Noi abbiamo sempre commentato,  tutt’ora continuiamo a farlo, chi su dei social network, chi magari su dei BLOG, come questo di classe  per esempio ma non ci siamo mai chiesti realmente cosa possa significare fare un commento nè tanto meno come si possa fare seguondo dei giusti criteri. Se volete a fare dei commenti migliori, oppure siete solo curiosi, provate a seguire la seguente guida:

1 Cosa significa fare un commento?

Commentare un testo significa esporre delle osservazioni, personali, sulla struttura, sul contenuto, il suo significato e per finire il linguaggio in cui è scritto. Infine si può anche esporre una propria valutazione sul brano letto, motivandola.

2 Come fare un commento? analiziamo i tre punti principali:

(1)ANALISI: riconoscere la struttura del brano, ricostruire il coontesto e il luogo dove si svolge l’azione, individuare personaggi, ambienti e le proprie caratteristiche, tecniche narrative.

Ecco alcune domande riguardanti l’analisi che ci possono aiutare a dare delle risposte accurate da inserire nei nostri commenti: in che epoca è ambientata la storia? da che cosa lo si capisce? quanto tempo dura la storia? i fatti narrati sono reali, verosimili, inverosimili, surreali? qual è la struttura del racconto? chi è il protagonista della storia? quali sono i personaggi secondari, che ruolo hanno? quali relazioni ci sono tra i personaggi che influiscono nella storia? qualche personaggio ha un’evoluzione nella storia? come sono descritti i luoghi? ci sono momenti in cui la descrizione dell’ambiente ha una connotazione particolare? in quale ordine sono raccontati i fatti? chi è l’autore del racconto? in quale persona è narrato? chi è il narratore? da che punto di vista sono raccontati i fatti? e considerati? predominano gli avvenimenti, le riflessioni o le descrizioni? ci sono punti in cui l’autore esprime la sua opinione personale? ci sono molti dialoghi? funzionano o annoiano? con che registro si esprime l’autore? alto, basso o medio?

(2)INTERPRETAZIONE: esporre i significati che il lettore trova nel testo, qual è il tema centrale, quali messaggi trasmette, quali reazioni ed emozioni suscita in chi legge.

Ecco alcune domande per aiutarci: qual è il tema principale del racconto? l’autore vuole comunicarci un messaggio? quale effetto vuole suscitare nei lettori? il racconto finisce bene o male?

(3)VALUTAZIONE: esprimere un giudizio complessivo sul testo, che si può basare su principi oggettivi (il confronto con altri testi e il rispetto del genere per esempio) oppure su principi soggetivi (personali di chi ha letto il testo)

Ecco alcune domande per aiutarci: quali aggettivi useresti per definire il racconto? la lettura ti ha coinvolto? le tematiche ti riguardano direttamente? ti è piaciuto il racconto?  molto importante in  quest’ultima domanda rispondere tramite un: perchè ti è piaciuto?

Un saluto DjGorDy :)

15 Commenti a “Come si fa un commento???”

  • Il Buon Leo...( MENO PESSIMISTA ) scrive:

    Commento al testo: Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafòn.
    La storia molto originale e bizzarra, scritta da Carlos Ruiz Zafòn, si svolge molto brevemente, nell’arco di qualche ora ma in queste poche ore l’autore riesce a riempire di dettagli, espressività, colore e particolorari il testo.
    L’epoca in cui sono narrati i fatti è quella del 1900, per la precisione nel 1945, in Spagna, dove un bambino di undici anni di nome Daniel racconta la sua visita nel ^cimitero dei libri dimenticati^ il posto in cui il padre lavorava da anni, prima di entrare però Daniel dovette ascoltare le mille raccomandazioni del padre che in sintesi dicevano di non parlare a nessuno della biblioteca a parte a sua madre, scomparsa anni prima, quando Daniel aveva solo due anni. Una volta entrato il padre gli presentò il padrone del posto, un certo Isaac, un uomo molto cupo e tenebroso ad avviso di Daniel ma che però aprì il portone di entrata senza batter ciglio in modo alquanto gentile. Daniel appena entrato rimase sbalordito dalla bellezza del luogo ma soprattutto dalla strana struttura architettonica che lo caratterizzava. Però Daniel non sapeva che cosa fossero questo ammasso di muri antichi e di tonnellate di pagine appoggiate sugli scaffali ma subito dopo gli vennero fornite le risposte dal guardiano e il padre. Gli dissero che tutti quei libri erano stati trovati in giro oppure portati da persone che ormai avevano letto da bambini e consideravano da buttar via, quindi nella biblioteca si potevano trovare libri di date veramente lontane da i nostri giorni, e si potevano sia dare che comprare ma ad una condizione chi comprava il libro se ne doveva prendere cura per tutta la vita, fino alla morte. Così il padre di Daniel incitò Daniel a prenderne uno e trattarlo con serietà, Daniel fece qualche piccolo giro per gli enormi scaffali ma subito un libro lo colpì, senza motivo, ma disse che quello sarebbe stato il libro che avrebbe costudito per tutta la vita e il titolo era : L’ombra del vento. A me questo testo è piaciuto davvero tantissimo, credo che sia diventato uno dei miei testi testi preferiti perché in davvero poche pagine è riuscito l’autore a dire tutto quello che doveva dire, velocemente, senza girarci troppo in torno, pur trasmettendo molte e mozione, e forse è proprio questa la caratteristica principale del brano, la schiettezza che trasmette emozione e la velocità che non annoia per niente il lettore.

  • αngi scrive:

    Date le circostanze, il compito l’ho fatto insieme a ✘ ۞ яaιnвσω ۞ ✘

    Commento al racconto: Il cimitero dei libri dimenticati.

