Ho costruito una zattera…

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Continuate voi, pensando a Robinson che costruisce la sua Evasione, ma anche a voi, alle vostre capacità, a come vi immaginate che sarebbe…
Scrivete qui i vostri testi (o sul quaderno).

 

Guardate questo video e scoprite come due ragazzi si sono fatti la loro zattera per andare sul Po.

6 pensieri su “Ho costruito una zattera…”

  1. Quando ero piccola io e mio fratello eravamo in cortile a giocare e decidemmo di costruire una zattera.
    Usammo dei tronchi di alberi per fare la piatta forma,un manico di scopa per appendere alla vela e una vecchia maglietta di mio padre che faceva da vela.
    La vela la colorammo di tantissimo i colori.
    Finita la zattera ci siamo messi sopra e abbiamo fatto finta che il cemento fosse il mare e ci siamo divertiti un sacco.

  2. HO COSTRUITO UNA ZATTERA
    Ma…ma che cosa è successo? Quella e la mia nave? Dove sono e dov’è sono i miei compagni di viaggio?
    PRIMO GIORNO
    So che un diario di solito si scrive alla fine di una giornata (ripeto “di solito)ma su quell’Isola non c’era carta cosi ho voluto scrivere questo diario tornato a casa quindi iniziamo a scrivere:
    Svegliatomi,notai che ero spiaggiato su un Isola cosi iniziai a i mpaurirmi .
    Mi inoltrati nella foresta di fronte a me ;quasi no si vedeva e per poco non vengo incoronato da un caprone.
    Poco più in la scorsi un rilievo e mi ciarrampicai sopra , la buona notizia era che si vedeva la terra ferma la la brutta notizia e che non era raggiungibile a nuoto
    SECONDO GIORNO
    Questa notte ho dormito su dei legnetti con sopra di me la pelle della capra incontrata ieri (lo so,lo so che brutta fine)e per cuscino foglie a volontà,però la parola dormito no era adequata.
    Comunque stavo pensando di costruire una ZATTERA per evadere dall’Isola , però come costruirla?
    QUINTO GIORNO
    In quel venerdì splendido fini di costruire la mia zattera vendendo dalla vita selvaggia:parti i lo stesso giorno e durante il viaggio non voglio nemmeno dirvi cosa successe durante il viaggio.
    SETTIMO GIORNO
    HAAAAAAAAAAAA, son tornato a casa , anche se mi dispiace per i miei amici Marinai,apparte per quello sbruffone di Scroggibob

  3. Diario di viaggio 6 ottobre 1759
    Sono in viaggio da qualche ora, ho lasciato la solitaria isola grazie alla zattera che ho costruito.
    È stato faticoso ma ne è valsa la pena.
    Grazie alle resistenti assi, recuperate dal relitto della Virginia, legate insieme da solidi nodi fatti con le liane, sono riuscito a ricavarne un perfetto scafo.
    I tronchi degli alberi di palma sono stati utilissimi per realizzare i ponti e gli alberi e le foglie unite insieme dal fango indurito sono state perfette come vele.
    Le noci di cocco e le ossa recuperate della carcassa puzzolente del caprone hanno funzionato benissimo per costruire dei remi.
    Con i gusci durissimi del cocco ho costruito un casco per proteggermi.
    Con un albero concavo sono riuscito a realizzare un rifugio perfetto per le mie riserve di cibo.
    Era una piccola zattera, ma perfetta per me per abbandonare l’isola.

  4. Ho costruito una zattera

    Io sono in un isola deserta e devo cercare di tornare sulla terra ferma,come faccio ? Una idea ce l’avrei, devo costruire una zattera.
    Come prima cosa vago in giro per cercare una fune, un sasso appuntito e un ramo molto robusto,li lego insieme e faccio una specie di martello,per costruire una zattera e la uso anche per difesa.
    Con questa specie di ascia che ho costruito,vado a tagliare tronchi di alberi e li lego assieme per fare la base della zattera.
    Poi costruisco delle eliche e dei pedali e la faccio diventare una specie di pedalò, inoltre preparo una vela per sfruttare anche il vento.
    Sono pronto per partire…..

  5. HO COSTRUITO UNA ZATTERA

    Mi trovavo su un isola deserta e avevo deviso di costruire una zattera, ma come?
    Ero dasdolo e non avevo la minima idea di come costruirla, provai a fare dei disegni sulla sabbia cuocente ma le onde e in vento li distussero, sentivo la testa ribollire di rabbia quando mi venne un idea, era azzardata e semplice ma pur sempre un idea.
    Presi dunque una scure trovata sulla barca da cui ero naufragato e cominciai a tagliare i tronchi degli alberi, ne tagliai sei per la precisione.
    Ne legai cinque a formare un piano usando delle corde e delle liane intrecciate tra loro, poi legei il sesto tronco al centro in modo da formare una sottospecie di albero maestro e usando dei pezzi di vela a dei lunghi rami costruii anche le vele.
    A quel punto presi delle pietre, le posizzionai a cerchio e al iterno di tale ci misi della sabbia, sopra la sabbia ci misi poi delle alghe e dei legnetti, una volta fatto ciò avevo un falò sulla barca.
    Sistemai in fine delle foglie a fare da letto e dei pezzi di vorteccia a fare da remi per il viaggio.
    Era tutto ponto, dormii sulla sabbia e all’ alba partii verso il mare ignoto.

  6. Ho costruito una zattera

    Mi ricordo quando ero ancora un naufrago e stavo pensando come costruire una zattera. Avevo a disposizione delle assi di una barca spiaggiata, delle liane molto lunghe e robuste, delle foglie di palma molto grandi da usare come vele, dei.chiodi, delle noci di cocco vuote in modo da usarle come dei galleggianti, delle botti da dividerle in due per usarle come protezione dalle onde e due fucili da usare da usare in caso di attacchi dagli squali.
    Avevo preso tutti i materiali , dovevo solo assemblarli , pezzo per pezzo. Per prima cosa dovevo assemblare le assi, per seconda le vele, per terza le noci e per quarta e ultima cosa le botti. La zattera era pronta per partire, la misi in acque , galleggiava ci salì sopra e partì. Dopo due.giorni di viaggio vidi per la prima volta la terraferma, era un’altra isola, notai dei palazzi e un porto. Entrai nel porto e incontrai dei signori che mi dissero che ero Santorini un’isola della Grecia. Loro mi fecero salire su una nave che mi portò in Italia dalla mia famiglia

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