Dalla trasmissione Ballarò, dedicata alla commemorazione del 25 aprile, vi propongo il video in cui Umberto Lorenzoni, partigiano, umberto lorenzoni partigianoracconta alcune cose di sè e della sua esperienza di guerra. Interessante perché spiega le ragioni per cui è diventato partigiano.

Andate qui per vedere il video.

Questa volta nessuna domanda specifica ma a voi fare eventuali commenti. Vi faccio notare solo la somiglianza tra il ripostiglio in cui viene lasciato Lorenzoni dopo essere stato operato e l’ospedale di fortuna ospitato nei sotterranei di un edificio di Mostar che abbiamo trovato nel testo letto sull’antologia.

Dal sito dell’ANPI Ecco chi era Umberto Lorenzoni, il patigiano Eros.

Nato a Nervesa della Battaglia (Treviso) il 15 maggio 1926, mutilato di guerra, Presidente dell’ANPI di Treviso.

Col nome di battaglia di “Eros”, Lorenzoni era entrato nella Resistenza interrompendo gli studi classici che aveva intrapreso.
Impegnato nella lotta ai nazifascisti nelle prealpi trevigiane, fu commissario di battaglione nella Divisione partigiana “Nino Nannetti”. Ferito durante un combattimento Lorenzoni fu proposto, nel dopoguerra, per una decorazione al valore. Vi rinunciò perché fosse assegnata a un partigiano caduto.
Per quaranta anni, Lorenzoni (che dopo la Liberazione ha diretto un’azienda di confezioni), è stato consigliere comunale a Nervesa. Ha pure rappresentato i socialisti nel Consiglio provinciale di Treviso, città nella quale ancora oggi presiede l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Fonte: http://www.anpi.it/donne-e-uomini/umberto-lorenzoni/

3 Commenti a “Umberto Lorenzoni: intervista a un partigiano”

  • il migliore scrive:

    La differenza e la somiglianza tra l’ospedale di fortuna di Mostar e il ripostiglio in cui è stato operato Umberto è che:
    Entrambi gli ospedali erano nascosti perché c’era la guerra.
    Nel ospedale di Mostar c’era molta gente ammassata.
    Nel ripostiglio c’erano poche persone e l’intervento è stato rapido.
    L’ospedale era sotto terra e aveva un certo tipo di distribuzione;i malati terminali erano al piano di sopra e i malati curabili erano al piano di sotto.
    Il ripostiglio aveva un’infermiera specializzata.
    Noi pensiamo che i ragazzi e gli adulti che non conoscono che cosa sia il giorno della liberazione dovrebbero informarsi meglio per conoscere la storia del loro paese e della lotta partigiana perché e una parte fondamentale della storia del nostro paese, perché un popolo istruito può far si che la storia non si ripeta.

    MANUEL BIANCHI E FEDERICO SEVESO

  • Matteo Spiombi scrive:

    Ci ha colpito soprattutto la parte in cui i giornalisti intervistavano i ragazzi e gli adulti perché è sconvolgente che non conoscano nulla, o comunque poco, su questa data molto importante!
    Dobbiamo sempre ricordare cosa è successo nel nostro passato in modo che non avvenga più nel futuro.
    Bisogna ricordare che grazie ai partigiani e agli antifascisti noi abbiamo molte libertà: come ad esempio la libertà di parola.
    Ci ha anche affascinato molto il discorso di Umberto Lorenzoni perché è stato interessante ascoltare un discorso di uno dei pochi partigiani sopravvissuti.
    Francesca, Nicolò e Matteo S.

  • Diego scrive:

    Noi siamo rimasti colpiti da quante persone non sappiano che festa si celebra il 25 aprile , cioè la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo.
    Ci appasionano molto i racconti delle persone anziane perchè è un modo per ritornare nel passato grazie all’ascolto.
    Oltre a queste cose ci ha stupito soprattutto il coraggio che ha avuto Umberto Lorenzoni .
    Alice,Fabrizio e Diego.

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