    Il racconto è ambientato nelle prime giornate d’estate del 1945.
    La vicenda si svolge in un giorno e crediamo sia un racconto abbastanza verosimile, il corso della storia, parte da una situazione iniziale, dove l’autore descrive l’ambiente e attraverso il dialogo tra i personaggi, introduce l’argomento di cui vuole raccontare.
    I protagonista principale della storia è Daniel, perché è al centro del racconto e racconta la vicenda in prima persona.
    Gli altri personaggi, sono il padre di Daniel e i colleghi della biblioteca che hanno il ruolo di conservare i libri che vengono buttati o abbandonati dalle persone.
    La motivazione del personaggio determinante nella storia è:
    La decisione del padre a portare il figlio nella libreria segreta.
    I personaggi non vengono descritti fisicamente ma solo caratterialmente. Per esempio: La dolcezza del padre, viene fuori quando parlano di sua moglie, si nota anche la fiducia che il padre ripone in suo figlio. Sia di Daniel che di suo padre si capisce che tengono molto ai libri e al loro futuro, e lo stesso vale per i colleghi ma soprattutto per chi ha creato la biblioteca.
    Di Daniel si può notare anche la responsabilità che ha nel mantenere quel prezioso segreto e nel conservare per sempre un libro che è già piaciuto a un’ altra persona.
    La relazione che prevale nel racconto è quella tra padre e figlio, basata sulla fiducia reciproca, un rapporto che se creato con cura rimane indistruttibile.
    Naturalmente anche la relazione con la lettura è importante visto che è il tema principale del racconto.
    Il comportamento dei personaggi non viene influenzato dal susseguirsi della storia e dagli ambienti esterni come la biblioteca, descritta a seconda delle luci in modo dettagliato anche con molti paragoni, per esempio la biblioteca viene descritta come un alveare pieno di tunnel.
    La serenità e il non cambiamento di carattere del personaggio è dovuta all’ambiente ovvero alla biblioteca perché descritta dall’autore con l’uso di parole legate alla luce.
    La storia viene narrata in ordine cronologico, anche se all’inizio un flashback interrompe il corso della vicenda parlando della madre del protagonista, morta nella guerra civile del 1936 in Spagna.
    L’autore del racconto è Carlos Ruiz Zafòn, nato a Barcellona.
    La narrazione viene fatta dal protagonista, che descrive in prima persona. In questo caso l’autore fa parlare uno dei suoi personaggi quindi non coincide col narratore.
    Gli aspetti predominanti del racconto sono sicuramente le descrizioni del luogo, presenti per la maggior parte delle volte.
    Ad un certo punto del brano l’autore interviene per esprimere un suo pensiero sui libri dicendo: “Ogni libro possiede l’anima di chi lo ha scritto e di quelli che lo hanno letto e ogni volta che il libro cambia proprietario il suo animo acquista forza […]”
    Nel racconto ci sono dei dialoghi molto importanti che esprimono la loro passione per i libri e quindi basilari per il racconto.
    Per un lettore della nostra età l’autore si esprime con parole semplici ma efficaci, accennando anche ad argomenti di storia studiati quest’anno.
    Il tema principale del racconto è l’importanza della lettura, ma vedere anche da un altro punto di vista un libro, non più dal suo aspetto esteriore, ma anche il messaggio che vuole dare. Un altro tema è anche la fiducia tra padre e figlio.
    La storia finisce bene perché Daniel riesce a trovare il suo “compagno di vita” e gli viene affidato un compito che gli fa onore, perché promette di mantenere il segreto sulla biblioteca e di custodire per sempre il libro scelto personalmente da lui.
    Gli aggettivi che useremmo per definire questo racconto sono: Dolce, efficace ed educativo.
    La lettura ci ha particolarmente coinvolto, perché adoriamo leggere e quindi siamo riuscite ad immedesimarci nel personaggio e proprio per questo motivo ci è piaciuto molto.

  • Trottolina98 scrive:

    Commento testo: Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafòn

    La storia si svolge in una Biblioteca, in cui ci sono molti libri antichi che ormai sono stati dimenticati da tutti.Diverse persone, tra cui il padre del protagonista,li tengono in quella stanza, prendendosene cura per far si che non vengano dimenticati.
    La vicenda si svolge soprattutto a Barcellona, nell’estate del 1945.
    I fatti raccontati potrebbero realizzarsi perché ci potrebbe essere una stanza in cui sono racchiusi tanti libri antichi.
    Il protagonista è un ragazzino di nome Daniel emozionato all’idea di scoprire un nuovo luogo, fatto conoscere dal padre, una persona molto importante della storia.
    questo luogo è il cimitero dei libri.
    La persona che fa conoscere un nuovo mondo a Daniel, è Isaac, un ometto con la faccia da uccello rapace e i capelli d’argento il cui mette subito gli occhi addosso al protagonista.

    I luoghi della storia sono descritti bene, soprattutto l’atrio, immerso in una penombra azzurrina seguito dallo scalone di marmo e dal corridoio affrescato con figure di angeli e di creature fantastiche. Il cimitero dei libri dimenticati è un posto enorme e pauroso, e all’interno c’è una gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibili.
    L’ambiente della storia ha un ruolo importante cioè quello di farci immedesimare sia nella situazione si che cosa vedeva Daniel davanti a lui.
    Il testo è scritto in prima persona e dal punto di vista di Daniel.
    L’autore è Carlos Ruiz Zafòn.
    Gli aspetti più importanti sono le descrizioni dei luoghi, dei fatti , delle riflessioni e dei pensieri di Daniel e di suo padre.
    Il dialogo c’è soprattutto all’inizio, dove il padre racconta al figlio di non parlare a nessuno del luogo che vedrà.
    Il linguaggio è semplice e facile da capire, per descrivere oggetti, luoghi, ecc, ecc usa delle parole specifiche.
    Secondo me il tema principale sono i libri, perché è da loro parte la storia.
    Il messaggio che, secondo me, ci vuole comunicare l’autore, è che i libri sono importanti e che dobbiamo leggere, non solo per far un piacere agli altri ma anche per noi.
    La storia non finisce ne bene ne male, sarebbe bello che continuasse.
    Questo racconto mi è piaciuto molto perché sono riuscita ad immedesimarmi nel personaggio e mi è piaciuto anche perché le descrizioni sono accurate e riesci a capire in che luogo e in che situazione ti trovi.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Commento al testo: Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafòn

