Abbiamo ripreso a parlare dei muri, di quali tipi di muri esistono concretamente, di quali muri esistono/o possono esistere metaforicamente e per cominciare siamo partiti da questa storica canzone dei Pink Floyd “Another brick in the wall“. Abbiamo provato insieme a dare senso alle immagini e quindi a capire il testo.
1) In una o due frasi sintetizzate di che cosa parla la canzone secondo voi e secondo quanto detto in classe
2) E’ più facile accettare un muro che ci viene costruito intorno o che ci viene imposto o cercare di abbatterlo? Pensate a voi, alla vostra esperienza e rispondete facendo anche qualche esempio.
3) Provate a parlare di questa canzone anche con qualche adulto di riferimento e vedete un po’ che cosa vi risponde. Forse conosceva già la canzone? Che cosa pensa voglia trasmettere?, ecc. Trascrivete qualche sua risposta e commento.
Per me quando si vede il maestro che trita con la scuola gli alunni li tratta come se fossero degli scatoloni da riempire di informazione i modo che loro imparino ma non capiscano perché se capiscono possono abbattere il “muro”.
Il maestro che diventa un martello per me sta a significare che lui costruisce dei futuri adulti che non faranno niente per i bambini e li terranno sempre cosi.
In fine i martelli che marciano stanno andando a costruire il muro perché loro sono cresciuti in modo da diventare dei martelli per alimentare il muro se da piccoli avessero capito i martelli sarebbero serviti a sfasciarlo il muro.
Per mè il maestro fa uscire gli alunni dal trita carne ,tutti uguali senza propie idee ma con piantata in testa a tutti la stessa cosa, senza avere la possibilità di un cambiamento radicale nella società.
1) Non è esplicito ma parla della libertà di espressione e poi ogni bambino diventa un martello perchè poi potrà decidere se costruire o abbattere il muro.
2) Il muro intorno a me importa al variare della situazione (un esempio non potrai più fare il tuo sport lì io mi arrabbio, se invece non parlare per una settimana con una persona resisto perchè, comunque ci sono cinquantadue settimane in un anno).
3) Mio padre dice che questa canzone è stata composta per abbattere il conformismo che c’era negli anni 80 e anche un ricordo della campagna militare del padre di Roger Waters “Eric Fletcher Waters”.
Risposta alla domanda 1
1. Il maestro quando martella il muro, vi chiude all’interno un bambola e secondo me potrebbe legarsi a quella del parco vuoto.
2. La scena in cui i martelli camminano tutti allineati potrebbe legarsi a quella in cui i ragazzi sono nel palazzo
Domanda 2
Io preferirei che il muro intorno a me venisse abbattuto, perchè saresti poco sociale, non andresti a scuola, e nel video si infrangono i diritti al gioco e quello a essere diversi e ad avere una prirpia identità.
Domanda 3
Mio padre e mia madre conoscono la canzone, mio padre ipotizza che sia a causa di una guerra, mia madre a causa di qualcosa legato alla discriminazione.
Concordo con Alessandro, questo video parla di libertà di espressione, dei diritti dei bambini, e dell’essere diversi; le scene che mi hanno colpito di più sono state quella dei bambini che vengono tritati passando per la scuola, quindi da essere tutti differenti diventano uguali, senza personalità. E quella del bambino che viene circondato dal muro, quindi che viene isolato.
É brutto da dire ma io sono realista, secondo me é più facile accettare un muro che mi viene imposto perché riconosco il fatto di essere una persona inutile e non conosciuta in questo mondo tanto da poter abbattere un muro.
Ho chiesto a mia madre secondo lei cosa volesse dire questa canzone mostrandole pure il video e le sue parole sono state “sentirsi intrappolati, non potersi esprimere”.
1- secondo me la canzone parla dell’educazione che la scuola fornisce ai ragazzi
2- secondo me è piu facile accettare un muro che si chiude attorno a te piuttosto che romperlo
3- prof io ho stampato il testo della canzone con la traduzzione in italiano
Benissimo Diego…porta il testo a scuola e cerca di farti fare le fotocopie per tutti. Chiedi aiuto ad una prof.
Bravi ragazzi, scrivete e continuate a pensarci su. Non è una canzone facile facile! Capirla e discuterne può forse aiutarci a non arrenderci davanti ai muri.
Allora questa canzone parla innanzitutto del diritto dei bambini di poter giocare in cortile, poi anche del fatto che alcuni maestri o professori molte volte tendono a “mettere delle informazioni nel cervello degli alunni”, e niente più…così da far diventare i ragazzi tutti uguali…
Secondo me è più difficile abbattere il muro piuttosto che lasciare che si costruisca attorno a noi, però se noi
lasceremmolasciassimo che il muro si chiudesse non avremmo più molti diritti, come per esempio il diritto di parola…e non è per niente facile… Molte persone sono riuscite ad abbattere questo muro, se ce l’hanno fatta loro, perché non noi?? È normale che si faccia fatica ma TUTTO si ottiene con fatica e sudore, e anche se è più complicato possiamo almeno provarci…Riguardo al terzo punto farò un
‘altro commento perché ora non posso chiedere a nessuno.Vitto <3
L’immagine che possiamo osservare nel video del tritacarne, secondo me, significa che i bambini entrano a scuola ed escono delle persone tutte uguali e con le stesse opinioni in modo che nessuno si possa esprimere a proprio piacimento.
Io credo che sia sicuramente più facile accettare un muro che ci viene costruito intorno o che ci viene imposto invece di cercare di abbatterlo però io personalmente cercherei di demolirlo perché davanti ad una difficoltà non mi arrendo e vado avanti con tenacia e poi perché non accetterei mai di farmi costruire un muro intorno a me che mi fa vivere in solitudine.
I miei genitori conoscevano già questa canzone e pensano che voglia trasmettere l’idea di ribellione contro l’autorità e la prepotenza, e credono che sia un messaggio di protesta verso quel tipo di scuola che lasciava poca libertà di pensiero e di espressione.