Regia e sceneggiatura di Abdenour Zahazh; Algeria – 2010; Durata 22’, versione orginale in arabo con sottotitoli in italiano
Sinossi (Trama)
Un viaggio in furgoncino del burattinaio Mokhtar con il figlio Nabil per realizzare spettacoli di burattini per bambini nelle zone rurali non lontane da Algeri diviene metafora della condizione dell’Algeria di oggi e del ruolo attivo della creatività artistica.
Il trailer
Tracce per una discussione.
1 Immaginate di dover raccontare il film ad un amico che non lo ha visto. Che cosa raccontereste? Quali elementi vi hanno colpito di più? Provate a scrivere e/o a registrare una presentazione
Che cosa ha sognato Nabil? E come il suo sogno prende realtà alla fine del viaggio? Secondo voi c’è un significato particolare che il regista vuole trasmettere attraverso questo sogno?
3 Durante il viaggio Nabil e il padre fanno tre incontri e ognuno dei due li vive in modo diverso. Raccontate quali sono gli incontri e come, secondo voi, vengono percepiti da Nabil e da suo padre
4 Immaginate di essere Nabil e suo padre e di partire all’alba per andare a fare uno spettacolo di burattini per dei bambini di un lontano villaggio. Come andrebbe la vostra storia? Scrivetela in un racconto.
5 Avendo in mente quali sono i temi e quale il messaggio di questo film, inventate un vostro titolo e create una nuova locandina.
Ascolta anche l’intervista fatta al regista nella sezione “Interviste” del nostro blog.
UNA GIORNATA CON LA LUNA STORTA.
Mio padre mi ha svegliato all’alba, ero già scocciato di mio, ma lui mi stava per far prudere le mani.
Eravamo saliti sul solito vecchio furgone azzurro dove c’erano miriadi di burattini, il giorno stesso dovevamo dare uno spettacolo di burattini; intanto io recitavo la parte del mio pupazzo quando… la benzina era finita e bisognava andare a chiederne un po’ in giro; visto che eravamo in campagna, e fra gente di campagna ci si intende, sono andato a chiederla ad una casa lì vicino e la signora, madre di due figli, in tono
pressapocomolto generoso mi ha detto che ne rimaneva un po’ sul retro. Io sono corso verso il posto indicato quando una stupida bimba mi ha bloccato la strada. Io a quel punto preso dall’ira l’ho scaraventata a terra e sono andato sul retro dove ho preso la tanica di benzina; stavo ritornando al furgone quando la bambina mi ha rubato il pupazzo, ho buttato tutto a terra e l’ ho rincorsa, buttandola sempre per terra, ma questa volta riprendendomi il pupazzo. Sano e salvo sono tornato al furgone dove ho versato la benzina nell’apposito beccuccio sul fianco della macchina, appena finito ho lanciato la tanica vuota e finalmente siamo partiti.Stavamo per arrivare, quando un poliziotto ci ha fermato per un controllo e io ho pensato che era un altro scocciatore; mio padre è sceso dal furgone a far vedere al poliziotto che era tutto a posto ma quell’agente ha trovato un insignificante particolare. Questa volta mi sono spostato nel sedile del guidatore e bruscamente ho fatto salire sull’autovettura mio padre e immediatamente sono partito a tutto gas, schiacciando con la ruota il piede al poliziotto per ripicca personale.
Eravamo davanti al cartello del paese in cui dovevamo arrivare quando un gruppo di uomini sbraitanti ci ha fatto il segno di fermarci per chiederci l’autostop; gentilmente li abbiamo fatti salire, tutto era calmo fino a quando uno scocciatore ha domandato a mio padre se aveva dell’acqua e mio padre gli ha detto di NO! Anche se avevamo una bottiglia di acqua letteralmente di origine naturale sotto il sedile. Gli scellerati sono scesi ma io notai che uno si era rubato un burattino, cordialmente gli ho tirato un bel pugno sul naso, ma proprio centrandolo sulla punta come se fossi un pugile professionista con tanto di laurea in precisione. L‘uomo
caddeè caduto a terra per il dolore ed io mi sono ripreso il burattino.Sono corso sul camion prima che l’uomo ferito si riprendesse, mettendomi sempre ai comandi sono partito a tutta velocità.
Era ora di pranzo quando siamo arrivati, ma noi dovevamo fare lo stesso lo stupido spettacolo di burattini, ed io avevo molta fame, siamo saliti sul palco e velocemente abbiamo fatto lo spettacolo e dopo finalmente potevamo mangiare e riposarci.
