Abbiamo iniziato a parlare di un altro genere letterario: l’horror.

Con questo termine facciamo riferimento a tutti quei testi, film, fumetti che hanno come obiettivo principale quello di provocare nel lettore o nel pubblico la più tremenda paura possibile. Per questa ragione non tutti amano questo genere così particolare che gioca sulle nostre paure, sui temi legati alla morte, alle creature fantasiose dell’oltretomba, ecc.

Eppure esistono opere e autori molto famosi e importanti che hanno saputo creare atmosfere e storie davvero terrificanti con incredibile bravura.

Vi faccio solo alcuni esempi tra i “classici”

Dracula” è un romanzo scritto alle fine dell’1800 da Bram Stoker che si è ispirato alla figura realmente esistita del Principe Vlad III, che regnava nella regione della Valacchia.

La storia racconta del viaggio di un giovane che deve far visita al conte per via di  un acquisto che egli ha fatto a Londra. Arrivato nei pressi del castello del Conte Dracula tutti i contadini e le persone che il giovane incontra lo scoraggiano dal proseguire il suo viaggio, raccontando delle stranezze del conte che, invece, si rivela essere, almeno all’inizio, un amabile vecchietto.

Solo con il passare dei giorni, il Conte si rivela per quello che realmente è, ovvero un vampiro…

Diversi film sono stati realizzati a partire dal romanzo “Dracula” e moltissimi sono i racconti che sono nati a seguire sul tema dei vampiri!

Un altro scrittore di racconti di paura è Edgar Allan Poe vissuto nella prima metà dell’800 e considerato uno dei maestri e degli iniziatori del genere.

Il rumore del cuore” ,  “La maschera della morte rossa“,  “Il gatto nero” sono solo alcuni dei numerosi testi noti.

Avete coraggio di ascoltare? Allora guardate  i video qui sotto.

11 Commenti a “Brividi di paura: ecco l’horror”

  • Fabi scrive:

    L’attore è davvero molto,molto bravo.Si immedesima nel protagonista del racconto e riesce a trasmetterti quell’ansia che c’è nel racconto. Dal luogo buio,chiuso lui che fuma ti manda in panico.
    In tutti e due i racconti c’è sempre un elemento: l’ossessione. Nel primo c’è l’ossessione del battito cardiaco del vecchio ed è quello che mi ha colpito di più.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Molto bravo l’attore si immedesima nel protagonista e fa sentire, attraverso la recitazione, le sensazioni che lo scrittore Edgar Allan Poe, vuole trasmettere al lettore.
    Sono d’accordo con Nicholas sul fatto che a volte la storia in alcuni punti non è molto chiara, ma anche questa caratteristica fa un po’ parte del genere Horror.

  • Sniper98 scrive:

    é molto particolare l’attore, perchè come faccia può sembrare una persona, ma sentirlo recitare è diverso.
    Mi ha colpito molto anche il fatto che delle pale rotassero intorno a lui, sembra fosse rinchiuso, senza via d’uscita, seduto su una sedia a raccontare le sue esperienza, ovvero i testi di Allan Poe.

  • DJGoRdY scrive:

    ottimo sia i due racconti e soprattutto l’attore che ha recitato benissime solo una pecca che non è molto chiara la storia in alcuni punti ma comunque anche questa è una caratteristica dell’horror

  • acabxheartx scrive:

    Triangolo sanguinario
    La stanza era buia, spaventosa, terrificante, il in mezzo alla stanza giaceva una persona illuminata da una piccolo fascio di luce, l’uomo aveva un aspetto sinistro, i capelli putridi e fetidi e il volto funereo.
    L’uomo si accorse che qualcuno lo stava spiando, prese una motosega (DOVE?), lo (CHI?)prese e lo ridusse a brandelli; infine (QUANDO?) l’uomo si accorse che qualcuno aveva spento la luce, prese un coltello (COM’E’ FATTO?), ma lo teneva con la punta verso l’alto, si mise a correre verso l’interrutore ma inciampò e il coltello trapassò il suo esile corpo. L’ infiltrato ghignò sinistramete continuando a sferrare colpi sul corpo ormai privo di vita quando ne sbagliò uno trafiggendosi da solo.