    Il racconto si svolge in una Biblioteca, dove ci sono tantissimi vecchi libri che ormai sono stati dimenticati da tutti e alcune persone, tra cui il padre del protagonista, tenendoli in quella stanza, se ne prendono cura, affinché non proprio da tutti siano dimenticati.
    La vicenda si svolge principalmente a Barcellona, nell’estate del 1945.
    I fatti narrati potrebbero essere veri perché potrebbe esistere realmente un luogo dalle geometrie impossibili nel quale si nascondono centinaia di libri.
    Il protagonista è un ragazzino di nome Daniel eccitato all’idea di scoprire un nuovo posto.
    Un altro personaggio molto importante nella storia è il padre, che fa conoscere il cimitero dei libri dimenticati a suo figlio, ovvero Daniel.
    La persona che apre le porte per far conoscere un nuovo mondo a Daniel, è Isaac, un ometto con la faccia da uccello rapace e i capelli d’argento il quale posa subito il suo sguardo impenetrabile sul protagonista.
    All’inizio viene accennato anche un’altra persona, la madre, la quale era morta di colera quando il protagonista aveva solo quattro anni.
    I luoghi sono ben descritti, soprattutto l’atrio, immerso in una penombra azzurrina seguito dallo scalone di marmo e dal corridoio affrescato con figure di angeli e di creature fantastiche. Il cimitero dei libri dimenticati è un luogo immenso e tenebroso, al cui interno c’è un’enorme biblioteca dalle geometrie impossibili.
    L’ambiente nella storia ha un ruolo molto importante, quello di farci immedesimare nella situazione e farci capire cosa Daniel si trovasse davanti agli occhi, a farci capire in che atmosfera misteriosa e cupa si trovasse.
    Il testo è scritto in prima persona, dal punto di vista di Daniel.
    L’autore è Carlos Ruiz Zafòn.
    Gli aspetti che nel racconto predominano sono le descrizioni del luogo, dei fatti e delle riflessioni dei due, il padre e Daniel.
    C’è anche un po’ di dialogo soprattutto all’inizio, dove il padre dice al figlio che il luogo che vedrà quel pomeriggio non dovrà farne parola con nessuno.
    Il linguaggio è chiaro e semplice, facile da capire e nel contesto usa parole chiare e specifiche per descrivere oggetti o stanze.
    Secondo me il tema principale del racconto sono i libri, perché da loro parte e si svolge la storia.
    Il messaggio che ci vuole comunicare l’autore per me è quello che i libri sono importanti e che leggere ci aiuta molto, soprattutto nel corso della nostra vita.
    L’autore, secondo me, attraverso questo testo vuole suscitare curiosità nello scoprire nuovi posti, ma anche curiosità nel leggere libri magari molto vecchi e non conosciuti da tutti.
    La storia non finisce ne bene ne male, ma potrebbe tranquillamente continuare in una seconda parte.
    Non pensavo realmente che questo racconto mi avrebbe coinvolto, ma invece è stato così e mi ha fatto capire la vera importanza nei libri, anche se, se devo essere sincera, io non sono una che legge molto.

  • Gigia scrive:

    Commento al testo: Il cimitero dei libri dimenticati di Carlos Ruiz Zafòn

    La vicenda si svolge nel giro di poche ora, nei primi giorni dell’estate del 1945 a Barcellona.
    La storia inizia con il protagonista: Daniel e suo padre che stanno passeggiando per la Rambla di Santa Monica diretti verso un luogo misterioso e molto vecchio: il cimitero dei libri dimenticati, dove, ad attenderli e ad aprire la porta ci sarà un ometto con la faccia da uccello rapace e i capelli d’argento chiamato Isaac.
    La vicenda, infatti, inizia perché il padre di Daniel, essendo un antiquario decide di far conoscere il suo mondo anche al figlio perché vuole che da grande faccia il suo lavoro.
    Durante la storia c’è un’evoluzione nel personaggio che inizia a conoscere il mondo dei libri e la sua bellezza.
    Il cimitero dei libri dimenticati è un tempio tenebroso, al cui interno c’è una gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibili, la quale ha un immenso atrio in una penombra azzurrina, dove, si può intravedere un salone di marmo e un corridoio affrescato con figure di angeli e creature fantastiche.
    L’ambiente serve in questa vicenda, a dare un’atmosfera più misteriosa alla narrazione ed è per questo che l’ambiente viene accentuato da parole come: tenebroso, gigantesca …
    Il testo è scritto in prima persona dal punto di vista del protagonista, ma l’autore è Carlos Ruiz Zafòn.
    Gli aspetti che predominano nel racconto sono le descrizioni del luogo e delle riflessioni che il padre e il bambino fanno nei confronti dei libri.
    I dialoghi nella vicenda sono importanti perché servono a sostenere la descrizione.
    Il linguaggio è semplice perché l’autore non usa parole troppo difficili e complesse da capire.
    Il tema principale del racconto è l’amore per i libri: infatti, il cimitero dei libri dimenticati serve a conservare i libri in attesa che qualcuno gli compri.
    Il messaggio però, che l’autore vuole dare a chi legge il testo è che ogni libro è importante e ci insegna sempre qualcosa a differenza delle partite di calcio e dei sceneggiati alla radio.
    L’autore, secondo me, vuole suscitare nel lettore una voglia di leggere e una grande curiosità nelle cose.
    La storia non finisce né bene né male, perché finisce lasciandoci molte domande nella testa.
    Io per definire il racconto userei l’aggettivo misterioso, perché il testo ci da l’idea che non sia finito e che anzi ci siano ancora molte cose da leggere.
    La lettura è molto coinvolgente anche perché, mi piace leggere e mi sarebbe piaciuto molto trovarmi al posto del protagonista ed è soprattutto per questo che il libro mi è piaciuto molto.

  • adminchiara scrive:

    Ricordatevi per favore di indicare il nome dell’autore e il titolo del brano che commentate.

    Suggerimento: guardare le correzioni e i commenti in basso ai vostri testi o anche degli altri perché spesso fate gli stessi errori! Ad esempio riguardo al mettere le virgole tra Sogg e Predicato!

  • Bazzi scrive:

    Prima dell’ alba.

