Ascoltate la poesia “Lasciatemi divertire” (1910) tratta dalla raccolta “L’incendiario” che sconvolge letteralmente le regole usuali della poetica tradizionale.

Trovate qui il testo completo mentre qui sotto solo l’inizio.

“Tri, tri tri
Fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu, ihu.

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente…”

12 Commenti a “A. Palazzeschi: “Lasciatemi divertire””

  • fabi <3 (: scrive:

    Questa poesia è diversa dalle altre e mi ha colpito molto perchè non è più quella poesia che parla delle stagioni , di qualcosa di triste ecc, ma dice lasciatemi divertire, scrive frasi senza senso, con parole che emettono suoni divertenti.
    Infine,
    io ho pienamente ragione,
    i tempi sono cambiati,
    gli uomini non domandano più nulla
    dai poeti:
    e lasciatemi divertire!
    In questa parte della poesia secondo me Palazzeschi pensa che nel futuro saranno pochi quelli che ancora leggeranno poesie,ne faranno nuove ecc.
    Ma quando dice gli uomini non domandano più nulla dai poeti mi fa pensare che magari le persone prima delle tecnologie trovavano risposte a loro dubbi ecc nelle poesie , leggendole e trovandone il significato .
    I suoni senza senso della poesia mi fanno venire in mente il fracasso delle città,movimento delle auto ecc.
    Certo è un azzardo un po’ forte
    scrivere delle cose così,
    che ci son professori, oggidì,
    a tutte le porte.
    Mentre in questo pezzo secondo me prende un po in giro chi legge la poesia cioè prova a immaginarsi nel lettore che può pensare : Ma questo qui sa scrivere ?
    Oppure sta a significare l’innovazione della poesia non più basata su su ragionamenti complicati che ogni strofa sta a rappresentare qualcosa ma adesso ci sono poesie più semplici e allegre.

  • J.Page scrive:

    Ciò che indica che questa poesia è futurista è che stravolge le regole della poesia classica, all’inizio pensavo che quelle licenze poetiche fossero una specie di denuncia nei confronti dei poeti che fanno uso di licenze poetiche, una provocazione come la “Merda d’artista” di Manzoni che abbiamo visto al museo del ‘900.
    Poi ho capito che in realtà è nell’idea dei futuristi fare le cose senza pensarci troppo su, infatti deice:
    “Ebbene, così mi piace fare.”
    Queste licenze particolari, che non sono altro che sillabe ripetute, sono il simbolo del fatto che i futuristi vogliano rimodernare tutto, senza guardarsi alle spalle.
    Un’altra cosa che segna il distaccamento dei futuristi dai poeti classici è quando dice:
    “A nessuno interessa cosa dicono i poeti.”

  • $[dj_ BrIk]$ scrive:

    In questa poesia ci sono molti collegamenti con il futurismo; il primo di sicuro è questo ripudiare le regole della poesia.
    Secondo me, c’è anche una forte esaltazione del futurismo e si capisce perchè schernisce le vecchie licenze poetiche.
    Secondo me, viene fuori molto l’aggressività il fare tutto di getto tanto che anche il poeta dice :- Ecco così mi piace fare!
    L’ultimo collegamento che si può trovare è alla fine dove si annunciano tempi di cambiamenti (che sono stati precedentemente esaltati nella poesia).
    Infine si abbandona letteralmente tutti i collegamenti con il passato :- A nessuno interessa cosa pensano i poeti.

  • Giuly scrive:

    La poesia mi è piaciuta molto, soprattutto come è stata interpretata perché mi faceva divertire, anche se non ho capito cosa ci vuole dire con questa poesia l’autore.

  • Bazzi scrive:

    Questa poesia mi ha colpito molto, mi piace il modo in cui lui la interpreta, mi piace il modo in cui aggiunge questi suoni e come li fa sentire all’ ascoltatore.
    In questo caso Palazzeschi comunica uno stato di divertimento e di felicità. Trovo anche che si possa avvicinare a noi ragazzi, perchè noi ci vogliamo divertire e ci devono lasciare divertire!
    Questi versi/suoni la differenziano dalle altre poesie ad esempio Pascoli o Leopardi e mi piace molto per quello, perchè è una poesia che mi trasmette felicità, mi fa sorridere.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Questa poesia all’inizio potrebbe sembrare un testo, ma andando avanti con la lettura si riesce a capire che è una poesia e al suo interno si possono trovare gli elementi che caratterizzano il futurismo.
    Quando abbiamo iniziato a leggerla per la prima volta in classe, se devo essere sincera, non mi piaceva molto, perché all’inizio la trovavo priva di senso con tutti quei versi del tipo:
    “Tri, tri tri
    Fru fru fru,
    uhi uhi uhi,
    ihu ihu, ihu”
    che sono anche le parole iniziali.
    Nel complesso, dopo tutto, la poesia non è brutta, anzi, è allegra, divertente e il poeta scrivendola ha cercato di cambiare completamente lo stile di scrittura e ce l’ha fatta, ottenendo come risultato una poesia bizzarra, raggiungendo il suo obiettivo.

  • Trottolina98 scrive:

    Questa poesia mi è piaciuta molto fin dalla prima volta che l’ho sentita, perchè mi trasmette allegria, cosa che non tutti i poeti mi trasmettono, e perchè sembra più una filastrocca con tutti quei ” versi” tipo:
    Bubububu,
    fufufufu,
    Friù!
    Friù!
    che la rendono divertente.
    Però riesci a capire il senso della poesia che brevemente ci dice di lasciar divertire i poeti anche se compongono poesie un po’ bizzarre, come in questo caso.

