dalla miseria. Spero però in un giorno in cui le nostre strade si incroceranno di nuovo.
Addio, gioventù andata della quale ho solo ricordi.
Addio, libri e appunti, giornate passate a studiare e a giocare.
Quante volte mi chiesi perchè non si può essere subito grandi e adesso mi ritrovo a chiedere il contrario.
Addio ai momenti passati, a quelli non passati bruciati fa televisione e pigrizia.
Addio a quello che sono stato, a quello che potevo essere.
Come fare a non pensare agli amici, alla scuola, agli amori prematuri ingiustamente chiamati come tali.
Addio a quella casa, a quella vita.
Mi lascio alle le scelte sbagliate dicendogliloro addio, ma portandole avanti come tesoro e mi rendo aperto a farne delle nuove.
Dico addio a quelle persone che non erano quello che pensavo, addio a coloro che quando si trattava di essere amici si ritiravano.
Addio a quelle piccole difficoltà che vedevo come montagne, addio a quel che si deve un addio.
Addio alla scuola se un giorno il governo decidesse di toglierla alle femmine come un tempo, un giorno in cui io protesterei.
Addio medie, che crescete dal suolo come crescon gli alberi,
facce di conoscenti che sorridono al mondo ,
adulti che cercano di insegnarci,addio.
Addio alla terza G ,la classe di cui ho più ricordi,
Addio ad Andrea, Muriel, Fabiola,
addio ad ogni singolo mio amico che si è impossessato di un angolo del mio cuore. Ma quello più grande se lo è preso la voglia di studiare, quella per cui mi alzavo la mattina ,quella che caratterizzava il mio carattere curioso: devo lasciare anche lei, quindi addio.
Addio al mio futuro di giornalista,quello che mi differenzierà dalla folla uniforme. ADDIO.
Addio alla scuola, alla mia scuola,
quella in cui avrei potuto mettere radici,
addio alle facce nuove che avevano stampato in fronte “amici”,addio.
Adio alla mia aula, quella in cui avrei potuto passare i prossimi cnque anni,
addio a quela classe che mi avrebbe tenuta al caldo quando fuori faceva freddo, addio.
Ma addio non è un arrevederci, è una situazione eterna, ma nessuno sa quanto l’eterno possa durare, ma sasebbene sappia quanto l’uomo può perdere in quell’eterno.
Bene il contenuto; attenzione alla punteggiatura e a non lasciare spazio prima delle virgole, ma dopo. Cambi stile nel finale e questo fa cambiare un po’ la sonorità del tutto
Addio mia dolce casa dove ho passato i miei anni migliori, tra cui anche la mia infanzia; addio cameretta adorata dove tante volte ho avuto paura di te senza prendere sonno; addio cucina mia, dove mamma preparava pietanze squisite e dal sapore inconfondibile.
Addio. Addio città maestosa piena di ricordi con strade illuminate e negozi sempre aperti; addio vecchia scuola dove i ricordi più belli giaciono in pace.
Addio ricordi, addio a tutto quello che era.
Addio.
.-) Ho trasformato qualche virgola in punto e virgola per dare maggior stacco. Anche un punto sarebbe andato bene. Prova a parlare anche di affetti, persone…prima di chiudere con i ricordi
Addio, dolce casa, che per così tanti anni mi hai cullato, addio profumo della cucina di mia madre, addio caro letto, che mi hai sempre regalato un sonno profondo, addio vecchi ricordi, progetti mai realizzati sogni mai avverati, addio.
Addio mio gatto, che ogni sera venivi per mangiare, addio giardino di casa che, fin quando ero piccolo, mi hai protetto con la tua recinzione. Addio, devo salutare tutto questo per entrare in un nuovo mondo, addio passato.
Il mio è un addio alla terra natia, che ho scritto, nel caso i miei genitori mi dessero la notizia più brutta della mia vita, cioè che ci trasferiremo tutti in Russia, una terra a me sconosciuta e con una lingua mai sentita e parlata prima.
Addio città natia:
Addio bellissima camera che hai udito i miei pianti e le mie risate, addio comodissimo letto che mi hai accolto ogni notte con le tue soffici coperte e mi hai difeso dagli orribili mostri notturni.