    Attento a non mescolare i generi…l’umorismo della fine stona un po’ a mio parere. Va bene come inizio ma c’è molto ma molto di più da aggiungere per creare una vera scena terrificante.

  • Giuly scrive:

    Compito di antologia: cerco immagini di libri o film horror e di fianco a ognuna scrivo una piccola didascalia.
    Libri:
    – Stephen King Le notti di Salem.
    e’ un libro, dove, Ben Mears, uno scrittore di successo, ha intenzione di scrivere un libro su casa Marsten, una casa abbandonata, che gli causò molti incubi dopo una brutta avventura vissuta da ragazzo: per far parte di un gruppo di ragazzi, lui doveva affrontare una prova in cui dimostrava avrebbe dimostrato tutto il suo coraggio. Quindi entrò in quella casa e vide un uomo impiccato, che lo fissava, con occhi sgranati e per lui fu uno shock terribile.
    – Stephen King 1408.
    Mike Enslin, scrittore di narrativa, dopo la tragica morte della figlia Katie, è diventato un autore di saggi, specializzato nello smascherare le finzioni che si nascondono dietro i fenomeni delle case stregate. Dopo aver terminato il suo ultimo libro, Mike riceve una cartolina anonima del Dolphin Hotel di New York, il cui messaggio è: non entrare nella 1408. Lui, Accogliendo l’invito come sfida, Enslin si affretta a chiedere una prenotazione di quella camera ma l’hotel glielo vieta. Allora Mike si informa e scopre che l’hotel non glielo può negare. Quando arriva, il direttore gli dice che tutti quelli entrati nella 1408 sono morti tragicamente.
    I film:
    – Dario Argento Profondo Rosso.
    La storia ha inizio in un teatro di Torino, dove, si svolge un congresso di parapsicologia ( una disciplina che si propone di studiare con metodi scientifici), presentato da una donna tedesca. Dopo aver dimostrato le sue facoltà medianiche, rivelando il nome di un signore seduto in platea, senza conoscerlo, essa lancia un urlo agghiacciante. Dopo essersi calmata, dichiara di aver avuto la sensazione che una lama invisibile attraversasse il suo corpo, però volle continuare il congresso. Dopo pochi secondi, quella orribile sensazione la raggiunge nuovamente, ma questa volta in modo piu violento e chiaro. La donna dichara di essere entrata in contatto, senza volerlo, con una mente perversa, probabilmente un individuo seduto nel pubblico. Aggiunge che questa persona ha ucciso già un’altra volta e ucciderà ancora. Infine parla di una villa e di una nenia infantile.

    Ok! :-)

  • Gigia scrive:

    LA FIGURA MISTERIOSA

    Nell’ombra più oscura una risata si sentì, era fredda, stridula e acuta, a sentirla bene non sembrava neanche vera da quanto inquietava.
    Il tempo sembrava essersi fermato, eppure l’orologio vecchio stile,appeso al muro di pietra dura come il marmo, si muoveva regolarmente come se non fosse accaduto nulla, come se l’uomo nell’oscurità non avesse fatto niente, come se fosse tutto normale il fatto che sul pavimento si trovava disteso un corpo inerte con la faccia spalancata dal terrore e dallo spavento.
    L’uomo a quel punto si fece avanti, con una camminata lenta, strascicata e silenziosa; a quel punto sorrise, un sorriso agghiacciante che alla luce della luna sembrava un ghigno che volesse dire:” L’hai voluto tu, te la sei andata a cercare donna” e forse era ciò che pensava.
    Infatti la figura misteriosa stava pensando a come finalmente svrebbe potuto godersi la vita, adesso infatti non avrebbe più dovuto sentire le solite lagne, i lamenti continui che quella donna ripeteva ogni giorno. Così quando ieri, lei si era fatta vedere alla sua porta per la centesima volta, aveva perso le staffe e l’aveva uccisa; aveva preso il solito coltello che tiene dentro la tasca della giacca, senza farsi vedere, l’aveva fatta accomodare in casa sua e fatta in qualche modo sentire a suo agio, e poi, poi l’aveva trafitta più di una volta, prima in modo lieve per farle provare dolore e per farle provare spavento, poi a poco a poco aveva iniziato a colpire maggiormente fino a quando non era arrivato il colpo decisivo, nel quale era morta, emettendo solo un lieve mormorio:” Ti prego”.
    Senza smettere di pensare, l’uomo diede le spalle al cadavere e se ne andò con la solita camminata strascicata.