    Questo racconto è molto descritto e pieno di particolari che lo rendono ancora più interessante. Si può intuire che è un racconto di questi tempi, non lontano, perchè c’è Internet e le e-mail. L’ ambiente in cui si svolge la vicenda è il suo (DI CHI????) lo studio del protagonista, la sua casa, in particolare il suo computer, tramite esso Frank ( il protagonista ), manda un’ e-mail a Sara, una sua amica o meglio che si fa chiamare Omega3.
    Attraverso questa e-mail Frank, racconta molte cose alla sua amica, si sfoga e gli le parla un po’ di tutto ciò che pensa. Il racconto si divide in due parti: il suo presente e la sua infanzia. Frank racconta a omega3, che quando lui era bambino si ficcava dentro le coperte e partiva alla ricerca del minotauro.
    Frank racconta che lui vive al buio, come in un labirinto, sa descrivere alla perfezione ogni oggetto come se fosse illuminato, come se sapesse dove si trovano.
    L’autore del brano è Francesco Carofiglio.

    E’ un racconto molto complicato dal mio punto di vista e anche un po’ inquietante. Ci ho messo un po’ per capirlo sufficentemente, perchè è pieno di particolari e descrizioni molto ampie.

    Abbastanza bene il contenuto anche se nello schema del commento ci sono altri punti da trattare: prova a rivedere o sul libro o sull’articolo!
    Attenzione: devi indicare il soggetto quando non è chiaro e non devi mettere la virgola tra sogg e pred o tra pred e comp oggetto a meno che non ci siano degli incisi.

  • Mury◕‿◕ scrive:

    Prima dell’alba.
    Il racconto si svolge all’incirca nel nostro tempo perchè esiste già il computer e la posta elettronica, infatti la storia inizia con una e-mail scritta dal protagonista ad una ragazza di nome Sara, chiamata anche omega3. I fatti si svolgono in due tempi diversi, la prima parte del racconto descrive ciò che fa normalmente il protagonista nel suo studio. Mentre nella seconda parte del testo Frank divaga nel suo passato, ricordando che cosa faceva lui da piccolo la notte. Sinceramente non so se ciò che accade nel testo possa accadere anche nella realtà, direi che un testo un po’ inverosimile perché non credo che tutti i bambini si sveglino la notte e facciano tutto il giro della casa, come lui. (attenzione non è sulla base di questo che giudichiamo se il testo è verosimile o no, ma sulla possibilità che nella realtà ciò possa accadere. E’ un racconto molto realistico questo.)
    Il protagonista nella storia, come già detto, è Frank perché il testo è basato tutto su di lui, sia che si racconti ciò che lui fa nel presente sia che divaghi nei suoi stessi ricordi. E’ anche il protagonista perché è un testo scritto in prima persona, perciò è lo stesso Frank che racconta (Va bene ma ricorda che può darsi il caso in cui il protagonista e il narratore non coincidono!) . Possiamo quindi dire che il protagonista ed il narratore coincidono. Essendo un testo scritto in prima persona, Frank non viene descritto sia di aspetto che di carattere. Una cosa che si può intuire da come Le uniche descrizioni sono quella dello studio e del giro della casa che lui intraprendeva da piccolo la notte. Lo studio viene descritto nei minimi particolari, l’autore è riuscito a far si che il lettore potesse vedere lo studio con i suoi occhi attraverso le parole.
    Nel testo prevalgono senza dubbio gli avvenimenti e le descrizioni, mentre il dialogo non appare per niente.
    Il modo di scrivere dell’autore varia a seconda delle circostanze, nella e-mail, per esempio, non ci sono le maiuscole e non sempre l’ortografia è corretta. Il linguaggio è molto semplice, si riesce a comprendere molto velocemente.
    Il tema principale del racconto potrebbe essere la tecnologia e quindi un cambio di vita ma non del tutto. La vita è Frank è cambiata grazie al computer che probabilmente gli ha dato un lavoro ma la ricerca del Minotauro continua anche se lui è grande, è cambiato. Perciò il tema principale non è tanto la tecnologia ma il cambio di vita anche se non completo. Ma altri temi del testo sono il buio in cui lui vive e il ricordo che viene suscitato da qualsiasi cosa. (NON CHIARISSIMO)
    La vicenda non finisce né male né bene perchè non è ancora finita, il testo deve essere ancora terminato.
    Il testo non mi è piaciuto particolarmente perchè non mi ha entusiasmato e comunque non mi sono sentita partecipe del testo, non mi sono sentita coinvolta.
    Ciò che mi ha colpito di più è stato il “viaggio” che faceva da piccolo Frank, è una parte del testo decritto passo passo. L’autore è riuscito a renderlo un momento in un certo senso magico grazie all’accuratissima descrizione.
    Infatti la cosa che mi è più piaciuta del testo è stata la descrizione, accurata e con le giuste parole al posto giusto.

    Bene il contenuto anche se in qualche punto non sei chiarissima o affermi cose che sono vere in questo racconto ma non in generale mentre tu le poni come se data una situazione fosse sempre così (ved. ad esempio narratore e protagonista).

  • Saretta98 scrive:

    Commento pag. 190 “Il cimitero dei libri dimenticati” di Carlos Ruiz Zafòn.