Addio armadio imponente, che mi hai sempre retto il gioco quando mi nascondevo al tuo interno.
Addio cara scrivania, che hai sostenuto ogni mia idea e hai raccolto una a una le mie lacrme, quando non riuscivo a risolvere un problema di matematica.
Addio fedele lucetta, che illuminavi il mio viso la notte e mettevi luce a tutto ciò che era buio.
Addio salotto, con i tuoi muri e mobili antichi, che hanno vissuto e ascoltato ogni singolo momento della nostra vita.
Addio cucina con i tuoi mobili cigolanti e con lal tua piccola televisione con cui guardavo i film la sera.
Addio caro Bonola, con i tuoi negozi che ho girato fino allo sfinimento ma che non mi stancherò mai di vedere.
Addio parchetto, con i tuoi alberi fioriti e con il tuo verde immenso e infinito.
Addio quercia, dai rami maestosi, che mi accoievi ogni volta che avevo bisogno.
Addio amici miei con voi ho trascorso momenti brutti, ma anche i più belli della mia vita e, che non dimenticherò mai.
Infine dico addio a te cara lingua madre, che non potrò mai più sillabare, nella nuova terra a me sconosciuta.
Addio grande città dove la mia infanzia è cresciuta nella nebbia e nell’inquinamento, ma anche in mezzo a una folla di sconosciuti dove la gente è sempre un’estranea.
Addio parco, sempre verdeggiante nel quale avrei fatto numerose passeggiate, pensando ai momenti trascorsi lì quando ero piccola.
Addio al mio già amato appartamento, pronto ad accogliermi calorosamente in un abbraccio quando stanca sarei tornata a casa dal lavoro tanto desiderato.
Addio a tutti, anche alle persone che ancora non conosco ma che ben presto sarebbero dovute entrare nella mia vita e soprattutto addio alla mia amata famiglia che ora devo lasciare e mai più rivedrò.
Ho trasformato i punti e virgola in punti perché le frasi sono piuttosto dense e quindi credo ci sia bisogno di una pausa più lunga.
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Ecco il mio addio:
Addio al mio letto, confortevole e pieno di sogni mai avverati.
Addio al mio palazzo che tra, ristrutturazioni e signori anziani mi ha sempre affascinato.
Addio al mio dialetto milanese, alle canzoni e alle filastrocche che mi cantava mio nonno.
Addio a tutti i miei amici.
ADDIO.
Addio a quella scuola, così imponente e misteriosa, dove volevo entrarci da primina.
Addio a quei sogni lontani ma vicini, che non riuscirò mai a realizzare, nella mia città.
Addio a quell’albero, maestoso, davanti a casa mia, dove ho passato i momenti più belli con la mia migliore amica.
Addio al mio divano, morbido e duro, dove ho passato i momenti più divertenti con la mia famiglia.
Addio al Centro Commerciale Bonola che tra spese noiose e momenti di pura noia, l’ho sempre adorato.
Addio a tutto.
Addio ai monti rosati che si intravedevano dalla finestra della mia cucina.
Addio alle nevicate incredibili di dicembre e addio ai giochi fantastici sulla neve del Monte Stella.
Addio anche a questa penna, tanto durata, che rimarrà qui, mentre varcherò quella porta, tanto difficile da chiudere, per l’ultima volta.
Bene, bell’addio!
( ADDIO ALLA VECCHIA CLASSE )
Addio vecchia classe,
Addio scherzi e cori contro il nostro compagno,
Addio alle vecchie prof,
Addio alle solite note delle vecchie prof,
Addio alle litigate con i compagni.
Un po’ breve…non si può aggiungere nulla?!
Addio luogo in cui sono nato di cui ricordo i miei anni.
Addio montagne verdi le quali al solo sguardo suscitavate in me un pensiero profondo.
Addio bosco tanto amato che contiene tutte le mie estati infantili.
Addio ruscello
il qualeil cui rumoreprestavadestava in me un sentimento colmo di ricordiAddio ponticello
disu cui avevo paura a passarepassarcisopra, pensando che cedesse.Addio prato infinito dove tutti i giorni si sentiva uno schiamazzo allegro.