  • Mtnago scrive:

    La mia Prima impressione di questa poesia, non è stata del tutto normale, forse perchè tra questa poesia e L’infinito di Leopardi, c’è propio L’infinito, mi spiego meglio: intendo dire che Leopardi ci aveva abituato a delle poesie che sono molto più serie e decise, di questa poesia, che a me sembra tutto meno che seria, non voglio dire che questa poesia sia stata fatta male o in fratta, Intendo dire che secondo me è una poesia molto più allegra visto che ogni tanto tra i versi, l’autore ha inserito delle parole tipo:
    “Tri, tri tri
    Fru fru fru,
    uhi uhi uhi,
    ihu ihu, ihu.
    Che secondo me sono propio queste parole che rendono diversa questa poesia da quelle di Pascoli o Leodardi.

  • Gigia scrive:

    Questa poesia come prima impressione potrebbe dare l’idea di un testo insignificante e bizzarro, ma se si inizia a leggere più attentamente si possono ritrovare delle ideologie futuriste.
    Anche se mi ricorda di più l’ideologia del dadaismo soprattutto, nella strofa:” Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la… spazzatura delle altre poesie” in cui, secondo me, si può ritrovare l’idea che alcuni testi solo per la loro originalità sono importanti rispetto ad altri che al contrario, anche se non originali studiano temi più significativi.
    Subito dopo però, quest’idea viene di nuovo capovolta quando dice: ” Non è vero che non voglion dire, vogliono dire qualcosa” in cui quindi, si capisce che alla fine pensa che siano importanti anche se un pò “bizzarri”.
    Le ultime strofe invece, parlano del capire i versi del poeta che non hanno senso e che dopo essersi divertito verrà preso per un somaro , cosa molto strana perché la poesia dice però, che esiste un gran numero di professori.
    Infine, c’è l’idea del cambiamento e quindi, secondo me, anche delle innovazioni e sul fatto che ormai l’importante per le persone è solo divertirsi, non farsi una cultura, leggendo poesie significative.

  • Wr3nT scrive:

    Secondo me questa unione di parole insignificanti fa riflettere.
    Perchè hanno in fondo un senso quello di cercar di far intendere che le parole usate con un registro alto della poesia sono insignificanti e incomprensibili.
    Ed in un secondo piano ti fa divertire e per capire questa poesia bisogna pensarci un po’ e sopratutto capire le idee futuriste.

  • Angy scrive:

    Il mio parere è sempre lo stesso, anche dopo aver letto questa poesia.
    Un’altra serie di rumori che per me non hanno senso.
    Non capisco questo genere di stile, non mi piace.
    L’unica parte che mi colpisce è quando dice:”come quando uno si mette a cantare
    senza saper le parole.”
    Mi comlpisce perchè l’autore della poesia, per me è come se dicesse che non sa davvero scrivere una poesia e quindi cerca di scriverla comunque.
    Questa è la mia visione della poesia.

  • Saretta98 scrive:

    Lasciatemi divertire
    In questa poesia emerge l’eliminazione dello stereotipo del poeta.
    Infatti il poeta non lo si immagina più come un uomo che guarda dalla finestra prendendo ispirazione dal cadere delle foglie ma che si diverte pazzamente, smisuratamente.
    Lo si potrebbe associare ad uno scienziato che si diverte a fare esperimenti per trovare la giusta miscela del divertimento.
    Come hobby del poeta si associa le carte oppure la dama ma non il gridare parole senza senso.
    Si distrugge anche l’idea di una licenza poetica che deve fare riferimento al pensiero all’amore con l’uso di tutte quelle figure retoriche come le sinestesie, metafore, similitudini.
    Se invece le licenze poetiche fossero sillabe aggiunte ad altre sillabe?
    Infatti il futurismo non si guarda più le spalle ovvero il passato ma rimodernizza la poesia dove si travolgono i contenuti e la scrittura.
    Basta pensare al significato logico della poesia.
    Ma che cos’è la poesia? La poesia è tutto come diceva Benigni si può creare una poesia anche sul calorifero basta trovare le giuste parole ma non c’è nessuno che ti dice quali sono le giuste parole.
    Infatti questi suoni caotici, pronunciati velocemente e senza senso sono tutte le parole che nessuno si sarebbe mai sognato di usare in una poesia.
    Spazzatura di altre poesie, parole dimenticate o eliminate che però i futuristi decidono di utilizzare.
    Ma cosa vogliono dire? Perchè le ha scritte?
    Vogliono dire tutto e niente servono a qualcosa se lo vuoi oppure possono essere lettere messe a caso che producono suoni e rumori.
    Non serve più pensare al significato filosofico di una poesia tutto ciò che devi capire è scritto su quel foglio bianco.
    Il terzultimo paragrafo secondo me potrebbe essere un pò una presa in giro ai vecchi poeti che si scervellano a capire il significato filosofico di quelle sillabe mentre i futuristi lo hanno già trovato perchè riescono a definirlo forte mentre i professori si nascondono per non farsi trovare e spiegare la poesia.
    “Gli uomini non domandano più nulla dai poeti”, secondo me, vuol dire che nessun uomo pretende che il poeta gli scriva frasi dolci da dire alla fidanzata perchè nel futurismo c’è solo aggressività, violenza, guerra e allora i poeti si divertono.

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