Sono un terribile spadaccino…

“L’unica decisione da prendere era accettare la sfida. E io ero un terribile esgrima-1 spadaccino”.

Questo più o meno il titolo dell’esercizio di scrittura in corsivo di oggi. Ci siamo lasciati ispirare dai Tre moschettieri.

Copiate qui o scrivete qui il vostro testo. Approfittatene per correggerlo e migliorarlo!

7 pensieri su “Sono un terribile spadaccino…”

  1. ERO UN ABILE SPADACCINA
    Era giunto il momento , ero pronta a prendere la decisione giusta. Fu una decisione complicata. ma decisi subito. Entrai nel duello con i moschettieri ; adesso non erano più in tre , ma eravamo in quattro , tre maschi e una ragazza!!
    Beh andiamo al duello.
    Entrai nel duello, saltavo, giravo, volavo, la spada andava qua e la , ero forte abile,terribile, ero un terribile spadaccino.
    on mi ero mai rivelata così abile!!!

  2. Era sera e il mio nemico più potente era davanti a me.
    Il mio peggior nemico è Gordolf , un mostro enorme con sette braccia e solo un occhio .
    IO ero appena stato in spiaggia e avevo portato un tubo di quelli da piscina ,e decisi quindi di iniziare uno scontro tra spadaccini .
    Anche se Gordolf non aveva una spada accettò la sfida combattendo con il suo braccio migliore.
    Iniziò lo scontro ,mentre combattevo lo guardavo scrutando le sue mosse cercando di trovare il suo punto debole.
    Gordolf si distrasse per un attimo ed io colsi l’attimo tagliandogli tutte e tre le braccia destre.
    Uscì un liquido verdastro, e subito Gordolf si stese a terra ed io mi sentii……………………….MALVAGIO.
    L’abilità di come lo sconfissi mi sorprese, non pensavo di essere così abile con la spada.
    Successe questo, prima lo disarmai, cioè gli tagliai il suo braccio migliore, e poi lo finii con un colpo che praticamente lo divise a metà.

    Bene. 1) Il “praticamente” finale non ti serve: o lo dividi a metà o non lo fai; se lo fai è già qualcosa di molto “pratico”. 2) Lascia lo spazio dopo la virgola e dopo i punti e non prima.

  3. ERO UNA TERRIBILE SPADACCINA!
    All’istante presi la mia spada e mi misi a volteggiarla in aria per intimorire il mio avversario, invano. Teneva gli occhi sbarrati verso di me: alla visione dell’abilità che gli mostrai non battè ciglio. Si avvicinò cautamente, ed entrambi come saette scagliammo le nostre spade con forza una verso l’altra. Dopo poco non ero più cosciente di che cosa stessi facendo. La mia mano ormai era autonoma, riuscii a parare tutti gli attacchi del mio rivale, non sapendo neanche come! Ma mantenni lo stesso tutta la concentrazione possibile.
    Il mio valoroso avversario rimase impassibile tutto il tempo, allora dissi tra me e me: “SCATENIAMO L’INFERNO”.
    Tra un colpo di spada e l’altro, infilzai di scatto la mia lama nello stomaco del mio nemico, facendoli gustare un po’ della mia collera e barcollando egli si accasciò al suolo ansimando dolore.

    Carlotta.

  4. Ero a casa di mio nonno in campagna e nel ripostiglio avevo trovato un pezzo di legno molto liscio e senza imperfezioni che volli usare per forgiare due spade non troppo lunghe, perchè il pezzo di legno era abbastanza piccolo.
    Mi fornii di una sega, una accetta, della carta vetrata e un pennarello.
    Le due spade erano pronte, mi serviva solo uno sfidante, scelsi mio fratello.
    Il duello iniziò con un inchino e qualche colpo molto impreciso, i miei colpi erano senza un criterio, sono un pessimo spadaccino; verso la fine del duello tirai un colpo inaspettato che ruppe tutte e due le spade; fu un pareggio.

  5. ERO UN TERRIBILE SPADACCINO

    Ero abile a scherma e ora dovevo provarlo, quella scommessa mi aveva messo con le spalle al muro e io dovevo abbatterlo.
    Dunque avanzai di un paio di passi in posizione di difesa, feci il saluto e mi preparai mentalmente al combattimento.
    La mia lama dalla punta sottile volò così verso i bersaglio, ma venne deviata e ancora volò e ancora fu deviata.
    Ora toccava al mio avversario, ma la sua mossa fu vana e anzi gioco a mio vantaggio: la lama che con violenza doveva trafiggermi si ruppe e io colsi l’ occasione.
    Mi avvicinai e con uno scatto colpii la costol del mio avversario, che cadde in ginocchio dimenandosi.
    Allora pulii la lama sulla spalla del suo vestito e inflissi il colpo fatale che gli perforò il cuore uscendogli poi dalla schiena.
    Il muro era abbattuto e io lo attraversavo illeso e vittorioso.

  6. SONO UN TERRIBILE SPADACCINO
    Eccomi, finalmente ci sono, sono qui, davanti al mio avvarsario, che il duello abbia inizio.
    Passo dopo passo mi avvicino a lui, facendo volteggiare la spada tra le mani, con la stessa abilità di un giocoliere con le clave.
    Il suo sguardo fisso e tenebroso non mi incute paura, so di potercela fare, posso batterlo.
    Subito mi lancio all’attacco, sferro un primo colpo, un secondo e un terzo ma niente da fare il mio valoroso avversario riesce a pararli tutti quanti.
    “Basta mi sono decisa, il quinto deve essere quello buono”ho detto tra me e me.
    Ecco che con un wbile colpo di fioretto sfilola spada al mio rivale e in un nano secondo, tirando un colpo secco, gli ho trafitto il cuore.
    Con la mia vittoria ho fimostratoa me stessa di essere una terribile spadaccina.

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