Chi lo desidera può scrivere qui il suo racconto di fantascienza! Ricordatevi di usare i suggerimenti che trovate sulla fotocopia che vi ho dato e fate delle scelte prima di buttarvi nella scrittura…poi si fa sempre in tempo a lasciarsi prendere dall’ispirazione :-))
E che la forza sia con voi!!!
Tema n°3 racconto di fantascienza
nube si trova nell’areoporto spaziale perchè l’altro giorno li comunicarono di aver vinto un viaggio interplanetario in una base spaziale in un settore di una galassia mai visitata nei suoi viaggi con suo padre che era un’esploratore
Nube=ragazzo di 15 anni,alto 2 metri, muscoloso, con i capelli corti e castani. Dedito allo studio scientifico e spaziale.
INIZIO
Era il quinto periodo dell’unità solare 4350 e si stava imbarcando col suo cyborg And . Salirono sulla navicella spaziale, che era la più grande che lui avesse mai visto .
Assieme a And e Nube s’imbarcarono anche un gruppo di cadetti selezionati dall’accademia per passare un periodo sulla stazione spaziale(così mi avevano detto) . I cadetti erano con una divisa rossa, uno stemma nero a forma di navicella . Erano venti ragazzi dai 20 ai 30’anni , tutti molto alti intorno ai 2.50 metri e molto robusti . A un certo punto un cadetto si presentò a Nube con fare amichevole ; il cadetto si chiamava Folk . Folk diede l’ordine di partire(e mi sembrò strano che folk diede lordine) , si riavvicinò al ragazzo e gli disse :”Siediti e mettiti la cintura “sì Folk ” rispose il ragazzo . Dopo cinque ore di pura noia arrivarono alla stazione spaziale … ma proprio mentre stavano attraccando alla base spaziale ,venne colpita e un generatore si ruppe . Nube chiese :”che è successo?” Folk rispose :”Mettiamo tutta l’energia che abbiamo nell’ultimo generatore ” . Riuscirono l’attracco , Folk andò subito dal ragazzo e dal suo cyborg :”State bene” disse Folk :”Tutto a posto ” rispose Nube , “Cosa è successo ?”chiese Nube , Folk rispose:” sei con me e altri diciannove uomini,di una unità speciale, perchè ti dobbiamo proteggere , sei un genio e ci servi per fabbricare un’arma di difesa per tutta la nostra galassia, una banda di mercenari ci ha appena attaccato ti stiamo proteggendo perchè siamo venuti a conoscenza che ti vorrebbero sequestrare e con la scusa del premio ti abbiamo portato in questa base spaziale ,ora saliamo che ti faccio conoscere il generale “-“Okay Folk ” rispose Nube . Presero un ascensore e salirono in una sala dove c’erano più di cento uomini, e ogni uomo aveva un compito diverso ,nella sala c’erano tanti schermi e una grande finestra che dava sullo spazio.Il comandante corse da Folk e Nube e si presentò:”Salve io sono il comandante Fury di questa stazione spaziale , tu devi essere Nube e tu And , bene ora venite con me che vi faccio conoscere gli specialisti scientifici di questa base, che hanno iniziato a lavorare sul tuo progetto da un paio d’anni “. Quando Nube vide tutti gli specialisti si emozionò . Intanto nell’altra stanza c’erano le guardie che difendevano la stazione dagli attacchi delle navi mercenarie, per dare tempo a Nube e agli scienziati specialisti di poter completare il suo progetto. Nube si avvicino col il suo fido And ad una console e collego un cavo alla testa del suo cyborg, e inziò a scaricare dei dati che servivano per rendere operativa l’arma di difesa . Dopo circa un’ora la lotta fuori continuava e Nube correndo dal comandante diceva :”Capitano l’arma di difesa è stata creata, e montata alla base spaziale” il capitano con un smorfia da duro disse:”Cessate il fuoco, facciamoci sparare dai mercenari e vediamo se la nostra arma di difesa funziona “. I mercenari cominciarono a sparare con tutte le armi disponibili ma ogni colpo, che si infrangeva sulla barriera a protezione della stazione spaziale, la rendeva più resistente e a quel punto i mercenari furono costretti a ritirarsi prima dell’arrivo della polizia spaziale .Su tutta la base si festeggiava per la nuova arma di difesa che era stata messa a punto da un ragazzino di nome Nube, e che avrebbe salvato la vita di molte persone in tutto l’universo.
Era la mattina dell’ esame se prendevo il massimo dei voti sarei potuto andare in un pianeta sconosciuto con i migliori scienziati e astronauti del mondo.
Stavo attaccato a quel marchingegno per più di un’ ora, ma io volevo sapere tutto perchè lo desideravo più di ogni altra cosa ,quel viaggio era il mio sogno fin da quando ero piccolo .
Arrivato nella sala robotica iniziai a grattarmi le squame e la coda come se avessi le pulci, ma era solo un piccolo tic nervoso dovuto alla paura.
Un robot mi collegò alla macchina con inserito dentro l’esame e inizio.
Quando mi risvegliai il robot mi annunciò con stupore che la macchina aveva ricavato dal mio cervello tutto l’esame e che il risultato era 100.
Tornai all’orfanotrofio e dissi che il giorno dopo sarei partito dalla stazione rackakaua per un pianeta chiamato il pianeta blu … .
Erano circa le 4.30 di mattina e prima di partire per la stazione dove mi aspettava lo sciattol ,andai a salutare il mio amico Sam, noi due eravamo inseparabili non facevamo che stare insieme e era l’ ultima cosa bella che mi era rimasta nell’ intero universo.
Era bellissimo non immaginavo lontanamente lo splendore e la grandezza di questa navicella era strepitoso non vedevo l’ ora di entrarci pensai che se mi avessero fatto andare in sala comandi avrei messo su un disordine o tante altre cose negative.
Ma tutto fini quando in lontananza si scorse un ombra ,non potevo crederci aiuto mamma mia lo scienziato più intelligente del mondo Giorg Spiombi il famosissimo scienziato anfibio, ha scoperto tantissime cose come ad esempio la sua tesi sulla convivenza tra anfibi e rettili come me o le bombe G-Z-K-O-C che causano danni ma non emettono radiazioni ne distruggono l’ ambiente.
Per i primi due giorni di viaggio ebbi tempo di conoscere meglio sia il capitano che Giorg e non avevamo problemi di nessun genere ,ma il terzo giorno iniziarono gli imprevisti ci fu un guasto al motore di destra ma una cosa da poco ma i quarto giorno una meteora ci colpì nella sala macchine dovemmo abbandonare la missione e tornare sul nostro pianeta .
Durante i due mesi di riparazione della navicella per poi la ripartenza controllai tutti i procedimenti d’ assemblaggio e apportai delle modifiche ai motori e al tettuccio per l’ aereodinamicità
Erano passati i due mesi più lunghi della mia vita ero felice ma pensieroso che potesse riaccadere ;stava partendo il conto alla rovescia 5 4 3 2 1 ma…………
SITUAZIONE: la Terra è al collasso ed è necessario trovare nuove fonti energetiche prima che tutto si paralizzi.
AMBIENTAZIONE: città oscurate in cui la luce è fornita solo in determinati momenti del giorno; gli abitanti hanno il coprifuoco;le attività sono ridotte al minimo.
PERSONAGGI: una creatura di un ‘altro pianeta, un ‘intelligenza artificiale dagli smisurati poteri.
STORIA: 2718. Quando arrivai finalmente in quel cielo azzurro, anzi grigio scuro, non blu, e senza quelle piccole lucette e senza quella grossa palla, calda. Non mi piaceva quel posto, non potevo sdraiarmi e guardare per ore le stelle, perché non si vedevano. una cosa che si vedeva bene, invece erano le case distrutte, allagate da acqua verde, sporca, putrida. Tutto era deserto, non c’era nessuno. Dall’alto riuscivo a vedere bene. Gli alberi erano caduti, sradicati. Non so cos’era successo ma non mi sarei mai immaginato la Terra in questo stato . Mi immaginavo i giardini con erba di un verde acceso, famiglie felici, cani che corrono, insomma un mondo felice.
Ordinai al mio autista personale del mio jet ( un lussuosissimo Alien2718) di andare avanti e cercare di capire la situazione in altri posti. Dopo qualche minuto eravamo arrivati sopra a una cittadina abitata. Notai che anche lì tutto era degradante, stava andando di male in peggio. Non capivo.
Aspettai che facesse buio e atterrai su un campo di grano (non era ancora fiorito del tutto). Quando atterrai feci una specie di solco nel l’erba umida, si vedeva la terra che era quasi diventata fango.
Scesi dal jet Alien2718 ed entrai, attraverso una finestra aperta e illuminata, in una villetta non molto grande.
Atterrai su delle piastrelle lucide in marmo. La luce era accesa ma sbiadita, non c’era nessuno a parte un piccolo robottino disposto su un tavolo di legno. Lo osservai attentamente per studiarlo e capire cos’era. Dopo uno o due minuti gli occhi di metallo del robot si aprirono velocemente illuminandosi. Io saltai dallo spavento! Sentii il rumore di ingranaggi che cominciavano a lavorare. Il robot mi disse con voce meccanica :”Ciao Lelos, finalmente mi hai trovato!!” , rimasi immobilizzato, non ci potevo credere, sapeva il mio nome, e sapeva che prima o poi lo avrei trovato.
Non sapevo cosa fare, allora la prima cosa che mi venne in mente è stato acchiappare velocemente il robot e uscire da dove ero entrato. Tornai correndo nel mio jet con il robot nel braccio, come si porta un pallone da rugby quando si corre verso la meta.
Dormii nel jet e la mattina dopo non c’era ancora luce, era ancora tutto grigio.
