Nell’ambito della settimana della lettura abbiamo invitato alcuni autori a scuola.
Oggi abbiamo incontrato Rosa D’Emidio, scrittrice di romanzi gialli ed ex preside del nostro istituto.
E’ stata una chiacchierata durante la quale la scrittrice ha raccontato di come e perché ha iniziato a scrivere (10 anni fa) il suo primo romanzo giallo. Ci ha anche detto che cosa, secondo lei, deve fare una persona che voglia scrivere.
Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di farle qualche domanda specifica sul genere giallo da lei molto amato.
Ecco una breve presentazione del suo primo romanzo a cui ne sono seguiti molti altri
L’ altro colore dell’iride
Nell’Istituto scolastico Iride, una studentessa tredicenne viene trovata morta.
Suicidio? Delitto? Nessun indizio, nessuna traccia.
Gli inquirenti sono sul punto di rinunciare, ma Augusto e Adelaide, preside e vicepreside della scuola, decidono di indagare per proprio conto e rintracciano a poco a poco il filo sottile che li porterà alla scoperta di una verità stupefacente.
Tra una riunione e una circolare, tra battibecchi e complicità, nello scenario consueto di una scuola come tante, si rinnova la più classica delle tradizioni della letteratura gialla: la coppia di investigatori dilettanti.
Adelaide e Augusto dovranno destreggiarsi tra personaggi fortemente caratterizzati, ciascuno con i propri tic, le proprie manie, la propria storia personale fatta di amori, di lutti, di rimpianti.
Questo è solo il primo di una serie di gialli della stessa autrice, ambientati nel mondo della scuola. Un mondo chiuso, anche se usuale e familiare a chiunque, che viene delineato alla perfezione, alimentando la tensione dell’intreccio, in un perfetto intrattenimento giallo che è allo stesso tempo anche un’analisi non banale della scuola contemporanea, raccontata con sottile ironia.
Per conoscere anche gli altri suoi romanzi potete andare su questo link della casa editrice Eclisse.
Che cosa vi ha colpito e/o interessato di più dell’incontro?
Avete imparato qualcosa del mestiere di scrittore che non conoscevate?
A voi la parola!
Devo dire anche io che e’stato un ottimo incontro molto interessante ma la cosa che mi ha colpito di più’ e’ stata che Rosa si e’ immedesimata tramite la mia domanda sia nel ruolo del lettore sia in quello dello scrittore.Da li’
Ho capito le emozioni che si potevano provare a scrivere un libro e poi a parlarne o addirittura riscrivere i libri abbozzati come il lavoro di Rosa.
Devo dire che è stato un incontro davvero interessante,ho scoperto notizie interessanti sui libri gialli che a dir la verità non sapevo.Una cosa che mi ha colpito d’avvero è che gli scrittori prendono solo solo il 20% del costo del libro venduto.
Davvero molto bello che la preside ha portato avanti i suoi sogni senza mai fermarsi.
A me ha interessato soprattutto il fatto che fosse stata una preside perchè così, come ci ha detto lei, conosceva bene come poteva essere una scuola e anche come si lavora all’interno di una scuola.
Ho scoperto che per scrivere un libro ho anche un semplice testo bisogna prima pensare alla trama e poi arriva il titolo perchè all’inizio si può avere un’idea ma poi, quando si ha riletto il manoscritto, può venire un titolo migliore nato anche da un solo dettaglio trascritto.
A me è piaciuto molto il modo in cui a presentato i suoi libri e la precisione bè una cosa ingiusta è che guadagnano veramente poco ma mi ha stupito molto che la scrittrice si vergogni ad andare a prendere un suo libro in biblioteca io sarei molto fiera di me stessa e non mi vergognerei,ma ognuno al proprio carattere un’altra cosa che mi ha stupito è che non rilegga dopo averlo pubblicato un suo libro.
A me in particolare è piaciuto tutto e anche molto, come Giuly mi ha colpito il fatto che gli scrittori prendono solo il 20% del costo di ogni libro venduto. Ho imparato anche che se più avanti con il passare degli anni vorrò scrivere un libro, dovrò leggere molto a partire da adesso! 😀
A me ha interessato tutto e una cosa che ho imparato è che uno scrittore guadagna pochissimo ed per scrivere un libro non bisogna solo studiare ma anche leggere molto.