    L’autore nelle prime righe vuole inquadrare la situazione e non far sì che il protagonista viaggi con la fantasia per scoprire il luogo e il tempo.
    Infatti ci troviamo a Barcellona nelle prime giornate dell’estate 1945.
    Secondo me l’autore sceglie di precisare il tempo e il luogo perchè potrebbero essere l’unica cosa sicura perchè tutto il resto della storia è un segreto misterioso.
    I fatti sono verosimili,perchè non esiste un luogo così ambiguo dove nascondere e far vivere i libri, o meglio forse esiste ma avendo la caratteristica di essere considerato un mistero io non sono inclusa nelle persone che devono sapere della sua esistenza. Di una cosa sono certa dell’emozione e delle sensazioni che prova Daniel, il protagonista, nel scegliere il suo libro.
    Sono sicura perchè quando un libro ti guarda con quello sguardo accurato e fisso che sembra leggerti capisci che è lui che devi scegliere.
    Questo brano ha un inizio uno svolgimento ma ha una fine che potrebbe continuare.
    Ovvero la storia finisce con un pensiero del protagonista sul suo libro quindi non è una lettura circolare ma l’inizio e la fine non si uniscono. E’ come se dovessimo allacciare una collana ma ci mancasse il pezzo finale e toccasse a noi decidere come vogliamo che finisca la collana e ciò vale per la conclusione del brano.
    Il protagonista della storia è Daniel, un ragazzino che si trova in un luogo misterioso e che ne deve affrontare le conseguenze. (io terminerei la frase dopo misterioso)
    L’altro personaggio è il padre di Daniel che ha il compito di mostragli questo mondo dei libri oscuro ed ha il compito di far sì che lui non dica niente a nessuno.
    L’ultimo personaggio è la madre che ha un ruolo emotivo nella famiglia. incide solo sul piano emotivo dei personaggi.
    Lei, essendo morta, crea un buco incolmabile nel cuore di Daniel e del padre ed diventerà il punto di appoggio per Daniel perchè sarà l’unica persona a cui potrà confidar il segreto.
    Al di fuori della famiglia troviamo il signor Isaac, il custode del cimitero dei libri ed è la persona che apre un mondo di cui pochi ne sanno conoscono l’esistenza.
    Il padre non viene descritto esplicitamente ma dalle azioni che compie si riesce a capire di che tipo di uomo si tratta.
    Un uomo che amava sua moglie e che vuole molto bene a Daniel e che si fida di lui.
    Isaac viene descritto in modo esplicito con le seguenti parole: Ometto con la faccia da uccello rapace e i capelli d’argento (RICORDA: le citazioni vanno sempre tra “”).
    Dalla descrizione sembra essere un uomo mitologico, che potrebbe essere l’uomo giusto per il luogo di cui è il custode.
    Il comportamento di Daniel sembra adattarsi al luogo che entra nella sua vita. NON CHIARO L’INIZIO DELLA FRASE CHE SEGUE..DI CHI PARLI? Quindi EGLI assume un pensiero filosofico per un bambino di 11 anni che scopre quanto un libro possa fare e capisce che gli altri al di fuori di quel mondo stanno perdendo tempo e non stanno gustando il vero sapore della vita.
    Tutto ciò è influenzato dalla descrizione, infatti il linguaggio e la descrizione sono coerenti con la trama.
    Il cimitero dei libri viene descritto con aggettivi che lo fanno sembrare surreale, misterioso con un pizzico di inquietudine che ti fa venire voglia di andare avanti.
    L’autore crea un’atmosfera di segretezza grazie alla penombra azzurrina. Crea anche dei giochi di luce che si alternano come volesse far capire che in quella luce loro scopriranno qualcosa. Il luogo viene paragonato come ad un labirinto un tempio cioè come qualcosa di ampio, mitologico e magico, qualcosa di cui non si riesce a trovare l’uscita perchè non esiste e non è segnalata con la scritta”exit”.
    L’uscita in quel posto non esiste perchè il posto stesso è ricoperto da un velo di magia e di ambiguità.
    Ci sono momenti in cui la descrizione ha connotazioni particolari.
    “Era un tempio tenebroso, un labirinto di ballatoi….”
    Queste connotazioni rispecchiano l’enigma e la segretezza del luogo.
    Questo testo è scritto in prima persona con il punto di vista del protagonista Daniel, quindi è presente un punto di vista interno.
    In questo racconto predomina la descrizione del luogo perchè caratterizza le emozioni ed i movimenti del protagonista.
    I dialoghi sostengono la vicenda perchè le parole illustrano un punto nuovo del luogo e suscitano in noi la domanda:”Io cosa farei se mi trovassi in quella situazione?”
    Ad esempio:”Daniel,quello che vedrai oggi non devi raccontarlo a nessuno.”
    Questa frase inizia a celare un pezzo del puzzle di cui non si conosce la soluzione.
    Il tema principale, secondo me, sono riguarda i libri.
    I libri che sembrano apparentemente innocui possono ribaltare la vita di un ragazzino che ha trovato il suo migliore amico in essi.
    I libri sono come noi essere umani sono tanti e ognuno diverso e noi dobbiamo accettare le loro diversità non buttandoli ma raccogliendoli e conservandoli perchè quel libro non è un libro ma contiene l’anima dello scrittore è di tutte le persone che lo hanno letto.
    Non sei tu a leggere un libro ma molto spesso è il libro che legge te prima che tu faccia in tempo ad accorgertene.
    Il tuo libro ti aspetta fino a che tu non nasca e scopra il suo mondo.
    Il messaggio, secondo me, viene scritto nelle ultime righe:
    “Mi balenò in mente il pensiero che dietro ogni copertina si celasse un universo da esplorare,che fuori di lì, la gente sprecasse il tempo ascoltando le partite di calcio e sceneggiati alla radio ,paga della propria mediocrità.”
    Secondo me, vuole dire che dopo aver finito la giornata dove tutti ti gridano ordini e il caos è l’unico modo di sopravvivere, un libro ti può avvolgere di quella calma di cui hai bisogno e ti ascolta mentre tu annusi quelle pagine vecchie e le giri delicatamente, capendo che sei tu che hai bisogno lui.
    Non importa se quel libro non lo conosci perchè dopo la prima pagina saprai già tutto di lui.
    Secondo me, la storia finisce molto bene perchè il suo (di chi?) compito è finito, (chi???) ci ha illustrato un mondo di cui non sapevamo niente.
    Questo brano mi ha colpito perchè mi ha fatto ragionare dell’importanza di un libro.
    L’aggettivo con cui lo descriverei è: mitologico. Perchè il mito è vecchio lontano ed un libro può racchiudere la vecchiaia di un popolo ma il mito contiene magia ed mistero ovvero ciò di cui un libro è fatto.

    Bene il contenuto: l’analisi è curata e ci sono osservazioni personali. Bene anche la sintassi. Riguarda le mie correzioni: alcune riguardano la punteggiatura, in qualche caso sarebbe bene specificare il soggetto, ecc.

  • Wr3nT scrive:

    Commento al testo di Carofiglio, “Prima dell’alba”.

