A Belfast, la musica non è ancora suonata a differenza di Berlino. Nel silenzio, i muri restano. Qui, fino ad ora, neanche l’ombra dei picconi. Eccoli i “Peace Line”, ancora al loro posto come trent’anni fa. Non uno, ma ottantotto in tutta l’Irlanda del Nord. Resistono indomiti e crescono. Vengono allungati di qualche metro da quelli già esistenti, considerando anche le barriere di lamiera e le semplici palizzate o staccionate che separano le strade dei quartieri cattolici, da quelli protestanti. E insieme ai muri, i murales, la principale attrazione turistica della città.

La guerra tra cattolici e protestanti non è ancora finita ma è migliorata ma ci sono ancora posti in cui un cattolico non metterebbe mai piede e viceversa.

Pareti di cemento spezzano le vie. Tutti siedono alla destra del Padre e vivono in un inferno I portoni di lamiera a una certa ora vengono chiusi ” per evitare visite nemiche “,questo accadeva poco tempo fa.

La città chiudeva alle sei mentre adesso Belfast è una città allegra felice che è pronta a lasciarsi il passato alle spalle.

In quel periodo la parola era alle armi e i gruppi paramilitari di entrambe le parti dettavano legge: le bombe squassavano Belfast giorno dopo giorno, le ritorsioni erano reciproche. Le tensioni accumulate da cattolici e protestanti in decenni di convivenza – da metà Ottocento decine di migliaia di lavoratori cattolici cominciarono ad affluire nella fiorente Belfast industriale dei coloni britannici protestanti – erano scoppiate e non c’era modo di fermarle.

C’è un hotel che è stato bombardato 47 volte.

2 Commenti a “Belfast la città dell’odio”

  • Wr3nT scrive:

    Belfast è una città molto “aggressiva” ovvero piena di conflitti tra religioni.
    Io personalmente non ci vivrei perchè la inquadro come una città troppo violenta, anche se li scontri stanno finendo.
    La cosa che mi ha colpito di più sono stati i muri mezzi distrutti con il filo spinato per non scavalcare.
    Mi ha colpito anche la vicinanze tra le case protestanti e cattoliche divise da un muro.
    Il colore dominante era il color rosso mattone, sopratutto delle case e dei muri.
    I murales era una parte affascinante di questa città, anche se non ne vado pazzo, sono il forte di questa città e secondo me c’è una differenza infinita da questo punto di vista da Belfast e Milano perchè questi disegni artistici sui muri sono rappresentati come pasticci mentre a Belfast hanno un significato profondo, importante.

  • adminchiara scrive:

    Devo dire che abbiamo abbastanza insistito per farvi vedere anche i celebri muri di Belfast perché non sembrava per nulla facile che l’autista e la guida acconsentissero.
    Per saperne ancora di più sui muri vi consiglio di vedere questo link. Dalla mappa si possono visualizzare le foto dei diversi murales!

    http://www.belfast-murals.co.uk/index_precise.html

    Mentre qui potete vedere alcune vie di Belfast accompagnando un ragazzino in skate…

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento