Quella volta in cui ho costruito…

19098_giochi_riciclatiScrivete qui (o sul quaderno) il vostro racconto. Il titolo: “Quella volta in cui ho costruito…”

Se non vi è mai capitato di costruire qualcosa, provate a immaginare di farlo. Siate precisi! Potete prendere ad esempio la pagina in cui si racconta come Venerdì ha costruito il suo aquilone con la pelle di Andoar.

14 pensieri su “Quella volta in cui ho costruito…”

  1. Quella volta in cui ho costruito ….
    Mi piace costruire , per me è un modo di esprimermi , prendo due cosse al market , torno a casa , vedo che cosa provo in quel momento e parto con la costruzione .
    Di solito costruisco cose felici ( essendo felice al 70 % ), ma volte cose tristi ( essendo triste al 20 % ) e raramente cose sbagliate per colpa dello stress (essendo stressato al 9,4 % ), ma l’unica volta che ho costruito una cosa che abbia fatto male alla gente è stato quando sono stato super iperattivo (essendo super iperattivo al 286 % ). Oh, ma voi non sapete cosa ho costruito, ve lo dirò a fine racconto ma ora vi dico come è andata. :
    Era un pomeriggio come gli altri, solo che c’era qualcosa nell’aria, una cosa che Fabio solo non sa gestire; era: L’ENERGIA .
    Sìiiiiiiiiiiiii quella cosa che ha fabio non lo fa stare fermo neanche se gli danno 40 camomille e 88 ore di gioco ha FIFA 16 .
    Comunque quella mattina d’inverno Fabio si svegliò carico come una pila nuova ma quella iperattività fu nociva per una signora che da 3 metri di altezza ricevette un blocco di ghiaccio da 15×4 cm circa sulla testa. Si trattava di un Un attrezzo con:
    – espulsore a pressione
    – leva con il controllo sulla potenza e precisione di tiro e mirino da 7,4 cm
    Un’ un arma che neanche l’armata potionky avrebbe potuto contrastare e il nome di questa arma era …
    CATAPULTA / RIGHELLO.

    Bene Fabio! Ricordati le maiuscole all’inizio delle frasi e nei nomi propri. E’ un testo buffo che racconta veramente di te! Bravo 🙂

  2. Ho costruito…

    Mi ricordo che quando avevo cinque anni desideravo talmente tanto il lego dei pompieri da scriverlo al primo posto nella lettera per Babbo Natale.
    La mattina di Natale appena mi svegliai corsi a vedere se sotto l’albero c’era il mio regalo.
    Con mia grande sorpresa trovai un pacco enorme. Lo scartai e trovai il lego dei pompieri.
    C’erano mille pezzi nella scatola!
    Mi ricordo che mi misi subito all’opera e che durante la costruzione incontrai diverse difficoltà: i pezzi sembravano tutti uguali ed era difficile trovare la loro posizione.
    Dopo due giorni finii di costruirlo e finalmente iniziai a giocarci.
    Nel tempo ho costruito diverse cose ma quella volta mi sono sentito molto soddisfatto e molto orgoglioso per avercela fatta.

    Molto bene! Il testo è corretto sia a livello ortografico e sintattico, sia sul piano del contenuto 🙂

  3. Un giorno dovevo portare il mio cane Zoe in giro per fargli fare la pipi.
    Visto che mi stavo annoiando decisi di iniziare a costruire qualcosa.
    Non sapevo cosa costruire.
    A un certo punto Zoe mi portò un bastoncino e da li mi venne subito un’ idea.
    Presi un bastoncino e lo piegai un po’, poi presi un elastico che trovai per terra e lo legai alle due estremità del bastoncino.
    Venne fuori un arco fatto con il legno.
    Per finire presi dei bastoncinoi e li usai come frecce.

    🙂

  4. QUELLA VOLTA IN CUI HO COSTRUITO UNA NAVE SPAZIALE FATTA DI LEGO
    Era la mattina di Natale e appena ho frugato (frugai) in mezzo all’albero ho visto (trovai) la nave spaziale che desideravo tanto. Presi lo scatolone e me lo portai in cameretta e iniziai a costruirla. Gli omini erano troppo belli e infatti è stata la cosa sono stati i primi che ho costruito per primo.
    Circa due ore dopo era finita e ci ho giocato per tutta la mattinata, invitando altri miei amici e dicendogli di portare i loro lego, c. Ci siamo divertiti tutti quanti un mondo. Secondo me, la cosa piu divertente è stata costruire la nave spaziale e apportare modifiche al progetto originale.