Nabil in questo racconto ha caratteristiche e comportamenti molto diversi e questo cambia forse il senso rispetto al film. Ad ogni modo il testo va bene; la storia è vista in modo diverso.
Spero di essere riuscita più o meno raccontare la storia tramite ciò che mi hanno raccontato i miei amici.
GARATGOUZ
UN VIAGGIO FUORI DA OGNI LIMITE
Ero ormai in viaggio, eravamo partiti io e mio padre all’alba dalle campagne algerine per andare a fare uno spettacolo di marionette, mio padre infatti è un burattinaio.
Però nelle campagne l’acqua è scarsa quindi ci dovemmo fermare per rifornirci d’acqua in una casa; furono tutti molto gentili, quando ebbimo finito però il padrone ci disse di regalare una marionetta alla sua bambina che in quel momento ci stava giocando e noi acconsentimmo perchè ci avevano accolto e glielo dovevamo.
Continuammo il viaggio finchè non ci fermammo di nuovo, stavolta per via del gasolio che era finito, ma non fu tutto: due poliziotti si avvicinarono incuriositi per via di tutti i nostri burattini, chiedendoci cosa dovevamo fare e quando seppero che volevamo fare lo spettacolo delle marionette ci chiesero se avevamo la licenza. Non credo gli importasse a quei due se ce l’avevamo o no ma dovettimo comunque rispondere dicendo di NO, cosa che loro avevano già capito. Così in cambio del silenzio dovemmo dare a loro una marionetta.
Fu per questo che io e mio padre quel giorno dovemmo lavorare molto per riscrivere tutta la storia visto che due burattini non c’erano più.
Ma il viaggio non era ancora finito, come tutte le nostre disgrazie; il giorno dopo, infatti, incontrammo per strada due uomini i quali erano degli ossessionati religiosi che, venendo a sapere lo scopo del nostro viaggio, ci ruppero tutti i burattini rimasti, solo perchè avevano scoperto che non andavo mai a messa e che in fin dei conti non mi interessava la religione. Quel giorno mi arrabbiai molto perchè uno non deve imporre le proprie idee agli altri, ognuno sceglie da solo.
Per il resto del viaggio non successe più niente anche se io e mio padre dovettimo lavorare molto per riuscire a rifare la storia insieme ai burattini.
Fu così che con tutto l’impegno che trovammo riuscimmo finalmente a fare il nostro spettacolo per il quale avevamo lavorato molto.
Ok.
1) Immaginate di dover raccontare il film ad un amico che non lo ha visto. Che cosa raccontereste? Quali elementi vi hanno colpito di più?
Io se dovessi raccontare questo film ad un mio amico gli direi:
Il cortometraggio racconta di un bambino, Nabil, e di suo padre che partono da casa loro che si trova su una cima di una montagna per andare in un villaggio ad esibirsi in uno spettacolo di burattini per bambini.
Partono la mattina sul loro camion azzurro, ad un certo punto finiscono l’acqua e si fermano in una casa dove una signora da loro dell’acqua; a questo punto Nabil perde il suo primo burattino per darlo alla figlia della signora.
Continuano il loro viaggio e vengono interrotti da un poliziotto che si trovava in un posto di blocco.
Qui il poliziotto prende un altro burattino a Nabil per darlo a sua figlia, al posto di arrestare Nabil e suo padre.
Ad un certo punto il papà di Nabil vide degli autostoppisti e li accolse nel furgone, senza sapere che fossero dei credenti che volevano imporre la loro religione.
Il signore fece domande come, ad esempio:”Pregate? Andate a messa?“
Il bambino rispose di no e il signore arrabbiato prese i burattini e li distrusse.
Poi lascerei la fine a sorpresa.
2) Che cosa ha sognato Nabil? E come il suo sogno prende realtà alla fine del viaggio? Secondo voi c’è un significato particolare che il regista vuole trasmettere attraverso questo sogno?
Nabil ha sognato delle persone cattive che rapiscono Nabil e suo padre ma Nabil si riesce a salvare, facendo finta di essere morto e delle persone buone riescono a salvare anche suo padre.
Il suo sogno alla fine del suo viaggio prende vita durante lo spettacolo di burattini che Nabil e suo papà rappresentano con le ombre.
Secondo me, il regista con questo sogno vuole trasmettere un messaggio cioè: nel mondo ci sono persone buone e cattive ma devi essere tu a riconoscerle.
3) Durante il viaggio Nabil e il padre fanno tre incontri e ognuno dei due li vive in modo diverso. Raccontate quali sono gli incontri e come, secondo voi, vengono percepiti da Nabil e da suo padre?