Addio casa di cui ricordo mia zia, mia nonna e mio nonno.
Addio fienile straniero di cui ricordo di avere paura.
Bene. Attenzione solo a come usi il pronome relativo. Prova sempre a rileggere e se non suona proprio bene correggiti da solo!
E infine, addio casa natia dove insieme ci divertivamo, dove stavamo in compagnia e dove giocavamo sereni.
Ecco il mio addio:
Addio al canto allegro degli uccellini che mi svegliava alla mattina
Addio alle dormite fino a tarti nel mio fresco e comodo letto
Addio alla fine bianca e bollente sabbia che ci faceva correre subito sotto gli ombrelloni,
Addio all’acqua cristallina e fresca di quel paradiso terrestre
Addio ai sorrisi più sinceri
Addio alle risateche non finivano mai
Addio a Jacopo, Federica, Mattia, Laura e Andrea i ragazzi con cui ho legato di più e che mi mancano tanto
Addio ai fondali blu, che ti facevano sognare
Addio al profumo di pino che girava libero nella fresca aria Toscana
Addio ai Girasoli dei campi che circondavano il Baia Azzura
Addio alla mia roulotte amata
Addio alla Toscana la terra per me migliore
Addio al Baia Azzurra, lo scrigno che costudisce tutti i miei segreti, sorrisi, risate, amicizie,
Addio all’estate, la stagione più amata!
Addio..
Bene! Ricordati che prima della virgola non occorre lo spazio e che dopo non può andarci la lettera maiuscola. Ti ho cancellato tutte le virgole a fine riga, ci andrebbero dei punti.
Addio camera accogliente che mi hai riscaldato e hai attutito
gli abbail’abbaiare dei cani fuoristanti (metterei un più semplice lontani, distanti).Addio lettino mio che con le tue coperte mi hai tenuto compagnia e al caldo per tanto tempo.
Addio specchio mio che all’entrata e all’uscio mi facevi vedere la mia immagine nel bene e nel male.
Addio aria profumata e calda che mi hai ossigenato.
Addio granellino di polvere e raggio di sole che, insieme, mi riempivate gli occhi di stupore e la mente di pensieri.
Credi che davvero ti rappresenti questo addio? A me non suona molto da DjGordy. Immagina di dover veramente partire per tanto tempo e prova a pensare e a scrivere di altre cose, persone, emozioni che più intimamente ti dispiacerebbe abbandonare.
Addio vita quotidiana.
Addio, portone giallo, mezzo sgangherato, proprio a causa delle mie forti pallonate; coop, piccola e fortunatamente a due passi da casa, con la tua varietà di merendine, a cui non potevo resistere.
Addio, coinquilini, che anche se non tanto simpatici, ci siamo sempre aiutati e rispettati.
Addio, classe, mezza distrutta, dal clima gelido.
Addio, casa natìa, piccola ma resistente, che mi proteggesti finora.
Addio Infanzia
Addio infanzia che mi ha cresciuto,
solo sapere di te mi rallegra.
I disegni facevo con amore
senza pensare a cosa ne pensavano gli altri.
Addio giocare felice senza motivo
correndo,ridendo ma non pensando.
Ora non gioco,ora io studio;
Ora non scherzo,ora penso bene.
Addio giocate a pallone con gli amici,
scherzando con chi segnava
e ridendo con chi perdeva.
Addio infanzia.
Addio alla scuola.
Addio cara scuola che mi hai tenuto al caldo durante tutti questi bellissimi anni,
Addio cara scuola che hai sopportato tutti i nostri schiamazzi,
Addio caro banco dove abbiamo passato momenti fantastici e brutti, che non dimenticherò mai,
Addio caro bagno dove ci siamo sempre riuniti a parlare di cose importanti e non,
Addio cara aula che hai ospitato dei momenti irresistibili e dei momenti drastici (terrificanti? Drastici non è il termine giusto),
Addio caro secondo piano che ci hai accolto ad ogni intervallo,
Addio cara mensa che hai sopportato tutto il cibo che ci siamo lanciati,
Addio caro giardino che hai ospitato tutte le partite di schiaccia tre,
Addio caro spogliatoio che hai ascoltato tutte le nostre cavolate,
Addio cara palestra dove ci sono state tutte le nostre sfide,
Addio caro cancello che ci hai portato alla spensieratezza, alla felicità, alla crescita e al dovere che abbiamo trovato in questa splendida scuola.