    Stai attento ai tempi dei verbi (li cambi in pochissimo spazio) e alla concordanza soggetto/verbo: se il sogg è singolare anche il verbo deve esserlo e se è plurale anche il verbo sarà al plurale.

  5. QUELLA VOLTA IN CUI HO COSTRUITO…
    Quando ero piccola desideravo tanto avere una casetta in legno.
    Il giorno del mio compleanno mamma e papà mi fecero una sorpresa e me la comprarono.
    La mamma mi aiutò a mettere insieme i pezzi: prima la base, poi le pareti con le finestre ed il secondo piano ed il terzo.
    Il terzo piano era tipo una mansarda e per mettere il tetto c’ erano apposta dei gancini ai lati dove poter inserirlo (meglio: poterlo inserire).
    In fine Infine arredammo le stanze con i mobili, mettendo dentro anche gli omini.
    E’ stata una delle cose più belle che io abbia mai fatto.

    Bene, riguardati le correzioni/suggerimenti.

  6. QUELLA VOLTA IN CUI HO COSTRUITO…….
    Quando ero piccola ( avevo 3 anni ) volevo tanto una camera con un letto sospeso nell’aria , un nascondiglio e un cavallo in camera…..
    Volevo addirittura le fatine e uno scivolo.
    Continuavo a stressare mamma e papà perché volevo una stanza con un cavallo, uno scivolo e le fatine.
    Il giorno del mio compleanno mi presero il lego, e iniziai a costruire il pavimento, poi il letto sospeso in aria, che poi sinceramente non ho ben capito come ho fatto, dal letto , al cavallo , dal cavallo al nascondiglio segreto. QUESTA FRASE NON E’ MOLTO CHIARA: STAI COSTRUENDO UNA CASA? ANDREBBE SPIEGATO UN PO’ MEGLIO
    Mi sembrava di vivere un sogno, ero così felice , che vorrei tornare a vedere quel momento.

    🙂 Riguarda però il passaggio in cui ti ho scritto che non è molto chiaro. Come potresti dirlo meglio?
    BEATRICE<3

  7. Come quella volta in cui ho costruito…
    L’anno scorso, noi, della 2ªG abbiamo costruito un totem, usando scatoloni,fogli a quattro per disegnare i personaggi, colla e tempera per colorare lo sfondo;, non ho fatto tutto io ma tutti abbiamo fatto lo stesso tipo di lavoro.
    Quando disegnai il mio animale con Arrighini e Marco mi sentii vivace e non pensavo a nient’altro ,poi incominciai ad immaginare cosa ne venisse fuori dal totem, immaginai una distesa infinita di scatole con colori in base agli animali, che però erano incollati alle scatole,non che uscivano pezzi di foglio(apparte le ali dell Aquila che mi sembra un po’ difficile farle stare dentro).
    Immaginai di fare lezione con quel oggetto che mi fissava e che mi metteva dava un sacco di rassicurazioni.
    Fatto il mio pezzo dammi costruimmo i cartelloni,i disegni e la prof. di sostegno fece gli ultimi ritocchi.
    Poi qualche giorno dopo entrò in classe con il totem e…

    🙂 Attenzione a qualche imprecisione ortografica.

  8. QUELLA VOLTA IN CUI HO COSTRUITO.
    Quando ero piccola volevo avere con mio spazio nel senso una piccola parte dove volevo giocare solo io e se volevo invitavo persone dentro a questo spazio.
    Prendevo una coperta e la legavo alla sedia e al divano poi mettevo delle sedie nei lati per non fare vedere niente, e prima di fare tutto questo dentro a quella specie di casetta mettevo il necessario, poi giocavo con giochi, e alcune volte invitavo i miei genitori a vedere la mia casa… e gli facevo dire la password.

    🙂

  9. Quando avevo 3-4 anni il mio sogno nel cassetto era di costruire un computer così detto “overkill”; . con il termine overkill intendo una cosa chè è invincibile è che può durare negli anni. Questo sogno si sta realizzando a passo di lumaca ma si sta realizzando. Dico “a passo di lumaca ” perchè ci vuole tempo e denaro per realizzare questa cosa.

    Bene. Per essere ancora più interessante avresti potuto aggiungere qualche informazione in più su come è fatto questo computer e che cosa lo rende invincibile o di quali pezzi hai bisogno, ecc. Entrare insomma un po’ più sulle questioni pratiche… Ricordati la maiuscola all’inizio delle frasi.