I tre incontri sono:
1)La donna che gli da l’acqua. Per me Nabil e suo padre sono stati felici di incontrarla però Nabil, secondo me, è stato anche triste perchè suo padre ha regalato il suo burattino alla figlia della donna.
2)Il poliziotto al posto di blocco. Secondo me, sia Nabil che suo padre hanno sentito molta rabbia verso il poliziotto soprattutto Nabil perchè anche stavolta gli è stato preso un secondo burattino.
3) Gli autostoppisti che distruggono tutto. In questo incontro sia Nabil che suo padre hanno percepito tanta rabbia pechè gli autostoppisti distruggono tutti i burattini.
5) Avendo in mente quali sono i temi e quale il messaggio di questo film, inventate un vostro titolo e create una nuova locandina.
Titolo: Il burattinaio saltatore si ostacoli.
GARAGOUZ
TRAMA:
Racconta di un ragazzo e di suo padre che partono dalle campagne algerine all’alba per andare a fare uno spettacolo di marionette anche se questo viaggio sarà pieno di ostacoli.
Infatti, nel mondo le persone farebbero di tutto per prendersi degli agi e per imporre le proprie idee alle persone.
Il primo punto fondamentale del film è quando Nabil e suo padre si fermano in una casa a bere; vivendo in montagna, l’acqua è scarsa e per ricambiare il favore loro regalano una marionetta alla figlia dei padroni di casa che si erano comportati in modo gentile.
Così hanno continuato il viaggio fino a quando dei poliziotti non
gli hanno fermati per chiedergli se avevano la licenzapere il permesso di mettere in scena gli spettacoli; al NO dell’uomo i poliziottigli lasciano andare in cambio però di un burattino.La cosa più tragica nel perdere un pupazzo è il fatto che ogni volta che hanno perso un burattino dovevano ricrivere la storia.
Durante il tragitto
invecesuccessivamente si imbattono in due uomini che fanno l’AUTO STOP e cosìgli fanno salire senza sapere che sono dei fanatici religiosi che, conoscendo lo scopo al quale vogliono arrivare il figlio e il padre, gli rompono tutti gli altri burattini.QUALI ELEMENTI DEL CORTOMETRAGGIO VI HANNO COLPITO DI PIù?
La maggiorparte dei ragazzi ha risposto, dicendo che ciò che li ha colpiti di più è il fatto che nella realtà durante il tragitto ogni volta che incontrano un ostacolo i personaggi non reagiscono mentre, invece, nel sogno del ragazzo, lui reagisce cercando di salvarsi la vita.
Invece a Giulia hanno colpito molto i tre ostacoli e come si sono comportati i due protagonisti, nel senso che pur non reagendo hanno continuato la loro strada cercando sempre di riuscire a fare lo spettacolo.
IL SOGNO:
Durante la notte il ragazzo sogna e finisce su una spiaggia dove poi viene preso da delle persone cattive e portato sulla loro barca, là tentano di ucciderlo, buttandolo nel mare, e lui nell’acqua, cercando di non farsi vedere, inizia a nuotare per mettersi in salvo, ma i cattivi se ne accorgono e lo prendono di nuovo; ma quando lo stanno ormai per uccidere lui fa finta di morire, così lo ributtano in acqua e finalmente riesce a scappare, ritrovando sulla spiaggia dove poi incontra suo padre.
Attenzione a gli/li!!!
Questo corto racconta di un padre e un figlio che si alzano all’alba e partono per andare in un paesino a fare uno spettacolo di burattini.
Gli elementi che mi hanno colpita di piu sono: il padre del bambino non reagisce mai ai tre ostacoli che incontra, e poi quando i religiosi gli distruggono i burattini, non me lo aspettavo.
Il primo incontro è quando finiscono l’acqua, allora si fermano da una famiglia che gliela da e il padre è felice per l’aiuto ricevuto, mentre il bambino è un po triste perchè per ricambiare hanno dovuto regalare un burrattino alla figlia di quella famiglia; poi ad un certo punto della strada incontrano dei poliziotti che facendogli un controllo gli chiedono dove sono diretti e per quale scopo, così loro glielo dicono. Il polizziotto gli chiede la licenza per lo spettacolo che faranno ma il padre di Nabil gli dice che secondo lui non è un vero lavoro. Lo lascia passare ma in cambio di un burattino. Dopo un po‘ incontrano dei fanatici religiosi che chiedono un passaggio perciò i due protagonisti glielo danno. Durante il viaggio uno di essi gli chiese se pregavano e loro gli dissero di no. Scendendo arrabbiato, uno dei tre fanatici gli distrugge tutti i burattini, ma loro non dicono niente e continuano ad andare.
Il mio racconto.