Il mio è un addio alla terra natia dei miei genitori, l’Eritrea.
Addio terra di sole con la tua sabbia rossa e bollente,
addio al vento caldo della mattina che mi risvegliava scompigliandomi tutti i capelli.
Addio a Gioia, l’asina che mi portava in sella per andare a prendere l’acqua,
addio al cibo piccante che mi faceva sempre pizzicare la lingua.
Addio alle passeggiate nei campi in fiore, addio ai fiori variopinti delle passeggiate.
Addio fiori blu di Asmara che con il vostro profumo mi addormentavate tra dolci sogni e vellutate speranze,
addio alla chiccià per colazione e per cena.
Addio agli amici con cui andavo sui tetti delle case bianche,
addio al piccolo negozio di dolciumi dove andavo per comprarmi le caramelle.
Addio alla gente come me, nera e che parlava la mia lingua,
addio alla lingua che con fatica avevo imparato e che ora mi sono già dimenticata.
Addio giardino della vicina, sempre in fiore e colorato dei colori dell’arcobaleno,
addio ai giochi per le strade senza doversi preoccupare delle macchine.
Addio a tutto ciò a cui mi ero affezionata,
addio al vicino che io chiamavo “zio”.
Addio al carrarmato che usavo come scivolo.
Ed infine, addio all’odore di mare della piccola baia vicino a casa.
Non so se ci rivedremo terra a me cara, me cullata dalla miseria.
Spero però in un giorno in cui le nostre strade si incroceranno di nuovo.
Molto bello questo addio.
Addio, gioventù andata della quale ho solo ricordi.
Addio, libri e appunti, giornate passate a studiare e a giocare.
Quante volte mi chiesi perchè non si può essere subito grandi e adesso mi ritrovo a chiedere il contrario.
Addio ai momenti passati, a quelli non passati bruciati fa televisione e pigrizia.
Addio a quello che sono stato, a quello che potevo essere.
Come fare a non pensare agli amici, alla scuola, agli amori prematuri ingiustamente chiamati come tali.
Addio a quella casa, a quella vita.
Mi lascio alle le scelte sbagliate dicendo
gliloro addio, ma portandole avanti come tesoro e mi rendo aperto a farne delle nuove.Dico addio a quelle persone che non erano quello che pensavo, addio a coloro che quando si trattava di essere amici si ritiravano.
Addio a quelle piccole difficoltà che vedevo come montagne, addio a quel che si deve un addio.
Addio alla scuola se un giorno il governo decidesse di toglierla alle femmine come un tempo, un giorno in cui io protesterei.
Addio medie, che crescete dal suolo come crescon gli alberi,
facce di conoscenti che sorridono al mondo ,
adulti che cercano di insegnarci,addio.
Addio alla terza G ,la classe di cui ho più ricordi,
Addio ad Andrea, Muriel, Fabiola,
addio ad ogni singolo mio amico che si è impossessato di un angolo del mio cuore.
Ma quello più grande se lo è preso la voglia di studiare, quella per cui mi alzavo la mattina ,quella che caratterizzava il mio carattere curioso: devo lasciare anche lei, quindi addio.
Addio al mio futuro di giornalista,quello che mi differenzierà dalla folla uniforme. ADDIO.
Addio alla scuola, alla mia scuola,
quella in cui avrei potuto mettere radici,
addio alle facce nuove che avevano stampato in fronte “amici”,addio.
Adio alla mia aula, quella in cui avrei potuto passare i prossimi cnque anni,
addio a quela classe che mi avrebbe tenuta al caldo quando fuori faceva freddo, addio.