    Questo è un brano che potrebbe essere reale perchè il protagonista scrive a Sara, con il nick Omega3, con un e-mail utilizzata anche oggi da noi. Questo brano è diviso in due parti, la prima dove il protagonista (SOGGETTO!!!) scrive l’ e-mail a Sara utilizzando il tempo presente, mentre nella seconda parte narra di lui da bambino usando il tempo imperfetto.
    Nella seconda parte l’ambientazione che prevale è quella della sua casa e in particolare della sua stanza da letto, dove si ritrovava magicamente sveglio dopo essersi addormentato davanti alla finestra della veranda su una sedia di vimini.
    Secondo me lo scrittore ci vuole trasmettere emozioni e situazioni trascorse nel passato. Per esempio riportandoci alla memoria a quando eravamo piccoli e con l’incoscienza di quei giorni.
    A me ha fatto ricordare di quando, per sentirmi grande, dicevo di voler restare sveglio tutta la notte; in realtà dieci minuti dopo essermi sdraiato sul divano mi addormentavo.
    E mi ricordo, alla mattina, lo stupore di essermi ritrovato nel mio lettino quando mi ero addormentato sul divano.
    Anche da questo esempio si può capire l’ingenuità dei bambini.
    Di questo testo penso che sia scritto abbastanza bene, però ho notato che, nella parte in cui racconta il suo sogno, l’autore usa uno stile particolare: scrive frasi brevi divise tra loro da un punto, però dopo il punto non usa la lettera maiuscola ma quella minuscola. Secondo me lo fa per dare più enfasi a quello che scrive e a trasmettere al lettore più emozioni.
    Le frasi hanno un ritmo spezzato per via del punto che le conclude, ma il fatto che dopo il punto ci sia la minuscola crea una continuità senza spezzare del tutto le emozioni.

    Va bene sia per il contenuto che per la forma; avresti potuto aggiungere ancora qualcosa sulla struttura: narrazione in prima persona, ad esempio

  • Trottolina98 scrive:

    Commento al testo di Carofiglio, “Prima dell’alba”.

    La vicenda è ambientata ai giorni nostri perché l’uso della posta elettronica e di internet ci fa capire che potrebbe essere avvenuta in questo periodo.
    I fatti che vengono raccontati, (non ci va la virgola tra SOGG E PRED) potrebbero benissimo accadere nella realtà perché succede molte volte di scrivere delle e- mail a persone che non si conoscono.
    Sullo sfondo c’è un’atra protagonista, Sara, soprannominata Omega 3, lei ha un ruolo importante perché è come un punto di riferimento per Frank, le racconta tutto quello che gli succede.
    Nel racconto si possono distinguere alcuni episodi: la prima parte del racconto CHI???? si legge le e-mail di motivato dal desiderio di conoscere la ragazza.
    I luoghi della storia vengono descritti molto bene perché si riesce a capire in che luogo il protagonista si trova.
    L’autore ci è riuscito facendo come degli esempi per farci capire di più in che luogo si trova il protagonista, attraverso il rapporto protagonista – luogo che viene“ raccontato” dalle descrizioni del suo studio, dalla sua casa e dal suo frigo di quando era piccolo.
    La storia è narrata in prima persona e il protagonista e l’autore il narratore coincidono.
    Nel testo prevale il racconto degli avvenimenti in quanto non ci sono dialoghi.
    Nel racconto visto che l’autore il narratore e il protagonista coincidono ci sono delle riflessioni del protagonista e quindi anche dell’autore.
    Il linguaggio espresso dallo scrittore è semplice quindi si riesce a capire.
    La seconda parte è motivata dai ricordi di avvenimenti che non capisce il protagonista.
    Frank viene descritto come un uomo amato dal lavoro ma non ricambiato dalla società, un esempio accade con Sara, perché secondo me la relazione che hanno i due è amore ma lei non ricambia.
    Lo descrivono anche come un uomo a cui piace tornare indietro nel tempo, ricordare tutto quello che aveva fatto da piccolo.
    Il luogo in cui si svolge la vicenda è la casa di Frank.
    Secondo me la casa di Frank è come un diario, pieno di ricordi da cui non vorresti mai allontanarti.
    La casa anche se non viene descritta con degli aggettivi, riusciamo a vederla attraverso la narrazione.
    Tra personaggio principale e ambiente c’è un legame che gli ricorda la sua infanzia.
    L’autore di questo brano è uno scrittore nato a Bari nel 1964 che provò molti lavori tra cui l’essere architetto, attore e regista.
    I fatti sono raccontati in prima persona da Frank.
    I fatti sono visti dal punto di Frank che scrive la sua vita e ciò che è riuscito a realizzare attraverso le emozioni che ha provato.
    Lui esprime i fatti attraverso il “dialogo” caratterizzato dall’e-mail e dalla descrizione dei luoghi che lo rappresentano:la sua stanza.
    successivamente si legge leggono i fatti che spiegano la sua infanzia che vengono spiegati attraverso spiegandoli con le emozioni che provava da piccolo.
    Il linguaggio di questo brano sembra sia diviso a metà.
    La prima metà è un e-mail quindi mancano le maiuscole dopo i punti e all’inizio di alcune frasi vediamo delle e, un linguaggio che si usa normalmente quando si scrive l’ e-mail
    Poi scrive in modo corretto e poi quando deve raccontare il suo sogno usa il presente così sembra che si stia verificando quando Frank scrive.
    Secondo me il messaggio che ci vuole comunicare l’autore, è che non dobbiamo stare chiusi in casa davanti a un computer, o seduti a rimuginare i nostri ricordi, ma dobbiamo uscire e vivere al di fuori delle pareti di casa.
    Il tema principale potrebbe essere “le nuove tecnologie” e forse è per questo che la prof. ce l’ha fatto leggere, perché noi ragazzi “ viviamo” con le nuove tecnologie, pensate ai nostri cellulari.
    Non mi è piaciuto tanto questo racconto perché la storia non mi ha entusiasmato.