  • ⓛⓞⓥⓔM@Rg¥εïз scrive:

    Racconto horror:
    “KATY E NELLA PRIGIONE DELLA MORTE”

    Era tutto tranquillo, fuori pioveva, il cielo era terso, la pioggia angosciante e Katy stava leggendo un libro sul divano, con addosso una coperta di lana. Era arrivata al punto in cui il libro narrava che l’assasino stava uccidendo in modo macabro, lugubre e sofferente la sua vittima. Katy non credeva a questi fatti che avvenivano in poco tempo….
    Katy andò in bagno a farsi la doccia, visto il tempo che c’era, si volle riscaldare un po’.
    Un rumore inquietante provenì dal salotto….Katy non ci fece molto caso…quando ne sentì un altro.
    Afrettata e spaventata Katy si diresse verso il rumore sentito, con un passo felino e silenzioso.
    Solo una cosa divideva il corridoio dal salotto un muro fatto ad angolo. Per vedere se c’era qualcuno Katy girò l’angolo senza farsi vedere……era spaventata.
    Vide chi c’era in salotto era un uomo, sembrava solitario, dai modi duri, portava un cappello da cowboy e aveva una pistola sotto la giacca.
    Si sentiva il suo odore ripugnante e nauseante fino a dove era Katy. Aveva i capelli corti, sporchi e castani, occhi verdi e una cicatrice sulla guancia sinistra che partiva dall’occhio e arrivava al mento. Era grande, profonda e rossa. Era magro come uno scheletro e con un inquietante, lugubre moncherino al ginocchio. Aveva un impermeabile lungo, di colore marrone sporco con qualche macchia rossa, forse di sangue, come un killer. Aveva un dente oro. Da come era vestito e a vedere il suo corpo pareva vivesse in una squallida, lugubre e ripugnante casa.
    Katy era nel panico e vedendo il soggetto dai modi duri e macabri non sapeva cosa fare.
    A Katy scappò uno starnuto che emise un lieve rumore fastidioso, il ladro lo sentì, perchè il suono gli disturbò l’udito. Con molta velocità e accuratezza tirò fuori la pistola, andò verso il corridoio dove c’era Katy e con molta precisione sferrò un colpo di pistola.
    Colpì Katy che si accasciò per terra, con una ferita sanguinante sulla parte addominale che impregnava il pavimento di sangue, il quale emanava un odore fetido e ripugnante. Il corpo di Katy, ormai senza vita era in putrefazione, ma l’anima di Katy era viva e si sentiva la sua voce allegra, eccheggiare nella casa.