Uscii con il robot sotto braccio. Si riaccese nel momento in cui uscii dal jet.
Mi disse subito:” Forse ti sei chiesto perché qua è sempre tutto grigio e scuro. Te lo spiego. Da centinaia di anni c’è meno energia e tra poco finirà del tutto, io non riuscirò a stare con te se non avrò energia, ne ho poca e temo che non durerà ancora molto. Tutti i cittadini hanno il coprifuoco e c’è luce solo in alcuni momenti della giornata, come alle 12:00 e dura fino alle 14:00, le attività sono ridotte al minimo per mancanza di energia! Devi aiutare me e il mondo…”
Lelos ha una soluzione veloce per aiutare il robottino e l’intera umanità….crea un collegamento intergalattico….
TO BE CONTINUED…
Vitto <3
Era l’ultimo giorno di scuola, il 7 giugno, faceva molto caldo e tutti gli alunni della scuola I.C.Borsi erano in giardino pronti per sapere i premi: delle gare di pallavolo, di matematica, per la classe migliore dell’anno e il premio più aspettato era quello per il miglior studente della scuola!!!
Iniziarono ad annunciare i vari premi e quando arrivarono all’ultimo ci fu un silenzio tombale, nessuno fiatava, c’era molta tensione fino a quando la preside prese il microfono in mano e disse: “Cari studenti di questa magnifica scuola, è giunto il momento che tutti voi stavate aspettando, il miglior studente o la migliore studentessa della scuola è…ALLEGRA della classe 2A!!!! Complimenti Allegra, il tuo premio è un viaggio su una stazione spaziale!!!”
Tutti rimasero a bocca aperta, sapevano che Allegra avrebbe vinto ma non si sarebbero mai aspettati un viaggio così originale e “spaziale”!
Allegra era molto entusiasta ma anche un po’ preoccupata per quello che l’attendeva!
Precisamente tre giorni dopo, la ragazzina salì su una navicella spaziale di color grigio mimetico con delle strisce bianche, aveva una forma ovale e da fuori sembrava molto piccola ma dentro era enorme, e partì verso lo Spazio!
Ad ospitarla c’era tutto l’equipaggio della navicella che l’attendeva entusiasta, non avevano mai visto un umano prima d’ora; la trattarono per l’intera giornata come se fosse una dea!
Presto Allegra si rese conto che l’equipaggio era formato da alcune specie simili agli alieni: erano alti circa un metro e cinquanta centimetri e avevano una carnagione liscia, delicata e di color grigio pallido.
Gli occhi erano di colore scuro, molto grandi, allungati e leggermente obliqui.
I loro nasi erano molto piccoli con narici poco evidenti; le bocche erano delle piccole fessure senza denti e le orecchie erano piccolissime.
Il collo era sottilissimo, le braccia erano molto lunghe e raggiungevano quasi le ginocchia.
Le mani avevano quattro dita ed erano prive di pollice; due delle dita erano lunghe il triplo delle altre.
Possedevano due piedi piccoli e stretti con quattro dita che erano collegate da una membrana.
Allegra venne accolta da una giovane aliena di nome Sofia con il suo inseparabile robot.
La ragazza fece molte domande e scoprì diverse cose: Sofia aveva sempre con se il suo robot perché le era stato imposto da un “Re Alieno” molto potente che aveva distrutto il valore dell’amicizia tra esseri alieni, quindi il robot era diventato il suo unico e migliore amico!
Sofia gli fece vedere anche una foto del mondo dove abitava: il Mondo Del Futuro.
Era un pianeta molto diverso dalla Terra in cui tutto era organizzato in modo superefficiente e ogni abitante disponeva di robot e androidi da usare a proprio piacimento!
Era anche un strano mondo: le macchine volavano, tutte le case restavano appese in area, il cielo era annuvolato e scuro…
La navicella all’improvviso si fermò in una Galassia, la porta si aprì e in lontananza, le due ragazze, videro l’ombra di un robot misto alieno enorme che si avvicinava sempre di più: era il Re!!
Il sovrano si accorse della nuova ospite e sapendo che arrivava dal pianeta Terra le fece subito vedere in un tablet (che tirò fuori da una tasca della sua armatura) un video su cosa era successo al loro mondo e cosa sarebbe successo nel futuro sulla Terra…!!!
Allegra vide un pianeta molto cupo simile al Mondo Del Futuro e vide che ci sarebbe stato una catastrofe infernale e a salvare gli umani sarebbe stato proprio lui (l’alieno che aveva davanti a se), ma per salvarli avrebbe imposto un robot ad ogni persona che sarebbe sempre stato con ognuno di loro in modo che il “capo” alieno avrebbe potuto osservarli e sapere sempre tutto di tutti.
Allegra spaventata rimase senza parole, non sapeva cosa dire e non sapeva cosa fare e chiese di tornare subito sulla Terra dai suoi simili…