In realtà in un’altra intervista Caproni aggiunge anche che la poesia dovrebbe usare pochissime parole perché la parola in qualche modo limita la descrizione della realtà e la realtà non si lascia quindi interamente descrivere neppure dal poeta. Poche parole, chiare, essenziali…Come poeta vuole essere incisivo. Ricorda Ungaretti e l’urgenza di dire il segreto, non credete?
Ascoltate l’audio.
Intervista a Giorgio Caproni sul linguaggio della poesia [2:23m]: Play Now | Play in Popup | Download
a me colpisce la prima frase che dice:” Credo che non lo sappia dire nessuno” perché è una propria riflessione su se stessi, su chi si è veramente e su ciò che le persone credono che sia, per esempio, su ciò che si prova in quel momento: angoscia, tormento, delusione, etc; su ciò che si vuole comunicare.
Mi colpisce anche un’altra frase che il poeta è un minatore, secondo me, ciò che voleva esprimere era che una persona si deve interrogare e scavare dentro di sé per capire ciò che vuole comunicare al lettore. Non so perché ma questa frase mi è rimasta impressa in mente, scommetto che me la ricorderò per tutta la vita, probabilmente il motivo per cui mi è rimasta è che condivido ciò che ha detto e ciò che voleva intendere.
Da quello che ho capito, Caproni dice che il poeta è come un minatore che dalla superficie scava e conosce se stesso e poi conosce anche gli altri, serve per capire chi sei.
Le sue poesie sono composte da parole facili, chiare. Gli piace essere incisivo.
Da quello che emerge dall’audio e dal video, Caproni mi colpisce molto per due ragioni.
La prima ragione è la sua definizione di poesia ovvero una ricerca di se stesso per vedere chi sono io e chi sono gli altri.
Sono anche d’accordo con la sua definizione di poeta, perchè è vero che i poeti scavano a fondo partendo dalla loro biografia e quindi si possono definire i minatori della terra delle parole.
La seconda ragione per cui mi colpisce è il suo modo di scrivere.
Parole chiari, facilmente riconoscibili.
Gli piace essere incisivo, il suo ideale sarebbe trovare quella parola che descrive l’intera poesia.
Da questo suo modo di scrivere ricordiamo una sua frase:”L’importante è risparmiare al massimo il rumore delle parole.”
In questa frase è racchiuso il modo di scrivere di Caproni.
L’unica cosa che non approvo di Caproni è la definizione negativa della parola.
Lui crede che sia una simulazione della realtà, se la realtà esiste oppure un limite, un oggetto a sé.
Invece per me la parola è un suono che dice tutto, che mette in buono umore se è quello il suo scopo oppure fa piangere.
Ogni parola ha il suo scopo e fa provare emozioni diverse in base al significato, preferirei mille volte una sola parola che un azione.