Stavamo partendo che era l’alba, per andare a fare uno spettacolo di burattini, ed ero felicissimo. Durante il viaggio avevo il mio burattino in mano che era maschio e serviva per cantare la canzone che dovevo poi dire allo spettacolo. Ad un tratto ci fini l’acqua e decidemmo di andare alla prima casa che incontravamo (meglio: che avremmo incontrato). Era piccola e fatta di paglia e fango, ci abitava una famiglia che ci diede l’acqua che ci serviva. Mio padre li ringraziò e ripartimmo.
Dopo un paio di ore, intravidi dal finestrino della macchina una bambina. Lei si trovava in strada e faceva l’elemosina, quindi vedendola così mi fece pena e le regalai il mio burattino.
Ad un tratto la strada era chiusa e li c’erano dei polizziotti, che chiesero il libretto e la patente di mio padre. Avevo paura che ci facessero qualcosa. Chiesero a mio padre dove stavamo andando e lui non gli disse la verità. Poi uno dei poliziotti vide i burattini e ci chiese a che cosa ci servivano, subito papi rispose che li avevamo fatti noi e erano per il mio compleanno finto. Lui ci chiese se gliene potevamo dare uno perchè era il compleanno di sua figlia e mio papà glielo diede.
Eravamo quasi arrivati quando incontrammo dei signori che ci chiesero un passaggio e infine
venironovennero con noi allo spettacolo aiutandoci.Invento la storia di Nabil:
Il burattinaio che non molla.
Era l’alba e con mio papà stavamo finendo di mettere a posto gli ultimi burattini.
Messi a posto nel baule salimmo sul furgone e partimmo per un villaggio a fare un esibizione per bambini.
Dopo un paio d’ore ci fermammo a fare rifornimento di gasolio, dopo aver fatto il pieno, facemmo un paio di Km, ma un poliziotto ci fermò.
Chiese la patente a mio padre, la controllò e gliela
ridòridiede, poi ci chiese la licenza e il permesso di fare degli spettacoli, ma noi non facevamo spettacoli per soldi, ma solo per la felicità dei bambini.Il poliziotto ci requisì il camion e noi fummo costretti a portare i nostri burattini dentro dei cassetti e a mano.
Ci mettemmo ben tre giorni prima di arrivare al villaggio. Arrivati ci dirigemmo in piazza dove allestimmo il palchetto e cominciammo a fare lo schow, ma nessun bambino veniva perchè i burattini ci erano caduti in un tratto di strada percorso a piedi ed erano rovinati.
Io e mio papà non sapevamo cosa fare ma alla fine ci venne un’idea, prendemmo un burattino rovinato e un altro meno e, cominciammo a farli rincorrere e a farli cadere in modo buffo, in modo che i bambini non si accorgessero che i burattini erano rovinati da prima.
A quel punto tantissimi bambini arrivarono davanti al nostro palco.
Io e mio padre alla fine dello spettacolo eravamo più che soddisfatti e tornammo a casa a piedi, ma la cosa più importante per noi era quella di non aver mollato e di aver fatto felici quei bambini.
Brava! Una buona idea per far restare sul senso del cortometraggio.
Io e papà stavamo viaggiando sul nostro camion per andare a fare uno spettacolo di burattini in un lontano villaggio.
Ci svegliammo all’alba e salimmo sul nostro camion, avviandoci per le vie buie del nostro paese.
Al confine ci imbattemmo nella polizia che perquisì tutto il nostro camion, rubandoci qualche burattino.
A quel punto mio papà scese e incominciò ad insultarli fino a quando non scapparono via con le nostre marionette.
Ma non finì qui il nostro viaggio, sì, perché non poco distante dal confine incontrammo anche dei signori che facevano l’auto stop. Agitavano le braccia come se dovessero prendere delle mele su un albero, noi che siamo sempre gentili con tutti, li facemmo salire a bordo.
Mio papà gentilmente gli disse qualcosa e loro risposero che andavano a pregare; mi chiesero se anche io pregassi. Io dissi convinto di no e loro incominciarono ad urlaci dietro e a insultarci fino a quando persi la pazienza e li insultai anch’io.
Successivamente li feci scendere e quando aprii lo sportello di dietro mi accorsi che avevano rotto tutte le marionette che avevo costruito io personalmente.
A quel punto mi misi a piangere per la disperazione; intanto mio papà stava aggiustando le marionette. Quando lo vidi mi resi conto che l’importante era non mollare mai e insieme sistemammo le marionette.
Quando arrivammo dai bambini il nostro spettacolo fu un vero successo e alla fine ci sentivamo molto soddisfatti.
È vero non si deve mollare mai!