    Va bene per i contenuti anche se non sempre sono corretti. In modo particolare fai attenzione: l’autore non è il narratore della storia che viene, invece, raccontata dalla voce del protagonista. In qualche punto la sintassi non è correttissima. Ricordati di indicare il nome dell’autore e il titolo del brano che commenti!

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Commento al testo di Francesco Carofiglio, “Prima dell’alba”

    Il testo fa riferimento ai nostri giorni perché esistono già le chat e le e-mail grazie alle quali il protagonista e la ragazza, si scrivono. (NON VA LA VIRGOLA TRA SOGG E PRED)
    I fatti narrati possono essere reali perché potrebbero accadere a chiunque di scrivere ad una amica per posta elettronica e parlarle della propria casa, di quello che gli piace e succede.
    Il protagonista di questo testo è Frank perché i fatti descritti e raccontati prendono spunto dalle sue vicende, di cui lui ne fa parte.
    Un’altra persona importante è Sara, o come conosciuta con il nickname, Omega3, che fa parte della descrizione dei fatti e che è importante nella storia perché è il punto su cui Frank racconta le vicende accadute. ATTENZIONE: QUESTA FRASE NON FUNZIONA: come può Sara essere un punto su cui…?
    La relazione che collega Frank e Sara è l’amore che lui prova per lei, ma che lei, per me, non ricambia.
    Il luogo in cui la vicenda si svolge in tutto il testo è la casa del protagonista.
    La descrizione della casa è dettagliata e precisa, grazie a questo fatto Frank riesce a raccontare il suo ricordo da bambino in modo semplice ed adeguato e a far capire a noi in che luogo si trovava.
    L’autore del racconto è Francesco Carofiglio che oltre ad essere uno scrittore è architetto, attore, regista e narratore, ma i fatti vengono raccontati in prima persona dal protagonista.
    I fatti sono narrati dal punto di vista di Frank, il quale descrive la sua vita attraverso situazioni vissute ed emozioni che lo legano, in un certo senso, al passato, alla sua infanzia.
    I fatti vengono maggiormente espressi attraverso il dialogo che predomina su tutto, anche sulle riflessioni. NO, NON DIREI CHE IL DIALOGO DOMINA SU TUTTO.
    Il linguaggio è molto chiaro e semplice da capire, ma delle volte viene scritto in modo non corretto, per esempio nella e-mail dopo i punti non scrive le maiuscole, ma subito dopo quando racconta la sua infanzia, il suo ricordo il protagonista e in questo caso di fatto l’autore (CI VUOLE SEMPRE UN SOGG) inizia di nuovo a scrivere in modo corretto.
    Secondo me il tema principale è il buio, grazie al quale Frank racconta di come passava le notti prima dell’alba da piccolo.
    Per me la storia non finisce, ma continua in una seconda parte.
    Il racconto non mi è piaciuto molto perché non sono riuscita ad immedesimarmi, ma non solo; non mi è piaciuto perché è un racconto, secondo me, “piatto” cioè che non ha uno svolgimento nella storia, anche se viene raccontata l’infanzia del protagonista.

    Bene il contenuto e quindi l’analisi del testo; in qualche punto la sintassi non è del tutto corretta. Ricordati i soggetti!!!

  • Gigia scrive:

    Commento al testo:

    Prima dell’alba

    L’epoca Il racconto è ambientato (ATTENTA: L’EPOCA NON è QUALCOSA CHE SI AMBIENTA!) ai giorni nostri perchè esiste già la e-mail e la chat e quello che viene raccontato è un ricordo del protagonista di quando era piccolo.
    In questo testo, si parte dal protagonista che inizia, mandando un messaggio ad una donna di nome Sara, dove le racconta un po’ di tutto, a di lui che parla del suo studio e soprattutto dello specchio che si trova all’interno della stanza e finisce con lui che racconta di quando era piccolo e di come passava le notti, fino all’alba.
    Il protagonista della storia si chiama Frank ed è lui che ci racconta i fatti in prima persona.
    L’inizio del pensiero del protagonista è determinato dal fatto, che lui inizia a pensare al buio e così torna con la mente nel passato a quando lui era piccolo e immaginava ogni notte di trovarsi nel labirinto, dove era inseguito dal minotauro.
    Frank descrive soprattutto, il suo studio di cui descrive in particolare uno specchio, dicendo che sarebbe meglio non tenere nello studio uno specchio perché ti fa perdere molto tempo solo per poterti guardare; lo specchio influenza quindi il modo di guardare del protagonista, a cui lo specchio l’oggetto piace molto perché riesce a fargli vedere il disordine che si propaga all’infinito, ma parla anche di altri luoghi, come la città dove c’è il mare che ringhia ed è nero e poi c’è una spiaggia, sui cui lui si sofferma a guardare le impronte dei suoi piedi.
    Subito dopo però, Frank parla della sua casa, dallo studio pieno di libri, al lungo corridoio dove c’era la camera dei suoi genitori e la cucina, dove andava ad aprire il frigo solo per vedere il riflesso della luce violetta e dove poi, andava a sedersi sulla sedia di vimini con la coperta a scacchi dove aspettava per aspettare il sole per e poi addormentarsi e ritrovarsi al risveglio chissà come nel suo letto accanto a suo fratello. ATTENTA. TROPPI “DOVE” E TROPPE PROPOSIZIONI ALL’INTERNO DI UN’UNICA FRASE!
    I fatti, non hanno un senso logico tra loro.
    L’autore del racconto è Francesco Carofiglio, ma i fatti vengono narrati in prima persona da protagonista.
    Nel racconto predominano particolarmente le riflessioni e le descrizioni.
    Il linguaggio che l’autore usa è molto semplice e molto familiare perché tende, ad esempio nella prima parte del testo, a non guardare molto l’ortografia, in particolare perché quasi dopo ogni punto, le lettere sono minuscole, come se stesse scrivendo ad un amico sulla chat, senza farsi troppi problemi sulla sua scrittura.
    Il tema principale del racconto è il buio e di come il protagonista lo vive, dicendo che quasi tutta la sua vita la passa al buio.
    Secondo me, questo racconto deprime un po’ chi lo legge perché ci mostra una persona normale che sta ripensando alla sua infanzia, in particolare a lui da piccolo di notte, un momento della giornata che di norma le persone non definiscono allegro; e anche perché la storia non finisce né bene e né male, perché finisce con Frank che mette un cd e aspetta che la musica inizi.
    Il racconto, non mi è piaciuto, perché non mi sono sentita molto coinvolta nella storia e anche perché mentre lo leggevo mi metteva ansia, senza sapere per che cosa la avessi.