Ma addio non è un arrevederci, è una situazione eterna, ma nessuno sa quanto l’eterno possa durare,
ma sasebbene sappia quanto l’uomo può perdere in quell’eterno.Bene il contenuto; attenzione alla punteggiatura e a non lasciare spazio prima delle virgole, ma dopo. Cambi stile nel finale e questo fa cambiare un po’ la sonorità del tutto
Addio mia dolce casa dove ho passato i miei anni migliori, tra cui anche la mia infanzia; addio cameretta adorata dove tante volte ho avuto paura di te senza prendere sonno; addio cucina mia, dove mamma preparava pietanze squisite e dal sapore inconfondibile.
Addio. Addio città maestosa piena di ricordi con strade illuminate e negozi sempre aperti; addio vecchia scuola dove i ricordi più belli giaciono in pace.
Addio ricordi, addio a tutto quello che era.
Addio.
.-) Ho trasformato qualche virgola in punto e virgola per dare maggior stacco. Anche un punto sarebbe andato bene. Prova a parlare anche di affetti, persone…prima di chiudere con i ricordi
Addio, dolce casa, che per così tanti anni mi hai cullato, addio profumo della cucina di mia madre, addio caro letto, che mi hai sempre regalato un sonno profondo, addio vecchi ricordi, progetti mai realizzati sogni mai avverati, addio.
Addio mio gatto, che ogni sera venivi per mangiare, addio giardino di casa che, fin quando ero piccolo, mi hai protetto con la tua recinzione. Addio, devo salutare tutto questo per entrare in un nuovo mondo, addio passato.
Un po’ rapido ma va bene
Il mio è un addio alla terra natia, che ho scritto, nel caso i miei genitori mi dessero la notizia più brutta della mia vita, cioè che ci trasferiremo tutti in Russia, una terra a me sconosciuta e con una lingua mai sentita e parlata prima.
Addio città natia:
Addio bellissima camera che hai udito i miei pianti e le mie risate, addio comodissimo letto che mi hai accolto ogni notte con le tue soffici coperte e mi hai difeso dagli orribili mostri notturni.
Addio armadio imponente, che mi hai sempre retto il gioco quando mi nascondevo al tuo interno.
Addio cara scrivania, che hai sostenuto ogni mia idea e hai raccolto una a una le mie lacrme, quando non riuscivo a risolvere un problema di matematica.
Addio fedele lucetta, che illuminavi il mio viso la notte e mettevi luce a tutto ciò che era buio.
Addio salotto, con i tuoi muri e mobili antichi, che hanno vissuto e ascoltato ogni singolo momento della nostra vita.
Addio cucina con i tuoi mobili cigolanti e con lal tua piccola televisione con cui guardavo i film la sera.
Addio caro Bonola, con i tuoi negozi che ho girato fino allo sfinimento ma che non mi stancherò mai di vedere.
Addio parchetto, con i tuoi alberi fioriti e con il tuo verde immenso e infinito.
Addio quercia, dai rami maestosi, che mi accoievi ogni volta che avevo bisogno.
Addio amici miei con voi ho trascorso momenti brutti, ma anche i più belli della mia vita e, che non dimenticherò mai.
Infine dico addio a te cara lingua madre, che non potrò mai più sillabare, nella nuova terra a me sconosciuta.
Addio grande città dove la mia infanzia è cresciuta nella nebbia e nell’inquinamento, ma anche in mezzo a una folla di sconosciuti dove la gente è sempre un’estranea.
Addio parco, sempre verdeggiante nel quale avrei fatto numerose passeggiate, pensando ai momenti trascorsi lì quando ero piccola.
Addio al mio già amato appartamento, pronto ad accogliermi calorosamente in un abbraccio quando stanca sarei tornata a casa dal lavoro tanto desiderato.
Addio a tutti, anche alle persone che ancora non conosco ma che ben presto sarebbero dovute entrare nella mia vita e soprattutto addio alla mia amata famiglia che ora devo lasciare e mai più rivedrò.
Ho trasformato i punti e virgola in punti perché le frasi sono piuttosto dense e quindi credo ci sia bisogno di una pausa più lunga.
non si preoccupi già fatto domani sul blog promesso.
Va bene…pensa di inserirlo nel fine settimana, che dici?
L’importante è che domani ci sia.
Questo vale ovviamente per tutti.
io prof lo ho su carta non ce la faccio a metterlo sul blog , comunque ci ho messo un’oretta a scriverlo è stato difficile!