  • Giuly scrive:

    La scena con il personaggio inventato.
    Jack, è un assassino professionista, specializzato nel divorare corpi di morti putrefatti. La sua faccia è eterea e assomiglia a quella di una bambola di porcellana, con gli occhi sgranati. Quando uccide qualcuno porta una maschera nera e paurosa ed è viscido per come si comporta, perciò, quel giorno la morte rossa lo punì.
    La scena.
    Stava andando in cerca di cadaveri putrefatti, e camminava nella foresta, la cui vegetazione era morta. C’era un silenzio di tomba, mentre lui cercava di trovare qualcosa, la nube gli offuscava la vista. Infine trovò un cimitero: pauroso, buio e terrorizzante. Nell’aria si respirava un odore fetido, che proveniva dai morti.
    Ebbe una visione, poi si voltò di scatto.
    Un uomo rivestito con mantelli neri e sporchi di macchie di sangue rosse come il fuoco, avanzava verso di lui, incutendogli terrore. Dopodicchè si girò verso un albero, su cui si trovava un avvoltoio perfido, che emanava suoni inquietanti e agghiaggianti. Grida acute, provenivano dalle tombe che si muovevano come se ci fosse un terremoto. Il suo cuore cominciò a battere come un’orologio impazzito.
    Avanzava sempre di piu, quella che lui chiamava morte oscura, quando, ad un tratto gli attraversò il corpo e sparì.

  • Saretta98 scrive:

    IL NUMERO DELLA MORTE
    Katy una ragazzina di dodici anni,stava tornando a casa da scuola con il suo zainetto in spalla.
    Katy era una ragazzina tranquilla sempre vivace con dei splendidi capelli biondi che venivano sollevati dal vento che le sfiorava il viso.
    Katy si girò un momento e vide dietro di se un ometto tozzo e basso completamentevestito di nero, il nero più cupo che avesse mai visto.
    Aveva un aspetto macabro e i suoi occhi azzurri color cielo d’inverno la guardavano in modo delirante, inquetante come per dire:sStai attenta. Katy non notava niente di buffo in lui anzi il suo respiro affannato sembrava seguirla e il suo fetore la intrappolava in una gabbia invisibile. Le sue guance erano in decomposizione, era vecchio ma sembrava muoversi bene, senza inciampare. Sembrava un tipo solitario.
    Katy osservò l’uomo per pochi secondi ma sembrava un’eternità ma la cosa che la angosciava di più era che lei conosceva tutti in quel piccolo paesino ma di lui non aveva mai sentito parlare, appena prima che si girasse l’uomo, le mostrò un dente d’oro come per incuterle un un’ inquetante paura e ci riuscii riuscì.
    Katy si girò, prese fiato e sentì squillare il telefono nella borsa.
    Con assoluta calma aprii aprì lo zaino e rispose al cellulare.
    Iniziò a parlare con la voce femminile che si trovava dall’altra parte della cornetta.
    L’uomo velocizzò il passò, producendo lievi e fastidiosi rumorini che eccheggiavano per la via e che davano fastidiio all’udito.
    Con molta fretta prese il coltello e macabramente la pugnalò con tanta forza che il sangue gli schizzò che sulle mani, impregnandole.
    Katy fece cadere il cellulare, non ebbe neanche il tempo di gridare che subito l’uomo la riaccoltellò per ventuno volte .
    Alla ventunesima coltellata il marciapiede era un’unica pozza di sangue che emanava un’ un odore nauseante ed era una pozza ripugnante.
    L’uomo dopo averla accoltellata per ventuno volte le strappò una ciocca di capelli.
    Dal cadavere di Katy colava il suo liquido rossastro un tempo vitale, ma ormai Katy non soffriva più era morta.
    L’uomo la lasciò sdraiata sul marciapiede senza più un briciolo di dignità, ma prima di lasciarla le aprii aprì gli occhi azzurro cielo che con la luce del sole brillavano come uno zaffiro.
    L’abito dell’uomo da nero carbone era diventato un rosso sangue cupo.
    Prima di andarsene guardò Katy in modo vitreo come per chiedersi cosa mi le aveva avessero fatto, ma ormai era troppo tardi.
    L’uomo girò l’angolo e butto il coltello gelido e impregnando di sangue, nel cestino e con assoluta calma e tranquillità tornò a casa con aria indiferrente come se non avesse fatto nulla.
    Tornato a casa depose la ciocca di capelli in una teca ben pulita e trasparente per aggiungerla alla sua collezione di cui facevano già parte mille ciocche di capelli biondi.