    Buona l’analisi, attenzione alla sintassi (in qualche punto tendi a ripetere le stesse parole, ad esempio, o a inserire troppe subordinate, ecc). Ricordati che tra sogg e pred non va la virgola a meno che non ci sia un inciso!

  • Saretta98 scrive:

    Commento il brano di pagina 171 “Prima dell’alba” di G. Carofiglio

    Prima dell’alba è un racconto ambientato in un’epoca non lontana da noi perchè il protagonista conosce l’esistenza di Internet, le chat e l’e-mail.
    I fatti richiamano la sua infanzia e il suo presente.
    Il presente emerge attraverso l’e-mail che scrive a Omega 3 e il suo passato attraverso la sua narrazione.
    Tutto ciò che viene raccontato in questo brano potrebbe tranquillante succedere, perchè ormai scrivere un’e-mail ad un’amica e perlustrare la casa prima di andare a letto in cerca di mostri è una cosa normale che può capitare a chiunque.
    Il protagonista di questa vicenda è Frank perchè è lui l’autore della lettera ed la vicenda è caratterizzata da lui.
    L’altra figura importante è Sara o come soprannome di posta elettronica Omega 3.
    La sua figura è importante perchè rappresenta per Frank un punto di riferimento con cui dove potersi sfogare e raccontare tutto ciò che gli passa per la testa. Non è solo un punto di sfogo ma anche un punto di appoggio perchè attraverso la moltitudine di domande che Frank le pone sembrerebbe che senza di lei lui non potrebbe vivere.
    Tutta la lettere è motivata dal desiderio di conoscere di Frank che lo spinge a scriverle una lettera che vorrebbe non finisse mai infatti il P.s dura un’altra pagina.
    La seconda parte è motivata dal ricordare avvenimenti che non si spiegano al protagonista.
    Come, ad esempio, la domanda che si pone, che non sa ma come fa a tornare dalla sedia al letto dopo essersi addormentato.
    Frank viene descritto come un uomo desiderato nel lavoro ma pieno di intrecci sociali.
    Viene descritto anche come uomo a cui piace ricordare guardando la casa ed associare i suoi movimenti di uomo a quelli che faceva da bambino.
    La relazione che lega Sara e Frank secondo me è l’amore che non viene ricambiato da lei.
    Il luogo in cui si svolge la vicenda è la casa di Frank.
    La casa sembra contenere ricordi da cui Frank non si vuole staccare.
    La descrizione della casa è molto dettagliata ma non con aggettivi, più che altro la narrazione ci fa capire il contenuto della casa, come ad esempio uno specchio enorme, quadri e portafoto.
    La caratteristica della descrizione è la contrarietà. Ovvero i portafiori senza fiori e una cornice con dentro una foto che non gli piace. Bella osservazione!
    Quindi anche la descrizione ci fa capire di quanto il protagonista sia incerto anche sulle cose che gli sono vicine.
    Tra personaggio principale e ambiente c’è un legame che gli ricorda la sua infanzia.
    Una connotazione particolare può essere il buio, perchè questa stanza dalla descrizione della moltitudine di oggetti che si trovano al suo interno sembrerebbe illuminata invece si trova nel totale buio, quindi anche il protagonista sa dove si trovano i suoi oggetti e quindi si crea un clima di calma ed inquietudine.
    Passando alla parte tecnica questo racconto ha un ordine inverso ovvero narra i fatti dal più recente al più lontano che si legano tra loro attraverso un movimento che fa il protagonista.
    L’autore di questo brano è uno scrittore nato a Bari nel 1964 che sperimentò molti lavori tra cui architetto, attore e regista.
    I fatti sono raccontati in prima persona da Frank.
    I fatti appunto sono visti dall’angolazione di Frank che scrive la sua vita e ciò che è riuscito a realizzare attraverso le sue emozioni.
    Lui esprime i fatti attraverso il “dialogo” caratterizzato dall’e-mail e dalla descrizione dei luoghi che lo rappresentano:la sua stanza.
    Messo al secondo posto troviamo i fatti che spiegano la sua infanzia anche con l’utilizzo delle emozioni che provava da piccolo.
    Il linguaggio di questo brano è diviso a metà.
    La prima metà è un e-mail quindi mancano le maiuscole dopo i punti e all’inizio di alcune frasi compaiono le e.
    Poi scrive in modo corretto e poi quando deve raccontare il suo sogno usa il presente e quindi sembra si stia verificando quando Frank scrive e usa il linguaggio da e-mail per far capire quanto il coputer abbia influenzato la sua vita.
    Secondo me, il mesaggio che ci vuole mandare l’autore è di vivere la propria vita lontani dalle quattro pareti di casa e dallo schermo del computer per non continuare a vivere nei ricordi ma vivere la propria vita nel presente e vedere in faccia la propria amata non parlarle attraverso uno schermo.
    Il tema principale potrebbe essere la nuova tecnologia e quindi uno stile di vita differente.
    Secondo me la storia non finisce, ma è ancora da scrivere perchè il personaggio di Frank aveva ancora tutta una vita davanti.
    Il mio giudizio non è positivo negativo.
    Non è positivo perchè il genere non mi ha appassionato ma non è negativo perchè l’autore ha usato uno stile di scrittura insolito.
    Userei un aggettivo per descriverlo:del secondo millennio.
    Mi ha colpito anche l’aggancio da un movimento della sedia a rotelle nel buio alla storia di lui che vede l’alba quando era bambino e del suo sogno.

    Bene! Molto accurata l’analisi con alcune osservazioni originali. Attenzione a come si scrive “nè” e non “ne”

  • ✘ ۞ яaιnвσω ۞ ✘ scrive:

    wow questo articolo è fatto benissimo tanto che credevo lo avesse fatto la prof :-)

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