  10. Una volta volevo costruire una specie di casa sotto un albero per me e mio fratello.
    Allora ci siamo messi a costruire ma la casa non a vela aveva dei pastori bastoni per tenerla su quindi io e mio fratello abbiamo staccato dei bastoni per tenerla su abbiamo fatto un tetto di cartoni. QUI NON E’ MOLTO CHIARO.
    Quando la casa era finita io e mio fratello siamo entrati; io per entrare per sbaglio ho rotto un pezzo della porta però era facile da riparare.
    Alla fine la casa è durata quattro giorni perché dopo e la pioggia la l’ha distrutta.

    C’è un punto in cui non si capisce bene, il resto va abbastanza bene

  11. Quella volta in cui ho costruito…
    Mi ricordo di quella volta in cui ho costruito una ranocchia di carta, so che non è una grande creazione ma ero piccolo e quella era la mia prima ranocchia di carta, quindi il fatto che riuscisse a saltare da sola mi estasiava.
    Un mio vecchio compagno appassionato di origami, mi aveva insegnato a fare le ranocchie e quindi io lo vedevo come un piccolo sensei degli origami.
    Mmi piace un sacco ancora ora costruire gli oggetti perchè poi quando li usi ti senti fiero di te stesso.

    Bene!

  12. HO COSTRUITO

    Ero lì nella mia stanza a pensare come potevo realizzare quel compito affidatomi dalla prof. Lugarini: costruire un libro che racconti di una fiaba.
    Passarono ore e ore a pensare al contenuto, quando d’improvviso ecco l’illuminazione. Quando mi venne avevo appena finito di pranzare e toccava a me quel giorno riordinare la tavola e mettere le stoviglie nella lavastoviglie, quindi per non dimenticare l’idea la scrissi sul primo foglio che mi capitò sulle mani, ma per sbaglio il foglio mi cadde dalle mani e finì nel bicchiere pieno d’acqua. Per me ormai non c’era più speranza, il foglio illeggibile, l’idea svanita e il foglio ancora bianco, mi rimaneva una sola opportunità chiedere aiuto a mia sorella, lei è molto brava in fatto di compiti mi ha sempre aiutata anche se non lo voleva, anche in quel momento. E così la parola chiave della mia fiaba era “luna”. In fatti se mai leggerete la mia fiaba scoprire te che tutto gira attorno alla luna.
    E così mi sono messa subito a scrivere, a me capita sempre che quando scrivo un testo mi viene spontaneo e le cose che scrivo mi vengono sempre al momento. Passarono tre giorni dall’iniziò del testo e quando lo conclusi, lo riflessi e mi accorsi di aver fatto veramente un buon lavoro, ci volle molto per scriverlo ma alla fine ero fiera di me stessa.
    Alla fine del mio lavoro però ricordai quello che avevo scritto sul foglio era: “una principessa nata sul punto di morire, ma grazie alla magia visse.”

  13. QUELLA VOLTA CHE HO COSTUITO : la casa di Robinson
    Per costruirla c’è voluto tanto tempo e pazienza.Dovetti prendere un cartone ,tagliare il pezzo in fondo è le due estremità più lunghe, e le ho attaccate con la pinzatrice ed ho ottenuto un rettangolo non proprio preciso. Dal fondo del cartone ho ritagliato un altro rettangolo molto più piccolo e preciso be non proprio ma di sicuro più preciso di quello di precedente , nello stesso tempo ho preso un altro cartoncino bianco e l’ho attaccato al precedente cartoncino con della colla ,mi é servito per fare formare un letto . Sono andata in cantina a prendere i pezzi rimanenti del castello delle Barbie.
    Perché sono andata a prendere le cose della Barbie? Per far vedere che nella isola non c’era niente per costruire una meravigliosa casa? e in vece L‘interno l’ho fatto apposta così perché nel libro dice che Robinson prende i mobili dalla Virginia cioè una barca di lusso quindi anche i mobili della mia casa ricostruita dovevano essere di lusso.

    Bene nella prima parte. Nella parte finale non sei più chiarissima. Ho inserito dei punti interrogativi ma non so volevi porre delle domande. Attenzione a non ripeterti, arrotolandoti sulle frasi, come in quella finale. Io ho inserito qualche parola per chiarire la frase. Vedi se corrisponde a quanto avresti voluto dire.

Lascia un commento