    Bene. Fa veramente paura!

  • αngу◕‿◕ scrive:

    Io non seguo molto gli horror per questo mi sono fatta consigliare un Film.
    Dering.
    Dato che non conosco questo film ho scaricato la trama da Wikipedia
    Trama:
    Due ragazze, Katie e Becca, parlano tra loro di una videocassetta particolare che causerebbe la morte, dopo sette giorni, delle persone che l’hanno vista, morte annunciata da una inquietante telefonata. Sembrerebbe una leggenda metropolitana ma Katie si rende conto di aver visto il video una settimana prima e muore orribilmente, turbando Becca al punto da renderla pazza.
    L’evento segna anche il cuginetto di Katie, Aidan, molto legato alla giovane. La madre di Aidan, Rachel, giornalista di Seattle, viene incaricata dalla sorella, la madre di Katie, di chiedere in giro per scoprire la vera causa della morte della ragazza, stroncata da una patologia sconosciuta.
    Spinta anche dal desiderio di aiutare Aidan a superare il trauma della morte della cugina, Rachel si getta nell’indagine, partendo dal ritrovamento del nastro e ricostruendone la storia attraverso le immagini mostrate. Per farlo, però, inevitabilmente guarderà la videocassetta e riceverà la nefasta telefonata.
    Anche il figlio Aidan e l’ex fidanzato Noah (il padre di Aidan) la visioneranno, il primo accidentalmente e il secondo per spavalderia, per dimostrare l’infondatezza del presagio di morte. Segnati da un destino che credono ineluttabile, i tre si adoperano per scoprire che tutto ha origine da una bambina problematica, Samara.
    Molti anni prima, la piccola Samara era stata adottata dai Morgan, una coppia di allevatori di cavalli di Moesko Island. All’inizio tutto sembrava andare bene, fino a quando alcuni inquietanti avvenimenti turbarono la tranquilla vita della fattoria dei Morgan e della comunità isolana. In particolare, i numerosi cavalli posseduti dalla coppia cominciano a manifestare segni di pazzia, correndo verso il mare per poi morire annegati. La stessa signora Morgan manifesta segni di squilibrio mentale fino a scomparire misteriosamente insieme con la sua bambina.
    Le indagini di Rachel rivelano una triste e agghiacciante verità: Samara, probabilmente dotata di poteri psichici e paranormali, aveva la capacità di causare immani sciagure a chi le stava intorno, animali, cose e persone. I genitori adottivi l’avevano prima isolata nel fienile della loro casa con la sola compagnia di un carillon e un televisore, fino alla terribile decisione della madre adottiva di ucciderla, soffocandola con una busta di plastica e gettandola in un pozzo, per spezzare la catena di sventure.
    Nell’oscurità Samara era però sopravvissuta per sette giorni prima di spirare per inedia, mentre la signora Morgan, cedendo al rimorso, si sarebbe suicidata buttandosi da una scogliera. L’ultima immagine che la bambina vedrà prima di morire sarà quella del pozzo chiuso, in cui la luce filtrando appena formerà un anello (The Ring, appunto).
    Il “potere” di Samara si imprimerà così in quella videocassetta che contiene una sequenza di immagini mentali proiettate dalla bambina sul nastro: queste portano con sé una maledizione, e Samara tornerà ogni volta per uccidere, dopo sette giorni, chiunque le abbia guardate.
    Solo dopo la morte di Noah, constatando ancora una volta la verità della profezia, Rachel capirà come fare a salvare se stessa e il figlio Aidan, il cui tempo sta per scadere: la chiave sarà duplicare la cassetta e segretamente diffonderla.
    In vita, tutto quello che Samara avrebbe voluto era essere amata e ascoltata e, tramite il gesto di copiare il nastro, Rachel si incaricherà di far conoscere la tragica storia affinché faccia da un monito e nessuno la dimentichi.

    La prossima volta prova a riassumere tu. :-)

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